Paradossalmente vediamo questo film ad anni di distanza dagli eventi che racconta e dunque sappiamo in realta' gia' tutto ma nelle sue scene ogni cosa prima deve ancora accadere, dopodiche' accade e abbiamo la possibilita' di vedere il controcampo della grande caccia. Dov'era Snowden quando tutti lo cercavano, cosa faceva, con chi parlava, cosa pianificava e cosa pensava?

Ad essere stata scelta per questo compito, per documentare cioe' i suoi giorni prima della rivelazione, e' stata Laura Poitras anche se Snowden stesso sostiene che "Ti sei scelta da sola", poiche' la regista era gia' nella lista nera degli USA in seguito ad alcuni documentari molto polemici sulla guerra in Iraq.

La parte di cronaca e documentazione degli eventi di Citizenfour e' dunque quella in cui Snowden parla in camera riguardo le sue scelte, in cui spiega ai giornalisti del Guardian cosa voglia rivelare, perche' e in quale maniera funzionassero i molti sistemi di intercettazione. E' un livello molto gelido di documentazione in cui il principale sospettato fornisce il suo punto di vista sulle cose, parla di cio' che sa di aver perso (famiglia, affetti, possibilita' di vivere nel suo paese...) e di cio' che sa attenderlo.

Poi c'e' un altro livello, superiore, molto piu' stratificato e appassionante che e' dato dalle scelte di Laura Poitras. Difatti, se si escludono i momenti "esplicativi", Citizenfour include nel suo racconto anche una quantita' di materiale paranoico impressionante, riesce in ogni momento pure i piu' quieti, a catturare la vera paura di un uomo che conosce perfettamente i sistemi attraverso i quali il suo paese intercetta e localizza le persone.

Dunque oltre a rispondere alla doverosa domanda "Come ha fatto quel che ha fatto Edward Snowden e perche'?", Citizenfour cerca anche di rispondere ad una piu' complessa: "Come ha vissuto quei giorni prima che la sua e la nostra vita cambiasse per sempre?". Per farlo utilizza un complesso ritmo dato da risate di tensione, improvvise impennate di paura (incredibile quella per l'allarme antincendio) e un senso dello stato che, una volta tanto, si avvicina al terrore. Snowden e' davvero terrorizzato da quello che il proprio paese puo' e intendera' fargli, quando ci pensa e quando ne parla cerca di mantenere la calma e la freddezza ma in questo tradisce una paura tangibile che prende la forma di molte precauzioni al limite dell'assurdo (eppure, visto da chi provengono, necessarie) come il paradossale mantello per coprire i tasti battuti. C'e' una sottile linea tesa, un equilibrio che si ha la sensazione possa essere rotto da un momento all'altro in ogni scena, come se qualcuno stesse per fare irruzione e le persone inquadrate non stessero aspettando altro. Se davvero e' possibile riprendere la paura di un uomo, questo e' quello che e' accaduto.

Laura Poitras, posta di fronte alle immagini piu' cercate e desiderate del mondo e' riuscita nell'impossibile impresa di montarle in maniera da contaminare il racconto dei fatti con la tensione e il giudizio politico su un nemico invisibile e potentissimo, e' riuscita a portare l'aura di paranoia e follia della fantascienza indipendente a budget minuscolo nella piu' concreta e reale delle storie.
Gabriele Niola

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Fonte: Citizenfour - [2014] Laura Poitras (di BadTaste)
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Wikipedia Citizenfour: https://it.wikipedia.org/wiki/Citizenfour
IMDB Citizenfour: https://www.imdb.com/title/tt4044364/
IMDB Laura Poitras: https://www.imdb.com/name/nm0688636/