Parto col definire il genere, dal momento che ci troviamo di fronte ad un disco con forti tendenze al metal, anzi diciamo pure che e' un album quasi completamente metal. Va dal nu-metal ad alcune sfumature tendenti al trashcore.
La formazione attuale della band comprende Federico alla voce, Emanuele e Pasquale alle chitarre, Antonio al basso e Angelo alla batteria.
Dopo aver ascoltato questo cd ho, diciamo cosi', tratto alcune conclusioni: la rabbia e la potenza non mancano di certo a quest'album, eppure alla lunga annoia, stanca.
E non e' certo un problema riguardante soltanto la band in questione, bensi' un po' tutti i gruppi metal emergenti: quasi tutti sanno di gia' sentito, dite cio' che volete...il sound non e' male, i testi affrontano comunque sia disagi sociali e non saranno le solite cazzate messe li' e cantate a casaccio. Ma a quanto pare tutto cio' non basta a fare di Something To Die For un album coinvolgente.
Non che seguire canoni seguiti da mille altre band sia sbagliato eh, chiariamoci...anche perche' ognuno suona quel che gli pare. Ma e' anche abbastanza evidente che ci troviamo di fronte ad un lavoro con qualche lacuna.
La stessa voce di Federico, ad esempio, presenta dei limiti (non a caso, risulta piu' adatta nei momenti in cui il sound e' piu' sporco, ma proprio perche' mescolata a quello non ti fa accorgere dei difetti) e risulta la maggior parte del tempo un po' monotona.
Stessa cosa dicasi per la parte strumentale, in alcuni momenti poco armonica in quanto un tantinello forzata. Secondo me infatti uno dei motivi della decisione di tenere al massimo le due chitarre, anteponendole alla voce, e' proprio quello di mascherare le scarse doti canore di Federico.
E' un peccato, comunque, che una band del genere che dimostra di avere del potenziale all'impatto, finisca poi per deludere le tue aspettative: tutti e nove i pezzi risultano quasi uguali, e sinceramente io lo consiglierei unicamente a chi e' particolarmente devoto a questo genere (ovviamente non e' il mio caso, chi legge la recensione tenga conto anche di questo).
Concludo la recensione, nonostante tutto, sollevando una piccola questione, ossia esponendo un mio piccolo dubbio: la band risulta monotona, d'accordo, ma potrebbe benissimo rivelarsi un problema legato alla registrazione in studio.
Mi spiego meglio: il fatto che alcuni dei gruppi che suonano questo genere risultino stancanti all'ascolto, non vuol dire che siano altrettanto stancanti anche sul palco, infatti questo e' tutto da vedere.
Puo' darsi che la versione live di questi pezzi sia coinvolgente e trascinante, per cui secondo me soltanto chi avra' l'occasione di vederli dal vivo potra' giudicarli in modo completo ed obiettivo.
Come ho detto, tutto e' da vedere e da riconsiderare...aspetteremo di veder suonare questi ragazzi e tenderemo ancor meglio l'orecchio: solo cosi' potremo avere un'idea precisa di cosa i Monochromatic System possono trasmettere al loro pubblico e cosa no.
REN

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