La capitale continua ad essere piu' che in fermento e risponde sempre presente, sfornando tanti nuovi gruppi e rispolverando vecchie band che da qualche tempo sembravan scomparse nei meandri del Tevere. Quest'ultimo e' il caso dei Coloss quartetto che dopo un lungo periodo di silenzio, nonche' a distanza di quasi tre lustri dalla fondazione, torna in pompa magna con un nuovo grintoso disco.
Partiamo subito dicendo che se in passato i Coloss non riuscivano a convincermi appieno seppur annoverabili tra i migliori esponenti del thrashcore italico, con questo The Sound Of Engine il giudizio e' cambiato grazie anche ad una cura maniacale del disco in tutti i suoi dettagli e particolari.
La band rispetto agli esordi e agli episodi piu' recenti (Songs Of Hate And Emotions e lo split con i Taste The Floor, per citare quelli tra queste pagine presenti) mantiene la continuita' col passato grazie alle due presenze fisse Davide-chitarra e Mimmo-basso, mentre come accaduto nel corso di tutti questi anni continuano a passare di mano microfono e bacchette, tant'e' che in questo disco troviamo rispettivamente Luca (gia' voce della band fino al 2001, rientrato nel 2011) e Alex che di recente, insieme a Davide, han abbandonato in favore delle new entry Luigi e Mirko. Nuovi arrivi che han dato nuova linfa alla band...ma questa e' un'altra storia!
The Sound Of Engine esce grazie alla collaborazione con la Passpartout Records e si presenta con uno splendido picture disc che richiama gia' dal titolo e grafica (nonche' da buona parte della tracklist) al mondo dei motori, le tracce (registrate all'Hell Smell Studio) ripercorrono quel sound tipico dei Coloss ovvero veloce hardcore dritto in faccia al limite con il thrashcore, semplice e diretto ma al contempo divertente e tagliente quel tanto che basta per risultare fresco e frizzante, cosa non facile in un genere che spesso appare ripetitivo. E' presente una sorta di continuita' con i vecchi lavori ma arricchita da anni di ulteriore gavetta alle spalle, il tutto si evidenzia in una maggiore componente harcore alla vecchia maniera combinata a pezzi brevi e veloci quel tanto che basta per non annoiare. Quindi non mancano le parti pestate e piu' ritmate ma nemmeno quella componente thrash tipica della band.
Questa piccola svolta nel suono di certo non deludera' i vecchi seguaci dei Coloss e certamente attirera' dalla loro anche gli amanti di un suono piu' classico.
Non contenti i quattro aggiungono anche una forte componente ironica rintracciabile nei testi o anche nell'apertura e chiusura del disco e nella sorpresina della strumentale "At The Used Spare Parts' Market", tanto da rendere il tutto ancor piu' coinvolgente.
Insomma The Sound Of Engine e' in tutto e per tutto una chicca da non lasciarsi sfuggire e, nonostante le immancabili difficolta' nel trovare una line-up stabile, i Coloss si confermano su altissimi livelli e sicuramente faranno parlare ancora parecchio di loro!
Joel

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