Purtroppo spesso non e' questo il caso, ed a prescindere dalle dimensioni del concerto e dalla notorieta' dei performer, il suggerimento a noi dato in quanto donne e' di farci accompagnare: viene in mente questo live degli Architects dove un Sam Carter inferocito fermo' la performance per proteggere una ragazza che era stata toccata in maniera non appropriata nella folla. O ancora, durante il piu' recente tour europeo dei La Dispute, ho visto con i miei occhi dei manifesti ricordare agli spettatori che qualsiasi gesto irrispettoso o discriminatorio sarebbe stato punito.

Ma c'e' un trend ben piu' rassicurante del quale mi sono accorta negli ultimi anni, un'evoluzione riguardante le scene locali di tutto il mondo che vede un numero sempre piu' elevato di donne sui palchi, dietro le quinte e nel pubblico. Quando si parla di hardcore in tutte le sue ramificazioni, tra i luoghi comuni piu' nocivi della vecchia guardia (particolarmente attiva nei commenti di YouTube e nei meandri di Twitter) spicca l'idea che non sia un genere fatto per essere apprezzato dalle donne, figuriamoci suonato. Non e' raro che le musiciste della scena punk vengano oggettificate, degradate sul palco e rifilate in una categoria musicale a parte, separate dalle altre eccellenze della scena.

Questo aumento nel numero di presenze femminili rappresenta dunque un'occasione di riscatto culturale e marca un momento storico in cui il mondo dell'hardcore ha l'opportunita' di mettere in pratica le sue nozioni basilari: tolleranza ed accettazione a prescindere dall'identita' di chi si ha a fianco.
In questo articolo diamo un'occhiata ad alcune delle realta' che stanno dimostrando quanto le donne di tutto il mondo meritino spazio in questa scena. E non e' per una questione di genere, identita' o sesso, ma e' perche' sanno screammare e shreddare come draghi.


Mortality Rate (Canada)

La discografia di questo abrasivo quartetto di Calgary ci offre una dinamica totalizzante. I punti di forza dei Mortality Rate sono la furia e l'aggressivita' del loro hardcore punk, ispirato da icone come i Trap Them, e la carica emotiva dei testi, che combinano tematiche sociali, etiche ed ambientali alle difficili esperienze personali della vocalist Jess Nyx.

Come molte altre artiste nell'ambiente, anche lei ha espresso sul palco il proprio punto di vista sulla disparita' di genere presente nell'hardcore, e la pressione che avverte nel suo ruolo di frontwoman. Non e' abbastanza ascoltare una band perche' una donna ne fa parte, o sostenere di amare l'hardcore non cantato da uomini: la battaglia dei Mortality Rate e' abbattere le generalizzazioni e gli stereotipi sulle donne nella scena. La speranza e' quella che il loro ultimo EP You Were The Gasoline venga ascoltato per la sua eccezionale brutalita', e non perche' alla voce ci sia Jess.


SeeYouSpaceCowboy (USA)

Nonostante i SeeYouSpaceCowboy esistano solo dal 2016, il loro debutto Songs For the Firing Squad li ha consacrati tra gli atti piu' interessanti e promettenti nell'hardcore contemporaneo.
Ad oggi il genere si e' scisso in un'infinita' di varianti, e questo quintetto californiano rientra nella categoria di band sasscore che miscelano gli elementi dell'hardcore piu' caotico, il grind e lo screamo con testi insolenti e sarcastici e sonorita' ispirate ai The Locust ed ai primi Daughters.

Le uscite successive della band hanno visto un'evoluzione verso un sound piu' tradizionale e catartico, che hanno dato spazio alla cantante Connie Sgarbossa per affrontare tramite i brani tematiche intime e strazianti, come la sua dipendenza da alcol e droghe.


Petrol Girls (UK - Austria - Lithuania)

Il post-hardcore di stampo europeo dei Petrol Girls incorpora influenze disparate, dal math rock piu' "storto" all'eclettica sperimentazione di Bjork. I messaggi politici delle loro canzoni sono forti, impenitenti ed apertamente femministi, senza mai scadere nel cliche'. Le domande poste dalla cantante Ren Aldridge nei suoi testi si allineano con l'ideologia DiY in cui la band affonda le radici.

Le Petrol Girls sfidano il nazionalismo sfrenato, il fallocentrismo e la violenza di genere con delle performance da cui e' impossibile distogliere lo sguardo, e delle canzoni cosi' sfrontate ed orecchiabili da essere degli inni hardcore: utili sia per riflettere che per urlare a squarciagola.


Dying Wish (USA)

Se avete ascoltato l'ultimo album dei Knocked Loose avrete sicuramente ascoltato la voce di Emma Booster, guest vocalist su A Serpent's Touch ed incredibile front woman dei Dying Wish.

Il loro lavoro puo' ricordare la gloria del metalcore fine anni '90, ma sul palco portano la nuova rabbia e ribellione del nuovo millennio. Con brani intensi, emotivi ed annichilenti, la band di Portland non ha paura di annunciarsi al mondo forte e chiara: sono infatti esplicitamente opposti alla presidenza di Trump e attualmente coinvolti in progetti di beneficenza in luce del fenomeno Black Lives Matter.
Vittoria Brandoni

.LINKS.
Fonte: "Non E' Roba Per Donne" - La Rivincita Femminile Nell'Hardcore Punk Contemporaneo (di Go Go Zine!)
Home Page Go Go Zine!: https://www.go-go-zine.it/
Facebook Go Go Zine!: https://www.facebook.com/go.go.zine.zena/
E-mail Go Go Zine!: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.