- Quale votazione?
- Gli italiani stanno decidendo se permetterle di entrare nel nostro paese.
- E perche'? Non sono mica un famigerato criminale, sono solo un turista qualunque.
La donna annui'.
- Lo sappiamo, ma i nostri cittadini hanno il diritto costituzionale di decidere direttamente su chiunque venga ammesso nel nostro paese.
- Chiunque? - Disse Claude, stranito - Ma c'erano piu' di duecento passeggeri sul mio volo, come possono gli italiani...
L'uomo estrasse il cellulare dalla tasca, e glielo mostro'.
- Coll'app Demophone - sul touch-screen Claude vide la foto del suo passaporto, una stringa dei suoi dati personali, e due pulsanti, rosso, e verde - Quando il cittadino italiano riceve la chiamata dal ministero, puo' votare dovunque si trovi semplicemente toccando il pulsante scelto. Il Demo ha rivitalizzato la democrazia, e debellato l'astensionismo. Naturalmente si puo' dare un solo voto per volta, e il touch-screen riconosce solo l'impronta del suo legittimo proprietario.
Claude scosse la testa.
- Non e' possibile comunque, ci saranno decine di migliaia di persone che ogni giorno chiedono di entrare in Italia.
- Non piu'. Le nostre frontiere sono solide adesso - disse la donna, con una punta di orgoglio - Si entra quasi esclusivamente su invito. Il suo aereo e' l'unico a essere stato autorizzato ad atterrare sul nostro suolo oggi.
- Autorizzato da chi?
La donna sorrise.
- Dal voto popolare, naturalmente.
- Ma questo sara' un disastro per l'economia - obietto' Claude. La donna s'irrigidi'.
- La crisi c'e' per tutti, e in Italia non e' peggiore - scandi'. Poi torno' a sorridere - Si accomodi pure nella sala, non ci sara' molto da aspettare.
Un paio d'ore dopo, l'agente richiamo' Claude. Gli sorrise, e gli indico' lo schermo Demo, divenuto tutto verde.
- Congratulazioni, lei e' stato ammesso con una percentuale del 54%
- Benvenuto in Italia, il paese piu' democratico del mondo! - Sorrise ancora la donna, e gli apri' la porta del terminal.
Appena uscito, Claude fu infastidito dallo sbalzo di temperatura. Si precipito' all'interno d'un taxi, comunicando l'indirizzo del suo albergo. Il tassista non accese il motore. Si volto' lentamente verso di lui, e disse
- E' zona gialla.
- Cosa?...
Il tassista si rigiro' verso il volante, e cantileno' con aria di sufficienza.
- I cittadini italiani hanno il diritto costituzionale di decidere quotidianamente in quali zone consentire il traffico, e sulle zone gialle oggi s'e' votato no.
Claude noto' che il tassametro era gia' partito. Fece per protestare, ma il tassista gli mise sotto il naso il suo schermo Demo tutto rosso, dove campeggiava un inequivocabile "No 61%".
- Mi dispiace. La posso portare solo fino al limite della zona. All'albergo ci deve arrivare a piedi.
- Ma chi l'ha deciso? Chi l'ha dato questo voto?
- Gli italiani.
- Quali?
- Tutti quelli che hanno diritto di voto.
- Ma che ne sanno tutti gli italiani dei problemi urbanistici di ogni singolo quartiere? - Protesto' Claude - Li conoscera' chi ci abita, no? Che ne sanno gli altri?
Il tassista si volto' verso di lui con aria torva.
- Guardi che noi siamo informati.
- Informati da chi?
Il tassista gli diede un'occhiata di disprezzo. Poi si rigiro', mise in moto, e parti'.
- La porto al limite della zona - ripete' - Il resto a piedi.
Scaricato a vari chilometri dalla sua meta, Claude decise di mettere subito qualcosa sotto i denti. Entro' in una pizzeria, e si sedette. Una cameriera molto giovane e vistosamente incinta gli porto' un menu' diviso in due colonnine. Poi estrasse il suo cellulare.
- Non mi dira' che adesso gli italiani devono decidere a maggioranza quello che devo mangiare?
La ragazza ridacchio'.
- Ma no. L'hanno gia' deciso stamattina il menu' giornaliero per le pizzerie di tutta Italia. Stavo solo controllando.
Claude si alzo', esasperato.
- E se io volessi mangiare un'altra cosa?
- Lei e' straniero, vero? - Gli chiese un tipo corpulento, uscendo da dietro il bancone.
Claude si rimise seduto. Era affamato e stanco. Si sforzo' di sorridere alla cameriera.
- Mi scusi. Porti pure quello che c'e'. E auguri per il bambino. E' il primo?
- Veramente e' il terzo, ma gli italiani hanno deciso che li dovevo tenere tutti.
Claude chino' gli occhi sul menu', e finse di leggerlo.
Cenare prima di camminare non era stata una buona idea. A meta' strada dal suo albergo, Claude senti' il bisogno di riprendere fiato. Era ormai notte. Si fermo' davanti a un cinema che esibiva la scritta "Solo i film piu' votati", poggio' sul marciapiede la grossa valigia, e ci si sedette sopra. Senti' una pacca sulla nuca.
- Ce l'hai una sigaretta?
Si giro', e vide tre ragazzotti dalle facce anonime e i vestiti firmati.
- Non fumo - rispose.
- Neanche io - ridacchio' il primo dei tre, e gli sferro' un cazzotto con un tirapugni, sbattendolo a terra.
- Cazzo, hai sentito che accento? Ma da dove viene questo? - Disse il secondo - Perche' l'hanno fatto entrare?
- E' che sul Demo l'accento non si sente, e di faccia sembra bianco - rispose il terzo. Poi sferro' due calci nello stomaco a Claude che si stava rialzando.
- Cazzo, dobbiamo rimediare - disse il secondo, e impugno' la spranga.
Il primo annui', ed estrasse il cellulare.
Claude provo' di nuovo ad alzarsi. Il terzo lo blocco' con una sprangata. Il secondo gli sferro' un altro paio di calci. Poi disse al primo
- E allora?
Il primo gli si avvicino' esibendo il cellulare.
- Ecco il risultato - lesse ad alta voce - "Eliminare barbone immigrato? Si' 78%"
- Come da pronostico - commento' il secondo, sollevando la spranga.
Claude vide la luce verde del piccolo schermo brillare nel buio.
Poi non vide piu' nulla.
Alessandra Daniele

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Fonte: Democrazia Diretta (di Carmilla On Line)
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