Lorenzo sceglie di aprire il libro con la descrizione dell'esperienza, decisiva per il suo percorso autobiografico, del pestaggio, vissuto in prima persona, alla scuola Diaz da parte dei poliziotti durante il G8 di Genova nella notte del 21 Luglio 2001. Quando dei suoi amici e colleghi gli chiedono di descrivere quella notte di violenza, le parole che gli escono spontaneamente sono: "Hai presente una tonnara?". Sostituire gli esseri umani ai tonni significa, nella cultura della gente comune, sostituire degli "oggetti" (gli animali) con dei "soggetti" (gli uomini) e quindi far scattare il meccanismo dell'immedesimazione, dell'empatia, trasponendo la capacita' che abbiamo di provare dolore anche sugli animali non umani. Quell'esperienza e' stata la molla che, alla maniera dei damasceni di Tom Regan, ha fatto scattare l'impegno civile: in fondo, gli umani sono animali, come gli animali sono tutti "soggetti di una vita" e hanno la medesima capacita' di soffrire, di reagire alla violenza e, quindi, il medesimo diritto alla vita.
Il libro, dopo un necessario riassunto iniziale dei punti cardine del pensiero antispecista, entra nel vivo riportando molte esperienze concrete sul territorio portate avanti da associazioni e attivisti. E' la parte piu' interessante, dove si racconta con uno stile partecipato e ricco di dettagli, la storia di diverse realta' che agiscono per cercare di aprire una breccia nel conformismo del pensiero unico, come "Liberazioni" (la piu' importante rivista antispecista italiana), l'Ippoasi (un rifugio per animali liberati presso Marina di Pisa), le battaglie di "Fermare Green Hill" contro la vivisezione (con tutto il contorno della complessa questione del rapporto con i media), il gruppo di acquisto solidale "Gasvegando" fondato da Lorenzo assieme alla sua compagna Camilla e altri esempi dalle prassi piu' o meno efficaci.
Ci sono poi riferimenti a personaggi della societa' civile, della politica o della "comunita' scientifica" che hanno abbracciato posizioni piu' o meno vicine all'antispecismo, come Aldo Capittini, Annamaria Rivera, Valerio Pocar, ai quali sono dedicati dei capitoli del libro. Non mancano poi alcuni divertenti racconti del rapporto di Lorenzo con alcuni ambienti della sinistra parlamentare, dalla ex-Rifondazione a Sel, protagonisti delle immancabili "Feste dell'Unita'" alle quali Lorenzo e' stato spesso invitato in qualita' di giornalista ma la cui scelta vegan ha sempre imbarazzato i vari organizzatori al momento della cena (evidentemente e' impossibile per costoro concepire una festa popolare senza le salsicce!).
Il capitolo conclusivo si intitola "Nuove persuasioni" e ne trovate qui sotto un estratto scaricabile: si tratta di un'accorata esortazione all'impegno e all'attivismo antispecista, perche' - riprendendo le parole di Leonardo Da Vinci, non esattamente un anarchico insurrezionalista! - "verra' un tempo in cui l'uomo non dovra' piu' uccidere per mangiare, e anche l'uccisione di un solo animale sara' considerata un grave delitto".
"Restiamo Animali" e' una lettura positiva che, nonostante la crudezza dell'argomento, lascia addosso un piacevole senso di ottimismo: buona lettura!
Sarta

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Fonte: Lorenzo Guadagnucci - Restiamo Animali. Vivere Vegan E' Una Questione Di Giustizia (di Kalashnikov Collective Headquarter)
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