1) Trainspotting di Danny Boyle, 1996
Tratto dall'omonimo romanzo di Irvine Welsh e sceneggiato da John Hodge, e' uno dei film-scandalo di maggiore successo degli anni '90. Mark Renton (Ewan McGregor) alle preoccupazioni del sesso, del lavoro e dei rapporti sociali, preferisce "una sincera e onesta tossicodipendenza". Suoi compagni di avventura sono l'ossigenato Sick Boy (Jonny Lee Miller), il violento Begbie (Robert Carlyle), il fedele amico Spud (Ewen Bremner) e Tommy (Kevin McKidd) che prova di star fuori dal giro dell'eroina.
94 minuti intensi, tra tentativi di disintossicazione, ricadute e un inattesa speranza finale, che potrebbe cambiare la vita a tutti. Tre motivi per vederlo?
- la colonna sonora: Lou Reed, Iggy Pop, gli Underworld e i Blur... il meglio del rock e del pop.
- i dialoghi, ormai diventati un cult, pensiamo a "Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro... Le ragioni? Non ci sono ragioni... Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?" oppure "Prendete l'orgasmo piu' bello che avete provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci sarete vicino."
- gli attori: precisi, veri, intensi.
Prendete l'orgasmo piu' forte che avete mai provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci siete vicini.
2) Blow di Ted Demme, 2001
Negli anni '70, la cocaina, da droga sconosciuta, finisce con facilita' nelle tasche di giovani universitari, star di Hollywood e ricchi professionisti. Tutti sanno che dietro la cocaina ci sono sempre stati i cartelli colombiani, pronti a tutto pur di far soldi, ma in pochi sono a conoscenza del fatto che senza l'aiuto degli americani, questo traffico non sarebbe mai stato possibile. E Blow parla proprio di questo, attraverso la storia di George Jung (Johnny Depp), il primo americano ad importare cocaina negli Stati Uniti.
Blow e' una testimonianza preziosa sulla cultura degli anni '70 in America, ritrae con precisione le mode, gli stili di vita, la musica di quegli anni (non a caso nella colonna sonora troviamo Bob Dylan e i Rolling Stones) e i sogni dei giovani.
Sogna come se dovessi vivere per sempre, vivi come se dovessi morire oggi...
3) Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Uli Edel, 1981
Tratto da un libro ricavato da 45 ore di intervista con Christiane F., la drammatica storia vera di Christiane e' entrata addirittura nelle antologie scolastiche, tanto e' ritenuta forte, d'impatto e importante da conoscere. Christiane F. si sente trascurata dalla sua famiglia, trova cosi' rifugio in amicizie e posti che la portano sulla strada sbagliata. Inizia a frquentare il "Sound", la discoteca piu' famosa di Berlino, dove molti giovani bevono alcolici, fumano erba e col tempo prendono confidenza con droghe piu' pesanti. E' cosi' che Christiane inizia a fare uso di cocaina ed eroina e quando i soldi non bastano piu', insieme al suo fidanzato, anche lui tossicodipendente, inizia a prostituirsi. "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" offre spunti di riflessione sulle dinamiche di gruppo, mai messo in accezione positiva, ma sempre configurato come misero rifugio, dove nascondere le proprie debolezze e fragilita'.
Un film sulla droga girato quasi in forma documentaristica da cinema-verita', attraverso uno stile freddo e crudo volto a sottolineare l'atrocita' della droga, e' uno di quei film che va visti almeno una volta nella vita.
Posso smettere quando voglio
4) Requiem for a Dream di Darren Aronofsky, 2000
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes nel 2000, Requiem for a Dream racconta la misera vita di Harry (Jared Leto), sua madre Sara (Ellen Burstyn), la sua ragazza (Jennifer Connelly) e il suo amico (Marlon Wayans) trascorsa tra droga, prostituzione e televisione in un progresso nichilista agghiacciante. Requiem for a dream e' un'esperienza visiva imperdibile: da' l'idea di trovarsi in un mondo surreale dai confini assolutamente indefiniti. Uno dei migliori film sulla droga in assoluto.
Tyrone: California, arriviamo!
Harry: Stiamo andando in Florida, Tyrone! In Florida!
Tyrone: Vabbe' California, Florida, e' lo stesso. Cosi' ti abbronzano il tuo culetto bianco!
5) Paura e Delirio a Las Vegas di Terry Gilliam, 1999
Al botteghino fu un flop, nonostante la calorosa accoglienza a Cannes, ma fu GIUSTAMENTE rivalutato diversi anni dopo. Siamo negli Stati Uniti ed e' il 1971. Il giornalista Raoul Duke (Johnny Depp) e il suo avvocato, il Dottor Gonzo (Benicio Del Toro) si stanno dirigendo a Las Vegas, perche' il cronista deve scrivere un articolo su una gara motociclistica off-road. Gia' dediti all'uso di qualunque droga esistente, giunti nella citta' dei vizi, decidono di darsi agli eccessi, tra stanze di alberghi e casino', sempre con la mente offuscata dagli effetti degli stupefacenti. Paura e Delirio a Las Vegas e' una commedia eccentrica con una sana dose di black humour grezzo. La pellicola si fonda su un esasperato surrealismo, ma non per questo manca di spunti riflessivi sui cambiamenti sociali del periodo narrato.
Eravamo dalle parti di Barstow, ai confini del deserto, quando le droghe cominciarono a fare effetto.
6) Paradiso + Inferno di Neil Armfield, 2006
Candy (Abbie Cornish), ragazza giovane e bellissima e Danny (Heath Ledger), aspirante poeta si innamorano e il loro sentimento e' cosi' bello da poter essere assimilato a un Paradiso, nonostante i problemi con la famiglia di lei. Ben presto, pero', i due hanno bisogno di soldi e dal loro "eden" scendono dritti all' "inferno" in un vortice rovinoso tra furti e droga. Paradiso + Inferno e' una love story dolce e romantica, ma anche cruda e forte, dove nulla e' lasciato al caso. E' un film adatto allo spettatore che vuole trovarsi emotivamente coinvolto, perche', inevitabilmente, chi guarda si immedesima e finisce per condividere il dolore che i due protagonisti devono sopportare. Degna di nota e' l'interpretazione e la complicita' attoriale tra i due protagonisti, Healt Ledger (morto, per ironia della sorte, a causa di un overdose di medicinali) e Abbie Cornish.
Sei riuscita a smettere, forse dovresti ricordarti quanto e' facile ricaderci
7) Spun di Jonas Akerlund, 2002
Spun racconta l'assurdo mondo della metamfetamina e di chi le sta intorno, dal produttore, interpretato da uno straordinario Mickey Rourke, al tossico dipendente, Brittany Murphy. Una storia a tratti grottesca e a tratti tragica, con uno stile registico decisamente personale e unico. Jonas Akerlund e', infatti, un affermato regista di video-clip e il suo modo di girare, tra rallenty e accelerazioni improvvise e con una colonna sonora sempre appropriata, ne e' la dimostrazione.
Speed, met, crystal, crank, merda, droga, botta, flash, fumare, tirare, bucarsi... dite come volete, e' solo metanfetamina, e' il solo motivo per cui sono qui.
8) Traffic di Stephen Soderbergh, 2000
Tratto da una serie tv della fine degli anni ottanta, Soderbergh con questo film si e' aggiudicato ben 5 meritatissime nomination agli oscar, tra cui migliore regia, miglior film e migliore attore non protagonista. La storia narra del giudice della Corte Suprema dell'Ohio, Robert Wakefield (Michael Douglas), che appena nominato capo della lotta antidroga non sa che la guerra del narcotraffico e' arrivata fino a casa sua. La figlia Caroline (Erika Christensen), infatti, e' da tempo caduta nel giro dell'eroina e del crack insieme al suo ragazzo Seth (Topher Grace). Traffic e' quasi un documentario sulla droga: niente prediche, niente giudizi e niente suggerimenti su come si dovrebbe sconfiggere il traffico di droghe in America. Per nulla piatto ma ricco di colpi di scena. Se non avete ancora visto Traffic, recuperatelo.
Se c'e' una guerra alla droga, spesso i nostri stessi familiari sono il nemico. Non so come si possa dichiarare guerra alla propria famiglia.
9) Human Traffic di Justin Kerrigan, 1999
Definito dal regista stesso "il primo film-rave mai realizzato", Human Traffic racconta l'attuale givoentu' rabbiosa, che deve fare i conti con il lavoro precario e la disoccupazione professionale. Cinque ventenni infelici passano la vita ad aspettare il weekend nell'illusione di un sabato tra un amore fugace e una pasticca di ecstasy.
E' un film attuale, riflessivo ma con un ritmo ironico e brillante.
Stando alle statistiche, e' piu' facile morire strozzati da una foglia di cavolo o durante una discussione piuttosto che calandosi una pasta. L'alcol uccide ben trentamila persone all'anno, da solo, in Gran Bretagna. Ma quello non fa niente. Perche' si puo' tassare, quella e' una droga di stato, giusto?
10) Ritorno dal nulla di Scott Kalvert, 1995
Non particolarmente originale per trama e regia, ma vale la pena di vederlo per il giovane DiCaprio, di una bellezza adolescenziale, energica e fragile al tempo stesso, malata ma vogliosa di vita. Ispirato al romanzo Jim entra nel campo di basket di Jim Carrol il film racconta di Jim, che riesce ad uscire dagli eccessi dell'eroina grazie all'amore per lo sport e soprattutto per la poesia.
Vecchia pazza, chiudi quella fogna!
11) Amore Tossico di Claudio Caligari
Pasoliniano e' sicuramente il termine piu' appropriato per definire il primo lungometraggio di Caludio Caligari. Amore Tossico non e' soltanto "un film sulla droga", e' un viaggio, un'introspettiva del proletariato di Ostia dei primi anni '80. Di quelli che "se rubbavano i cucchiarini al bar per scaldasse la dose". E' uno dei cult italiani, troppo spesso dimenticati o addirittura sconosciuti. Il capolavoro di una vita, seguito dallo straordinario Non Essere Cattivo, che dono' a Claudio Caligari fama e prestigio dopo la sua morte. Infatti, il regista mori' prima che il film arrivo' a conquistare premi.
Nel film recitarono tossici reali, tant'e' che inizialmente si penso' di distribuire della vera eroina sul set ma la proposta fu bocciata dai legali della produzione. Quindi fu creata da un medico una miscela che, se iniettata nel corpo (tutte le scene di iniezione sono reali) non provocava danni.
A me non me lo danno il limone, perche' sanno che me ce drogo!!
12) Red Krodill di Domiziano Cristopharo
Concludiamo la nostra classifica di film sulla droga con Red Krokodil. Troppo psicologico e pesante, un film che avrebbe potuto dare di piu' se non ci avessero infilato troppe introspezioni. La fotografia quasi "monocroma" consente di cogliere perfettamente il disagio che si appresta a vivere il protagonista, dipendente dalla peggior droga in circolazione: la krokodill, un derivato da un miscuglio di agenti chimici che deturpa la pelle di chi la utilizza, andando ad infierire in modo tale da crearne sfoghi simili a squame e portando in breve tempo al collasso degli organi.
Scimmia Suprema
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Fonte: I Migliori 12 Film Sulla Droga (di La Scimmia Pensa)
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