Ezio: Una domanda di questo tipo io me la vedo tra qualche tempo... "L'Unico Elemento" e' stata la partenza de LT, poi i 7" registrati tutti nello stesso periodo (e qui ci includo anche il nuovo che nascera' con i Contrasto)... Attualmente stiamo mettendo appunto il nuovo "lavorone"...ed e' proprio a quel punto che ci vedrei bene questa domanda, semplicemente perche' ci vedo e sento un bel cambiamento musicalmente e nella scelta stilistica dei testi, cercando di allargare i contenuti ad altri temi che ci stanno a cuore.
Gab (C.C.): I vostri testi sono spesso molto personali, al limite del poetico, eppure si fanno portatori di certi messaggi, a volte piu' evidenti, altre da scorgere tra le righe. E' una scelta stilistica oppure questo coniugare il messaggio con lo sviluppo per cosi' dire "artistico" della musica e' qualcosa che vi siete prefissati?
Enrico: Questo modo di scrivere i testi e di applicarli alla musica e' nato essenzialmente con LeTormenta. Negli altri gruppi in cui ho suonato avevo preso parte solo marginalmente alla stesura delle parole, mi occupavo solamente della musica. Quando con LT abbiamo iniziato ed avevo la possibilita' di musicare i miei pensieri scritti e' stato l'approccio piu' naturale con cui mi sono applicato alla cosa: mi e' sembrato l'unico modo con cui potevo raccontare le mie idee al meglio. Il percorso con cui abbiamo iniziato il nostro modo di comunicare sta convogliando ora in un progetto diverso dal solito: in questo periodo stiamo creando le canzoni del nostro secondo album, che prima ancora di essere musica e canzoni e' una favola. Una storia, il racconto di un'esperienza di vita. Usiamo quindi la musica ai fini narrativi della storia. Dal mio punto di vista stiamo provando un'ulteriore evoluzione nel modo di comunicare e di conseguenza non posso che essere contento!
EZIO: Non so scrivere canzoni, come non so cantare... ma tanta gente ha scritto e scrive cose meravigliose, che non appena hai finito di leggere ti accorgi che... era proprio in quel modo che dovevano essere scritte! Non so se ti capita mai? Con LT tutto nasce naturale senza quasi dirselo e cosi' il pezzo arriva alla fine.
Gab (C.C.): Siete sempre stati molto vicini agli ambienti piu' politicizzati dell'hardcore, affrontando questo impegno su piu' fronti, tra cui l'ambientalismo e l'animalismo. Cosa vi spinge a supportare queste tematiche e situazioni? Non trovate che a volte, soprattutto nel circuito hardcore, questo genere di argomenti si sviluppino in una maniera un po' fine a se stessa? Come riuscite voi a ricondurli ad un unico, grande percorso politico?
Enrico: Partiamo da una base ideologica che si puo' ricondurre in senso lato all'anarchismo, a cui poi ognuno di noi attribuisce varie e distinte sfumature. Una delle cose che ci accomuna tutti e' il disprezzo per le forme di potere e gli sfruttamenti e in un'ottica di lotta, mi sembra molto comodo e semplicistico donare il privilegio dell'esclusione dai propri nemici a chi sta facendo le stesse deplorevoli cose alla natura e agli animali. Parliamo per esempi: per quel che mi riguarda chi vuole costruire il TAV in Val Susa, chi favorisce gli OGM, chi sviluppa le Nanotecnologie non e' diverso da un macellaio o da un cacciatore. Il danno che provocano e' lo stesso. Non e' forse e comunque un gesto di oppressione? Che sia fatto su un animale o contro una valle intera cosa cambia? Chi si reputa anarchico dovrebbe essere in grado di capire certe cose e di vedere la realta' dei fatti, nascondersi dietro frasi fatte ("prima focalizziamoci sugli uomini") e non voler ammettere che il nemico e' ovunque intorno a noi e che ha le mani invischiate in ogni aspetto del quotidiano e' estremamente immaturo... e sinceramente non mi va di lottare insieme a persone a cui mancano le basi su cui fondare veri rapporti di rispetto. Si, forse nel mondo punk certi discorsi sono usati impropriamente e solamente per mantenere una parvenza di impegno politico. Pero' e' altrettanto vero che il solo fatto che se ne parli e' un bene: quando ero piccolo e mi sono avvicinato per la prima volta al punk quasi in contemporanea sono giunti anche messaggi sull'animalismo e ambientalismo... magari erano "poveri" e riduttivi ma hanno senz'altro contribuito alla mia formazione e crescita. Per cui ben venga!
Ezio: Tutto si riassume in un'unica TENSIONE. Quello che vivo da solo e con gli altri, sbattendo ogni giorno la testa, la forza che mi/ci sostiene e' una corda tesa. Nell'ambiente HC vedo che manca la fantasia del contrastare, peggio ancora la voglia o la miopia nel non vedere in che mondo viviamo: se le parole non trovano la concretezza dell'essere annusate/udite/toccate, tutto muore. Ognuno di noi ha la sua SENSIBILITA' che lo porta inevitabilmente ad intraprendere sentieri di vita a volte diversi, ma pur sempre arricchenti e/o di confronto per gli altri.
Gab (C.C.): Suonate un genere che e' stato definito "earth-grind". Penso che sia difficile trovare qualcosa che si avvicini parecchio al vostro stile. Cosa ha influenzato il vostro modo di comporre e suonare e quali altri gruppi apprezzate stilisticamente (e non)?
Enrico: Il termine lo abbiamo coniato noi ma piu' che altro come gioco! Sinceramente le etichettature mi hanno sempre dato un po' fastidio... il nostro modo di articolare il rumore in musica e' lo specchio delle nostre molteplici influenze e delle continue ricerche di cio' che piu' ci piace. e' molto difficile definire come sintetizziamo il nostro stile: e' una cosa assolutamente naturale, anche se penso che il fatto di non porci mai dei limiti sia estremamente rilevante. Addirittura in una delle ultime canzoni che abbiamo fatto suono una ritmica tipicamente ska...! che l'avrebbe mai detto! A me lo ska non piace, eppure ai fini della canzone e nell'amalgama generale e' davvero molto bello! Apprezzo tantissime realta' musicali, punk e non, passando per cose che con la piu' larga e permissiva concezione di rock centrano davvero poco! Penso infatti che l'apprezzare diverse forme di musica sia una grande ricchezza, che inevitabilmente si ripercuote poi in quello che facciamo come gruppo.
Ezio: In effetti, pensandoci bene e guardando i 5 LT, mi rendo conto che variamo un sacco nei gusti musicali... questo e', come dice Enrico, una grande ricchezza o semplicemente una gabbia piu' ampia, non si inventa nulla si scopiazza di qua e di la' e quel che viene fuori a noi piace. "Earth-grind", grande Paolo (basso) che cosi' ci ha bollato. Personalmente mi sto sempre piu' richiudendo nell'ascoltare gruppi che cantano in italiano, non perche' son nazionalista bada bene, ma semplicemente perche' cosi' posso capire e cantare a squarciagola.
Gab (C.C.): Siete molto attivi in numerose iniziative: il Vascello Vegano, l'etichetta DIY, la distribuzione di dischi, libri, materiale di ogni tipo, (Solezenith e Equal Rights Forli')... Come vi sembra, visto da questa posizione un po' particolare, lo stato di salute del circuito hardcore autoprodotto e autogestito? Cosa sarebbe da mantenere e cosa invece andrebbe cambiato o migliorato? Questa e' una domanda ricorrente su queste pagine, ma penso che l'opinione di chi vive in forma attiva il DIY possa essere di spunto per migliorarlo...
Enrico: Come sempre affermo lo stato della scena punk gode di ottima salute. Le iniziative ci sono (per lo meno nella mia zona) e cosa piu' importante sono presenti anche i contenuti. Certo a volte i messaggi sono un po' sterili e fini a se stessi (come dicevamo prima) ma il solo fatto che si parli di certe tematiche e' sicuramente un pregio. Visto e considerato che mi reputo, con tutte le varie iniziative in cui sono/siamo coinvolti, parte integrante del mondo punk e che mi impegno per far girare il piu' possibile, nei limiti delle mie forze, i messaggi, non mi sento di dire che la scena sta male o e' moribonda... anzi, per il solo fatto che ho premura di certe "situazioni" e che vi sono completamente invischiato le cose sono in un ottimo stato! Sarebbe un grande controsenso! Se io sono attivo di conseguenza c'e' attivita'!
Ezio: La situazione e' sicuramente viva, negli ultimi anni i calendari sono sempre stra pieni di iniziative, momenti di crescita, e contemporaneamente non mancano eventi piu' allargati a livello nazionale. Noto con immensa gioia che stanno ri-sbocciando le FANZE cartacee, che con l'avvento di internet stavano appassendo... L'autoproduzione di dischi sta andando molto bene, con tante etichette attive, ma questo, a mio avviso, puo' essere visto anche come un "pericolo": il fatto che il D.I.Y. possa diventare commercio fine a se stesso mi fa rabbrividire... commercialmente FUNZIONA e il passo e' breve... ; i contenuti e i presupposti devono sempre essere mantenuti vivi. Occupare posti nuovi dove sperimentare l'autoproduzione e l'autogestione e' sempre piu' difficile... Infiltrarsi, tenendo sempre ben presente chi siamo, in realta' variegate e' un'"arma" vincente (mi viene in mente lo Spartaco a Ravenna) per cercar di lanciare in ogni dove un seme che si spera possa germogliare.
Gab (C.C.): Avete mai pensato di affrontare tour fuori dall'Italia? Pensate che ci sia spazio in Europa per un gruppo particolare come il vostro?
Enrico: Qualche anno fa abbiamo fatto qualche concerto fuori dall'Italia... be', in verita' erano solo due, in Croazia. Sono andati piuttosto bene e nonostante i problemi di comprensione siamo riusciti comunque a farci capire, con il nostro inglese stra-maccheronico! C'e' sempre l'intenzione di organizzare qualcosa al di fuori dell'Italia ma tra una cosa e l'altra non ci siamo mai focalizzati. Sicuramente in futuro ci prenderemo un po' di tempo per farci un giretto in Europa! Mh... non saprei come potrebbero essere recepiti i nostri messaggi, sono concetti che trovano piena spiegazione con la nostra lingua, le traduzioni possono solo rendere a grandi linee i messaggi espressi mentre le mille sfumature sono vincolate alla lingua con cui nascono. Ci accontenteremo sicuramente...
Ezio: Tutti i nostri testi e spiegazioni sono tradotti in inglese. Cosi' chi ha voglia di "incontrarci" lo puo' fare... personalmente non so altre lingue e questo rende tutto piu' difficile... ma abbiamo scambiato dischi con molti paesi sparsi per il mondo... e non si sa mai... spero solo di non dovermi mai trovare di fronte ad un aereo.
Gab (C.C.): Che situazione si vive a Forli'? C'e' un giro, una scena, un qualcosa al quale appoggiarsi o rappresentate un'eccezione? E politicamente, che aria si respira?
Enrico: Piu' che della sola Forli' preferisco parlare di Romagna. Da qualche anno a questa parte dalle nostre parti si sta assistendo ad una vera e propria esplosione di vitalita'! Nonostante ci portino via i posti con la forza (Confino) e nonostante la mentalita' media sia come nel resto dell'Italia le persone e i posti coinvolti in iniziative libertarie e affini sono in costante aumento. Penso allo spazio libertario Sole e Baleno di Cesena, allo Spartaco di Ravenna, al Capolinea di Faenza, al Lughe' di Lugo e a tutte le iniziative correlate (dibattiti, cene e concerti benefit, biblioteca dell'evasione, fiere dell' autoproduzione, ecc). Noi facciamo semplicemente parte di questa variopinta moltitudine, che con tutti i suoi pregi ma anche con i suoi difetti sta creando un diverso modo di concepire i rapporti sociali... e sono sempre piu' contento di quello che stiamo costruendo!
Ezio: a Forli' io ci sto... bene, per quanto si possa stare bene in una citta', ma diciamo che e' ancora "vivibile" (in bici ci si puo' spostare agevolmente senza rischiare tre tumori o di essere investiti...) La panoramica di Enrico e' veritiera, ma l'altra faccia della medaglia e' che questo ha portato, negli anni, al non essere incisivi, presenti e conosciuti in strada, nelle piazza. Io do molta importanza all'uscire dai posti, dalle mura... ed e' quello che faccio, dando quello che posso, con Giu' Mura Giu' Box (www.giumuragiubox.org), col
Gab (C.C.): Quali progetti avete per l'immediato futuro?
Enrico: Stiamo in questi giorni pianificando lo split 7" con i nostri fratelli Contrasto e se tutto va bene dovrebbe essere pronto per fine Primavera inizio Estate. E' l'ultimo progetto che abbiamo in cantiere prima del secondo disco. Su quest'ultimo siamo gia' al lavoro da qualche anno a questa parte e non nego che al momento e' una delle cose piu' impegnative di cui mi sia personalmente mai occupato! Pero' sono sicuro che mi dara' delle grandi soddisfazioni!
Gab (C.C.): Siamo in chiusura... a voi la possibilita' di dire cio' che volete!
Enrico/Ezio: Gab grazie per le domande e l'intervista! e' stato un piacere chiacchierare "indirettamente" con te! Aspettando come sempre di poter scambiarci un abbraccio! Ciao!
.NOTA.
Ringraziamo Gab della punkzine Clear Choice che ci ha permesso di pubblicare l'intervista.
Buttate un occhio su Clear Choice ed alla sua etichetta/distro DIY, la Epidemic Records.
.CONTATTI.
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