Dopo un primo ascolto e un giudizio in buona parte deludente del gruppo romano dei Cannatris Punx che ci propongono quest'oggi il loro lavoro omonimo su punk4free, riflettendo poi a tempo perso proprio sul nome del trio (Tiziano - voce, Flavio - basso, Stefano - batteria) ed ipotizzandone vari e improbabili significati, giungo alla decisione di ripetere l'ascolto, anche per necessita' personali viziose, in diverso stato d'animo e forse perche' in simbiosi con gli umori dei creatori mitigo il mio giudizio finale irrevocabile e determinante.
Particolarita' dell'album proposto e' quella di racchiudere i 10 anni di percorso musicale di questi tre baldi giovani accumunati oltre che da legami di parentela in parte, soprattutto da una grande amicizia che li ha portati a condividere infinite esperienze comuni.
Dieci anni racchiusi in nove canzoni (comprese una cover e una traccia di pochi secondi), intero e sudato repertorio della band che nonostante si sia presa giusto un po' di tempo non ci farà di certo meravigliare, esultando per una gradita scoperta ma nemmeno desiderare ardentemente una morte indolore.
Due sono le facce sonore della band di Montesacro: una maggiormente incazzata e veloce vicina all'arocor, voce urlata, suono pesante e dritto al bersaglio, influenze street punk nell'approcio e nelle ritmiche; l'altra piu' scanzonata e orecchiabile con sonorita' un po Oi!, voce naturale, coinvolgenti cori e ritornelli i punti di forza.
Caratteristiche comuni: registrazione sempre dal vivo del tipo "in cantina con registratore" (ma che comunque nella sua primitivita' e genuinita' convince), tecnica "all'arrembaggio", ma sufficiente (sempre identica nel passare degli anni) e tanta voglia di far casino con passione.
Inizio deciso con "Nato in prigione" che insieme alla seguente "Il fumo" fa trasparire in maniera evidente un forte disagio e immediata rabbia verso imposizioni esterne obbligatorie volte a determinare la schiavitu' dell'individuo e la sua omologazione (le italiche liriche sono di difficile comprensione per il livello del volume del microfono che a sprazzi sembra un eco lontano, si percepisce chiaramente pero' uno squillante porcoddio).
"Montesacro punx", dai toni piu' orecchiabili, si presenta come un inno alla crew del quartiere di facile e piacevole ascolto, complici i cori e il testo simpatico, terminante con un ringraziamento sentito a nostro signore.
Ritornano musicalita' piu' aggressive con "Bastardo" che scorre via veloce facendosi apprezzare seguita da "Bravi ragazzi Oi!" contraddistinta da cori Oi! da tipico skinhead sardo, cambi di tempo repentini e strumentazione scordata.
"Prosciutto su gli occhi" e' una traccia all'avventura, ti stupisce in vari punti, cambia continuamente ritmiche, l'indecisione e improvvisazione regnano sovrane, ma si fa apprezzare comunque denunciando la necessita' di disillusione nell'affrontare la realta' quotidiana.
"Bella GG" oltre a raccontare un'amicizia ha una connotazione anti-razzista il tutto riassunto in "ohoo bella gigi nice to meet you rock'n'roll" con sottofondo a tratti ska.
Segue la cover di "Astro zombie" dei Misfits, riprodotta in maniera riconoscibile, ma proprio nel finale dopo una decrescita la voce del Tiziano (alias Ceccherini, questa me l'hanno suggerita) si spezza rantolando negli ultimi istanti; termina il disco "Oggi sono andato" traccia rappresentativa dell'intero lavoro.
Concludendo Il trio (ma non c'erano anche due fanciulle?) non mi provoca grandi dolori, anzi col passare del tempo migliora, dategli una possibilita' e traete le vostre conclusioni.
Date un'occhiata anche alle magliette realizzate con i disegni di Stefano (il quale penso si sia occupato anche della copertina) sul myspace o sul sito che ne vale veramente la pena per i soggetti particolari rappresentati.
Pierkna.

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