Meglio Dal Vivo Che Dal Morto...e con ancor tanta di quella rabbia in corpo da poter uccidere con un'occhiata, aggiungo io, con la mia consueta simpatia da film panettone natalizio.
Ma bando alle ciance e lasciamo il dovuto spazio a chi se lo merita: gli imperiesi CGB, importanti e forse sottovalutati protagonisti della scena hc italica seconda ondata, che con questo cd dal vivo, appunto, hanno cercato di racchiudere un percorso musicale, ma penso, soprattutto personale incominciato nel lontano 1987.
Un progetto, invidiabile per continuita' e longevita' nel panorama nostrano, che ormai si attesta a mio coetaneo, superando i 20 anni di attivita', nei quali la band, agli esordi conosciuta come Crime Gang Bang ha maturato e arricchito il proprio stile, regalandoci tre preziosi lavori, in seguito al cambio di componenti, quali: Balboa, I Giorni Della Merla e Stanze.
Un punk hardcore vecchia scuola, che racchiude al suo interno due anime, a mio parere: una rabbia viscerale, tagliente, massacrante a tratti, che fa forte leva sulle passioni piu' naturali e intrinsecamente profonde dell'animo; e al contempo la forte emotivita' trasudante delle liriche, poetiche, indagatrici, denudatrici che si scavano di diritto un posto previlegiato nel nostro cuoricino, marchiandoci a caldo.
Tutto questo coacervo di sensazioni, alimentato da una buona dose di tecnica e personalita', forma, l'oramai caro a molti, suono del gruppo che maturando negli anni, come e' naturale, ha mantenuto sempre e comunque un'originalita' musicale antica, ma soprattutto, una continuita' e coerenza di pensiero antagonista, solidale, legato insolubilmente alla pratica del diy e rifiuto del copyright, come scelta logica di diffusione.
La particolarita' di questo disco live e' quella di mostrare, efficacemente, la vita artistica dei 4 attempati ragazzi, dagli albori fino ai nostri giorni, proponendo 10 pezzi registrati nel vicino 2008, nei centri sociali La Talpa e L'Orologio, con sonorità mature, ed altri, invece che risalgono agli inizi anni novanta in cui traspare una genuina grezzezza e diversi protagonisti sul palco (Marcello "Ubi" alla voce e Franci alla batteria).
Per il restante le informazioni varie si fottono al sole, lasciando, come di dovere, spazio all'espressione piu' immediata, che riserva sorprese solamente positive.
Oltre all'invidiabile parte ritmica, che vede la batteria protagonista, la voce e' quella che colpisce maggiormente, a tratti urlata, rivelando una rabbia incredibile, in altri casi, invece, melodica e graffiante interpretando alla perfezione le varie sfumature musicali ed alimentando la scarica di adrenalina, percepibile anche negli album in studio, ma che qui si libra alta, libera da ogni catena sonora, seconda solo all'esperienza diretta.
Le canzoni poi caratteristiche e piu' amate dal pubblico, ci sono tutte, permettendo, anche a chi non li conoscesse, di farsi comunque una buona idea di cosa il gruppo possa offrire, regalando invece ai gia' estimatori un manufatto succulento intriso del sudore, del valore umano ed arricchito dalla proposta di messaggi intelligenti, nei momenti di calma (ottimi per tirare il fiato), dei CGB.
In definitiva consiglio vivamente l'acquisto at urbi et orbi, seguendo il mio consiglio entrerete di diritto nelle grazie di Horus, l'unico ed il solo, l'Alfa e l'Omega, uno con due palle cubiche insomma, mica come quell'altro che moltiplicava a stento pani e pesci.
Pierkna
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