Cinque mazzate negli incisivi ci assestano i giovini con precisione e ghigni di disprezzo; una prima demo che non le manda sicuramente a dire e preannuncia l'inizio di un nuovo, valido progetto made in italy.
Razz (basso e voce), Pizz (chitarra e cori) e Pozz (batteria e voce), piu' che un trio comico, sono gli arcigni componenti, menti un po' malate, ma certamente disilluse, lucidi creatori di queste schegge ultra violente, rozze ed intrise di nichilismo e cinita', figlie dell'apatica provincia piemontese.
"In quanto eterni amanti del ricchissimo bellissimo furbissimo dio che ha sede a Roma, gli Alles Kapot si augurano che la loro musica vi irriti a tal punto da farvi chiudere nel cesso a cagare a spruzzo per almeno una settimana.. buon divertimento!", non servirebbe aggiungere molto altro, dopo questo "manifesto" degli autori medesimi, ma continuiamo a cianciare, almeno finche' l'effetto in testa dura.
Un veloce ascolto determina immediatamente buone impressioni, sovvengono alla mente sonorita' tipiche degli anni ottanta (anche nella qualita' della registrazione), alla tecnica (piu' che discreta) prevale la rabbia, la personalita' degli artefici esce forte, vomita disprezzo, piscia soddisfatta su tutti i sorrisi ipocriti e le facce attonite.
La chitarra, grezza al midollo, e' un muro sonoro, segue a ruota il basso che fortifica l'impatto e la batterria in tupa tupa continuo. Le voci esprimono un odio viscerale, una spremuta di acido lattico, urla istintive che corrodono l'animo. Feroci liriche percuotono l'omertoso silenzio circostante, simili ad un pugno preso in pieno volto da ubriachi, risvegliano dal torpore della monotonia quotidiana, spalancandoci gli occhi davanti alla cruda miseria del vivere comune, in una societa' affaristica, dei furbi, lontana come non mai, dall'autorealizzazione dell'individuo.
Tutti gli episodi proposti, vere e proprie schegge impazzite, si fanno facilmente apprezzare, risultando piacevoli anche col passare del tempo. Le tematiche affrontate variano dalla mancata appartenenza al contesto in cui vivono - "Nessuna appartenenza", alla necessita' della guerra, di un conflitto per ritornare con i piedi per terra - "Ci vuole la guerra", alla consapevolezza della propria "piccolezza" - "Siamo solo merda in una merda di sistema", all'ipocrisia e falsita' che regnano sovrane - "Maschere", alla necessita' di essere solamente se stessi - "Esaltato dal niente".
Supportati dalla Yellow Dog, etichette tedesca, oltre a numerose date nella penisola, a Dicembre faranno un minitour dei Paesi Bassi, portando un po' in giro la buona novella della nascita di nostro signore Cristo, spalando merda qua e la e cercando di spacciare un po' di cassette, accaparratevele, canaje, prima che finiscano nelle mani sbagliate!
Pierkna

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