Abbiamo fatto un concerto d'addio nel Dicembre 2008, dopo un anno e mezzo di inattivita', per salutare gli amici che ci hanno sempre seguito. Dallo scioglimento dei Mascons abbiamo continuato a suonare in altre formazioni, tra cui Ban This, Rise From The Agony, Disforia, While You Wait, Golden Violence, The Guilt Show, Lyon Estates, ecc...
Quelle che avete letto nell'intro, sono le parole che il gruppo stesso ha voluto scrivere per spiegare i motivi della non uscita di questo album, che solo pochi eletti nel corso di questi 3 anni han avuto la fortuna di ascoltare.
Ma vista la bellezza del disco, preceduto da una convincente demo del 2005 dal titolo Approccio Nevrotico, non potevamo esimerci dall'ottenere e rendere fruibile a tutti anche Stesso Binario, il secondo inedito ed ultimo lavoro dei marsicani Mascons.
L'album e' un concetrato di potenza e velocita', il tutto condito da una tecnica sopraffina che i 4 (Claudio-voce, Francesco-chitarra, Daniele-basso e Fabio-batteria) sfoggiano con maestria; anche la registrazione premia non poco il risultato finale, risultando perfetta senza se e senza ma.
Otto tracce, piu' intro e intermezzo musicale ("State of aggression"), di hardcore con influenza grind ed una batteria fottutamente metal, testi diretti e decisi in italiano, ad esclusione di due episodi "United sewers" e "Stand as one", interpretati in modo impeccabile dal vocalist che alterna ad un urlato mai domo passaggi vocali gutturali e taglienti, il tutto senza forzature cosi' come perfetti appaiono i cambi ritmici da parte degli altri tre Mascons.
Dopo il travolgente intro, si parte con un illusorio suono cadenzato nella title track "Stesso binario", arricchito da un breve coro e chitarra pesante, ma dopo pochi secondi il pezzo decolla serrando i ritmi, pur continuando a non disdegnare repentine soste e ripartenze violente, giusto per dare un assaggio di quello che i Mascons hanno in serbo per noi.
Si prosegue con due ancora piu' convincenti canzoni, "Parole" e "Noia" che colpiscono per gli ottimi testi e l'impatto sonoro, due pezzi veloci e potenti dai continui mutamenti dei tempi d'esecuzione e dove si iniziano ad apprezzare i repentini cambi vocali.
"Continuo deluso" e' forse la traccia piu' bella, non vi e' un attimo di sosta imposto dalla martellante batteria e lo screaming mette i brividi, non si puo' fare a meno di ascoltarla a ripetizione.
Come l'intro, "State of aggression" propone 55" musicali per poi lasciar spazio a "Dritto al cuore", altro gran pezzo e forse il piu' potente ed esplosivo tra quelli proposti in questo disco.
Gli ultimi tre pezzi chiudono come meglio non si puo' il disco, due di questi propongono un cantato in inglese senza perdere nulla per quanto concere il risultato finale, "Mascons", che si inserisce tra i due pezzi, e' un altro gran bel capolavoro che merita un discorso a se. Un po' come la prima traccia presenta un inizio dai ritmi relativamente bassi per poi esplodere in tutta la sua furia travolgente, alternando un urlato possente ad un un growl graffiante.
Questo album complessivamente raggiunge una valutazione eccellente, il rammarico sta proprio nel fatto che pur rappresentando un cd pressocche' perfetto non sia mai uscito e che dall'anno della sua registrazione sia rimasto nell'oblio ed alla portata dei pochi fortunati che l'han gelosamente custodito nel proprio hard disk.
Altro rammarico e' il fatto che, a meno di una improbabile reunion, sara' impossibile assistere ad un live dei Mascons, che con solo la meta' della potenza di questo disco posson coinvolgere in una ressa violenta qualsiasi pubblico.
Intanto scaricate il disco ed eiaculate (o squirtate) sulle vostre tastiere come mai prima d'ora, l'orgasmo e' assicurato.
Joel
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