Espressione questa, non di vuoti proclami politici, d'intenti ideologici o citazioni non rappresentative di un proprio vissuto, con lo scopo unico di dimostrare un cio' che non si e' e si vorrebbe far apparire, ma unicamente di una passione sincera e genuina.
Musica che nella sua accezione puo' significare in se' molto, fino a diventare come in questo caso, naturale espressione di un proprio vivere attraverso melodie e idee; necessita' istintiva di buttare fuori cio' che opprime dentro, ricevendo spesso in cambio, solo una sensazione di soddisfazione intangibile: non chiedendosi mai il perche' di tutto, ma facendolo e basta.
Parole le mie, che non sono astratte deduzioni o personali ipotesi, ma sono il frutto della conoscenza personale di una parte dei fautori del progetto e lo scambio di opinioni con i secondi, guardando prima della sintonia di pensiero i gesti comuni e le piccole cose nel relazionarsi.
Diy ed autogestione della propria musica e di se stessi, come punto di partenza e necessita' personale; registrazione presso il blocco music hall di Verona in presa diretta estrema, o meglio dal vivo, per poco piu di 25 minuti di punk hc italiano sparato in mezzo ai denti. Idee e punk, velocita' e hardcore; Trento e Verona hc, due lati diversi della stessa medaglia sonora.
Partono i veneti. Massicci e incazzati: pezzi veloci di furia espressiva alternati ad altri in cui il messaggio si erge sopra la melodia, parlando faccia a faccia, con la sezione ritmica che sembra prenderti a schiaffi in pieno volto per destare da un sonno simile ad un coma. Buona l'esecuzione: calibrata nelle sue parti, caratterizzata da un buon impatto sonoro, nonostante la grezzezza generale, i vari strumenti riescon a scavarsi ognuno il proprio posto.
In soli 4 pezzi fa capire molto, lasciando solo l'amaro in bocca per la brevita' totale. Liriche in italiano urlate a denti stretti, pensieri maturati e soppesati, colgono il marcio introducendo un germe di dubbio difficile da allontanare; consapevolezza e ricerca di una propria strada da battere lontana dalle vie gia' percorse e trafficate. Particolare anche la componente sonora, si distacca dalla solita proposta musicale, rintagliandosi degli spazi di singolare orginalita', presenta delle sfumature metal che si intrecciano con la rabbia e la lucidita' dell'hc.
Pezzi che mi son piaciuti particolarmente sono "Voi Ridete" e "Volere Potere".
E' ora il turno degli Schizzofrenia. I ragazzi di Trento dopo la prima demo Cimitero Di Menzogne" ritornano con nuovo materiale che, seppur live, fa ben intendere sulle loro possibilita' future. Incomincia a delinearsi infatti, un suono piu' originale e caratteristico al gruppo: struttura compositiva mai banale, ma piu' immediata e affilata.
Le melodie si fanno meno pesanti e cupe, la velocita' torna protagonista: caratteristiche della vecchia scuola, quali la batteria (in tupatupa tipicamennte trentino) e il cantato, si intrecciano ai riffs della chitarra di matrice recente, fortificata dal basso.
Liriche in italiano e, in parte in inglese, si alternano dimostrando due aspetti sonori del gruppo diversi, entrambi comunque convincenti, anche se il sottoscritto per partito preso, preferisce quello nostrano. Parole come sassi, lame affilate che squarcian la pelle, poesia che indaga l'animo umano nella sua burrascosa degenerazione: schiavo di un voler apparire trascurando se stesso, in una corsa verso il baratro dell'autodistruzione.
Attacchi espliciti, lasciano spazio a momenti introspettivi, esaltati dagli arpeggi della chitarra; attimi lunghi un istante trasportati da una brezza nostalgica ad altri in cui le violente folate rapiscon il fiato in gola.
Molti gli episodi validi tra i quali "Ritalin", "Ricordi/Attimi", "L'Ultima Preda" e "The Hunger".
Detto fin troppo e per lo piu' cose superflue, non fate i preziosi: scaricate e supportate!
Pierkna
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