Quando ad un tratto, il gruppo successivo che gia' aveva incominciato a suonare la sua prima canzone, rapi' la nostra attenzione nel momento in cui la voce del cantante, a fine esecuzione, se ne usci' con un: "Okey, allora questa la rifacciamo che non si sentiva la voce, okey!".
Il caso vuole che la voce era l'unica cosa che si sentisse perfettamente.
Decisione unanime: ci si alza e si va ad ammirare il personaggio in questione.
Il losco individuo visibilmente dilaniato dall'alcool era stato l'autore, durante la serata, d'improvvisati e imprevedibili interventi sul palco, nei quali si era impossessato del microfono e borbottando oscuri moniti di difficile comprensione era poi svanito nuovamente nel nulla. Ora con un microfono tutto per se' era felice come un bimbo e da solo valeva l'intero spettacolo.
Nonostante gia' ci fosse un buon motivo per seguire il concerto, la sorpresa successiva fu data dall'esecuzione musicale: coinvolgente, con repertorio ripetuto per ben due volte tra la gioia dei presenti in completo stato euforico. Solo a fine serata accaparrandomi il cd, riuscii finalmente a capire chi fosse il mio nuovo amore: Katastrofa, Trieste premier punx.
Sei giovani di belle speranze (Marco e Livia alla voce, Peter e Zak alle chitarre, Ciopci al basso e Froggie alle pelli) che in zona di confine italico ci propongono nove pezzi di punk diretto al mento, per un primo full lenght rivelatosi ormai una scoperta piu' che mai gradita.
I ragazzi sfornano una hit dietro l'altra passano da sfumature piu' cupe e rabbiose ad altre maggiormente giocose e ballabili. Produzione musicale variegata quindi, dimostrando le varie ed interessanti sfacettature del gruppo che sfrutta la miscelanza linguistica per comporre liriche in italiano, dialetto friulano e sloveno. Testi diretti, spesso ironici: i mali della vita quotidiana e personale, ma c'e' spazio anche per il sociale nelle parole urlate dalla voce marcia e roca di Marco e da quella potente di Livia che risultano un connubio vocale perfetto.
Dopo il breve intro si parte alla grande con "Solitario" pezzo da novanta alla prima mano, segue la cupa "Utopija" in sloveno, "Il Duomo In Faccia" scritta in tempi ancora non sospetti, "L'Uomo Con La Divisa" inno contro la sbirraglia, "Triste A Trieste" odio amore per la propria citta', e giu', giu' passando per la folkeggiante "120 Kg De Baba" in dialetto friulano, narrante i trascorsi amorosi del cantante.
Scaricare e ascoltare piu' volte e d'obbligo o un duomo negli incisivi non ve lo leva nessuno, e qui non facciam per finta.
Pierkna
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Katastrofa - Il Duomo In Faccia (Live At Kranj, Bazen, 24.04.2010)
Katastrofa - Utopija
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