Una delle tante volte in cui la Madonna discese su questa terra, venne a farmi visita e mi dono' una copia del suddetto split; mi disse: "oh figliuola cara, scrivi di queste dolci note e spargi la parola del sacro hardcore italico.."
E cosi' faro', dopotutto voi avreste il coraggio di contraddire la Madonna?
Esposto il curioso antefatto direi che possiamo andare avanti.
Lo split rappresenta un insolito connubio tra le due band; a un primo ascolto si notano solo differenze stilistiche e panorami musicali diversi, solo soffermandosi sui testi e gettandosi completamente nella musica si capisce che, in fin dei conti, 400Colpi e Atestabassa hanno parecchio da spartire.
Testi ben scritti, che trovano perfettamente spazio tra le note; non ci sono forzature, tutto si snocciola naturalmente tra le corde vocali che siano in modalita' growl o urlata. La passione che i brani emanano e' la stessa in tutte e dodici le tracce, diversa ma di uguale intensita'.
Non esagero col dire che l'ascolto di questo lavoro e' stato come un fulmine a ciel sereno, mi ha stupito notevolmente accorgermi di come le diversita' potessero risultare complementari e fondamentali l'un l'altra.
In questo istante ho lo split tra le mani, tutto parla delle due band: la copertina minimale, in bianco e nero. Appare solo quello che serve, l'essenziale, purche' sia ben fatto. Sulla stessa lunghezza d'onda il booket, sul nero dello sfondo si stagliano decisi i testi, con parole che non hanno paura di esistere.
Le prime sei tracce appartengono ai 400Colpi.
Suoni duri, un hardcore condito da sonorita' fin troppo metal che, un secondo prima di giungere all'esasperazione, muta in linee aperte dal retrogusto melodico, seguendo, seppur di nascosto, la linea vocale. Apprezzo molto l'uso della lingua italiana per la scrittura dei testi: solitamente per generi affini si predilige l'inglese ma qui abbiamo la prova di liriche ben fatte usando un italiano che non le rende affatto banali, ma conferisce loro quel pizzico di verita' e di espressivita' in piu'.
"Solstizio" apre le danze in maniera educata, quasi sottovoce, per trasformarsi subito in una mega ondata di energia, uno strumentale sulle quali le parole sarebbero risultate superflue. Seguono due pezzi davvero notevoli, i migliori tra sei presenti sul cd: "Ben" e "Ossigeno".
"Fagocitato, digerito, eliminato". "Ben" e' un brano sofferto in cui ci si scontra con l'enorme sconfitta dell'uomo nei confronti di un sistema malato. Note che fanno da scenografia a parole che raccontano amaramente cio' che hanno da dire.
"Ossigeno", invece, si apre con una spiazzante intro di pianoforte, per poi continuare secondo schemi gia' conosciuti, ma rinnovati, ad esempio, dagli assoli che pur essendo fuori luogo, risultano essere azzeccatissimi.
Una band davvero atipica, dotata di mille sfaccettature che mette in mostra traccia dopo traccia. Passiamo alla seconda e ultima parte dello split.
Gli Atestabassa non hanno bisogno di presentazioni ne' tantomeno di tutte le belle parole che seguiranno tra poco; potrei scrivere solamente "sono sei tracce favolose".
La band di Mola ha registrato presso Hc Lab, un nuovo studio di registrazione nato a Grottaglie e gestito da Diego della Maledizione Del Benessere (lo salutiamo: "Ciao Diego!").
Mi sento di paragonare questi brani alla buonissima focaccia pugliese, che durante la recente trasferta a Molfetta, ho avuto l'occasione di assaporare.
Le tracce sono morbide e severe allo stesso tempo; sanno dove vogliono arrivare, riescono sempre a colpire il punto giusto e l'ascoltatore non puo' che restare in balia del loro scorrere.
Non sorprendetevi se durante "Mentre Sanguino" vi accorgerrte di esservi dimenticati perfino del vostro corpo; non sorprendetevi se "Diorama" vi fara' impelagare nei profondi meandri di voi stessi. E' la potenza delle parole, accostate con grazia e la giusta dose di cinismo.
La realta' descritta come se fosse un vecchio quadro, come se le ferite non fossero capaci di chiudersi.
Non so dire se la vera impalcatura sia il testo o la musica, probabilmente sbaglio a voler individuare il lievito madre di tutto cio'.
Hardcore alla vecchia maniera, urlato, straziante, di quelli che scalfisce il cuore.
Dodici su dodici pezzi eseguiti. Un lavoro riuscitissimo, da definire a tutto tondo. Stili che si fondono, differenze cosi' opposte da tramutarsi in similitudini.
Nana

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400Colpi
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