L'Hardcore, a detta stessa degli intervistati (tutti i personaggi piu' influenti nel periodo sopracitato), arrivo' come una meteora, dal nulla, sconvolgendo l'ordine esistente.
L'odio prende forma in testi dal carattere minimalista e si scaglia contro il paradigmatico modello americano: una casa, una moglie, un buon lavoro, dei figli e un garage con due posti macchina. E cosi', di colpo, vediamo dimenarsi un giovanissimo Ian MacKaye, impegnato a cantare "Seeding Red", e poi intervistato sul tema della droga, elemento predominante nell'iniziale scena punk rock. Inutile soffermarci piu' di tanto sulla sua arcinota posizione, ovvero quella straight edge, e su quella dei gruppi a cui ha preso parte.
Perche' "Hardcore"? Perche' c'e' voglia di verita' e di schiettezza, e di buttare queste in faccia a tutta la societa' benpensante e ben asservita alle dinamiche governative. Hardcore, parola che tra l'altro si suole far risalire ad un concerto, chiamato appunto Hardcore '81, dei D.O.A. Le sonorita' sono tremendamente aggressive e poco attente alla tecnica, salvo dovute eccezioni, e risultano come delle pugnalate in confronto a tutto il filone new-wave che spopolava nel panorama musicale di allora.
Come ho detto all'inizio, Reagan ricopre un ruolo per niente marginale nella storia dell'hardcore: diventera' bersaglio prediletto dopo la sua prima nomina a presidente degli Stati Uniti e, manco a dirlo, possiamo subito ascoltare uno stralcio di "Fucked Up Ronnie" dei D.O.A.
Cronologicamente la data d'inizio, che chiaramente non puo' che essere convenzionale, e' il 1978 e il luogo e' la California del sud, soprattutto Los Angeles, dove nascono gruppi come Middle Class, Black Flag e Circle Jerks.
Risulta subito evidente come l'intenzione di tutti questi ragazzi, dall'eta' media di quindici-sedici anni, non sia quella di scalare le classifiche radiofoniche o siglare prestigiosi contratti con etichette famose ma sia, invece, la voglia di esprimersi senza scopi di lucro o intenzioni di far carriera, dimostrando solo grande passione ed voglia di comunicare senza troppi compromessi.
Questo e' ampiamente dimostrato dalle location poco ortodosse dei concerti, da chiese a scantinati passando per semplici case, e dall'attitudine completamente DIY nel pubblicizzare gli eventi tramite flyer o fanzine rigorosamente autoprodotte. Riguardo a tutto cio', sono significative le parole di Ian MacKaye che ricorda come, insieme agli altri componenti dei Minor Threat, sezionarono nel vero senso della parola le copertine degli album dei gruppi affermati per vedere come erano realizzate industrialmente e, in maniera artigianale, imitarono il procedimento fino a confezionare migliaia di vinili.
Da Los Angeles il tumulto causato dall'hardcore sbarca a San Francisco dove pogo e stage diving diventano pane quotidiano. Contemporaneamente nascono i Bad Brains, i cui stralci di concerti ci offrono la possibilita' di sentire "Right Brigade" e "Pay To Cum", che si distingueranno fin da subito per elevate capacita' tecniche e per le liriche emotive e coinvolgenti, interpretate dell'eclettico frontman H.R. Egli, insieme al gruppo, si fara' infatti portavoce dell'Atteggiamento Mentale Positivo e dello slogan "Arricchisci Te Stesso", elementi che condizioneranno nel corso degli anni la loro filosofia di vita e di conseguenza le scelte musicali. Cosi', con i Bad Brains e i Minor Threat, anche Washington si inserisce a pieno titolo nella nascente rete punk hardcore che imbriglia sempre piu' citta' che ormai non sono ricordate per i monumenti ma per i gruppi che le caratterizzano.
Nel frattempo Boston si fa sempre piu' portavoce dell'attitudine straight edge toccando il culmine con una conferenza stampa di Al Barile, chitarrista degli SSD, che afferma "Se vi vediamo ai concerti che bevete o fumate, vi spacchiamo il culo", senza nemmeno troppi giri di parole. Come una macchia d'olio l'hardcore turba le tranquille cittadine del Midwest, dove nascono band come Zero Boys, Die Kreuzen e Negative Approach, e del Texas, Dirty Rotten Imbeciles (D.R.I.) e MDC.
Ovviamente non ho potuto citare tutti i nomi che avrei dovuto ma, per una panoramica generale, non posso che consigliare la visione del documentario, pieno tra l'altro di una valanga di interviste interessanti.
L'esplosione dell'hardcore tocca anche le solite campagne mediatiche e i comportamenti repressivi da parte delle forze dell'ordine, impegnate ad irrompere con furia ai concerti, manganellando senza troppi complimenti. Altra manganellata, stavolta metaforica, sara' quella di rielezione di Reagan a presidente, un segno nefasto che preannuncia il declino dell'hardcore e di tutte le scene che lo avevano diffuso. A cavallo tra '84 e '85 la scena di Boston inizia a spegnersi, seguita a breve da tutte le altre, ad eccezione forse della piu' longeva scena newyorkese, per segnare cosi' una morte, come dichiarato da numerosissimi intervistati, dell'hardcore. Nell'86 i Black Flag, dopo il loro ultimo tour, si sciolgono ed i Bad Brains, ormai convertiti alla causa rastafariana, virano su sonorita' reggae.
Di colpo, cosi' come era arrivato, l'hardcore sembra svanire nel nulla, gruppi come Jerry's Kids e Gang Green si approcciano a nuove sonorita' hard rock per i primi e metal per i secondi, ormai affascinati da amplificatori e apparecchiature costose e potenti.
Cosi' si chiude il documentario, con necrologi riguardanti l'hardcore e discorsi di commiato dai tratti funerei.
Cosa ne resta? Sicuramente un qualcosa che ha valicato l'etichetta di "genere musicale" per farsi portavoce di messaggi antiautoritari e solidali, elementi che oggi resistono con fatica nelle sonorita' punk.
Lascio a voi eventuali disquisizioni sulla morte o non-morte, resurrezione e quant'altro, del punk hardcore o delle sue successive diramazioni.
Sghigno
.VIDEO.
American Hardcore - La Storia Del Punk Americano 1980-86 (Trailer)
American Hardcore (Sottotitoli In Italiano) (MegaVideo)
American Hardcore (Sottotitoli In Italiano) (Veoh)
.PER IL DOWNLOAD.
Emule ed2k link:
American Hardcore Ita Sub (1.15 Gb)
[DivX - ITA] Paul Rachman 2006 American Hardcore - A History Of Punk Rock 1980-85 (705 Mb)
BitTorrent Torrent:
American Hardcore (Sottotitoli In Italiano) (MiniNova)
American Hardcore (Sottotitoli In Italiano) (BTJunkie)
.PER L'ACQUISTO.
Se siete interessati sia al libro che al film in dvd, vi consiglio di acquistarli sul sito della Shake Edizioni, che probabilmente conoscerete gia' per via di tutto il materiale interessante che ha prodotto in questi anni.
Prezzo: 14 euro.
Se invece v'interessa soltanto il libro, "American Punk Hardcore - Una Storia Tribale" di Steven Blush, potrete trovarlo sempre sul sito della Shake Edizioni o sul solito IBS. Il prezzo, pero', e' di poco inferiore a quello del pacchetto dvd + libro...
Prezzo: 13 euro.
.RASSEGNA STAMPA.
American Punk Hardcore - Recensioni (Shake Edizioni)
Documentary Delves Into "American Hardcore" (Billboard)
.LINKS.
Home Page American Hardcore: https://www.sonyclassics.com/americanhardcore/
Wikipedia American Hardcore: https://it.wikipedia.org/wiki/American_Hardcore_(film)
Shake Edizioni American Hardcore: https://www.shake.it/index.php?57&backPID=768&productID=166&pid_product=57&detail=
American Punk Hardcore - Prefazione di Steven Blush
American Harcore Flyers - La Mostra
Radio Due (Dispenser) - Speciale Dedicato Al Dvd American Hardcore
American Hardcore (La Storia Del Punk Americano 1980-1986) - [2006] Paul Rachman
Immaginiamo di avere un grande pentolone al cui interno risiedono degli ingredienti un po' particolari: Ronald Reagan e la sua politica conservatrice e liberticida, disco music e gruppi rock attenti alla pendenza dell'acconciatura o ai pantaloni piu' o meno attillati, la decisione di non sentirsi piu' in dovere di ascoltare icone musicali come Beatles o Doors, produzioni musicali finalizzate solo al consumo e mille altri motivi di altre migliaia di giovani americani fortemente incazzati.
Ah gia', cosa ne esce? L'Hardcore Punk.
Mi appresto infatti a parlarvi di American Hardcore, documentario musicale diretto da Paul Rachman, uscito nel 2006 e basato sul libro American Hardcore: A Tribal History scritto da Steven Blush. Piu' di un'ora e mezza e' il tempo dedicato alla nascita dell'hardcore a stelle e strisce ed alla sua evoluzione nell'arco di tempo 1979-1986, ovvero il periodo aureo della tanta decantata scena americana. Il documentario offre spessissimo sprazzi di concerti dal vivo (registrati dallo stesso Rachman) e, quasi all'inizio, abbiamo gia' la fortuna di sentire qualche strofa di "Rise Above" dei Black Flag, tanto per entrare dall'ingresso principale nell'atmosfera giusta.