Per chi negli anni '90 era un adolescente brufoloso con le mani sempre nei pantaloni gli 883 erano il gruppo che raccontavano storie di vita che tutti affrontavano quotidianamente, in un modo o nell'altro ti ritrovavi nei loro testi ed alle volte ci trovavi soluzioni ai tuoi problemi.
Nel bene o nel male il buon caro Max ci ha aiutato a crescere ed e' rimasto nei nostri cuori anche dopo esserci trasformati in duri panc.
Saranno questo motivi che avranno spinto un manipolo di giovanotti torinesi a reinterpretare solo e soltanto le canzoni degli 883 in chiave punk-rock.
Tutto nasce intorno al 2005 quando i D8r. Max sfornano una demo dalla registrazione pessima e dai suoni altrettanto fastidiosi ma dai contenuti geniali.
I nostri infatti nonostante non fossero una cima nell'imbracciare gli strumenti presentano 8 dei pezzi piu' famosi degli 883 e sfruttando la nostalgia per un'epoca ormai morta e sepolta si facevano conoscere risultando divertenti e a loro modo innovativi.
Ma questo e' solo il primo passo di una carriera che nel 2008 trova una svolta.
Il quintetto della provincia torinese formato da Andre (voce), Marco (chitarra), Lorenzo (chitarra), Simo (basso) e Vincio (batteria) dopo essersi fatti le ossa in vari live registra il primo album full-lenght il tutto autoprodotto.
Stavolta le tracce son ben 11, sei delle quali gia' presenti nella demo, ma la sorpresa sta nel miglioramento tecnico del gruppo che appare sbalorditivo basti sentire le differenze nel riarrangiamento dei pezzi presenti nella demo e di quelli del disco.
Limate le lacune presenti nel precedente lavoro con questo La Volta Buona i D8r. Max si apprestano ad essere acclamati dalle folle di tutto il panorama punk-rock e non solo.
Dopo l'intro ecco il pezzo d'apertura affidato a "Jolly blue", uno degli inediti rispetto alla demo, tratto dall'album Hanno Ucciso L'Uomo Ragno album d'esordio degli 883.
Pezzo che trova punto di forza nella sezione ritmica e nei coretti che accompagnano la voce, gradevole anche l'assolino di chitarra.
Si prosegue con un pezzo tratto da La Donna Il Sogno & Il Grande Incubo, "Tieni il tempo" gia' da qui si evince il miglioramento del gruppo, infatti il pezzo, gia' presente nella demo, in passato appariva confusionario dai suoni fin troppo sporchi e presentava fischi molesti, adesso il risultato e' diametralmente opposto suoni ben distinti che riescono a far affiorare le liriche in maniera egregia, ancora una volta la sezione ritmica e nella fattispecie il suono del basso la fanno da padrone.
Altro pezzo del terzo lavoro degli 883 e' "La radio a 1000 watt" e secondo pezzo inedito per i D8r. Max dai ritmi piu' sottotono ma sempre dal risultato piu' che positivo.
Dopo questo primo assaggio il gruppo propone tre dei pezzi piu' famosi, si parte con "Deka" (nda. "Con un deca" nel disco di esordio degli 883) e piazzano subito un colpo ben assestato nulla a che vedere con la versione della demo.
Si prosegue con "6 un mito" stavolta pescata da Nord Sud Ovest Est, anch'essa presente nella demo risulta uno dei migliori pezzi dell'album chitarre dall'assolo preciso, velocita' piu' sostenute e voce, nonche' i cori, che fan accapponare la pelle, in una parola: spettacolo.
"Il grande incubo" e' il pezzo che personalmente prediligo con il pezzo di chiusura dei D8r. Max poco piu' di 4' in cui si alternano pezzi veloci e parti piu' ritmiche il tutto arricchito da una voce urlata mai fuori nota un gioiello senza precedenti.
Spazio anche per un pezzo presente in La dura legge del gol! ovvero "Non ti passa piu'" album gia' piu' maturo degli 883 e che rispetto ai precedenti apprezzo di meno, pezzo riletto in chiave ska-punk dal gruppo torinese abbastanza riuscito anche questo.
Alzi la mano chi non conosce "Hanno ucciso l'uomo ragno" canzone che ha fatto storia e che non poteva mancare nella versione D8r. Max il titolo e' stato mozzato in "L'uomo ragno" ma il risultato e' a dir poco eccezionale suoni fedeli all'originale che presentano maggiore aggressivita', riuscitissimo.
Altri due pezzi del secondo album sono "Non ci spezziamo" e "Weekend" soprattutto quest'ultima dai ritmi meno sostenuti riporta alla mente un'adolescenza passata e che mai ritornera'.
L'album si chiude con un'altra perla preziosa "Gli anni" gia' l'originale risultava bella, addirittura nella demo questo pezzo appariva il piu' convincente adesso con questo nuovo arrangiamento il risultato appare inarrivabile, si passa da sonorita' lente e melanconiche a ritmi piu' elevati ritmati da una perfetta batteria e da un giro di basso ineccepibile, anche la voce e' piu' che convincente, il tutto lascia senza fiato.
Nell'insieme questo La volta buona e' un disco grandioso che sancisce la definitiva conferma dei D8r. Max, certo non troverete nel suono e nei pezzi del gruppo quasi nulla di originale, ma per chi ha amato gli 883 non potra' far a meno di adorare anche il quintetto torinese.
Una chicca: il gruppo ha gia' pronti i pezzi per un nuovo disco che pero' non sara' registrato fino alla distribuzione completa di questo, percio' qualsiasi distro interessata si rivolga al gruppo per info.
Joel
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D8r. Max - Il Grande Incubo (Live in Collegno)
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