Comincio ad odiare la consuetudine di partire sempre dalla biografia.
Oggi non mi va. Oltretutto il disco in questione e' uno 2 way-split, figuratevi se ve ne faccio due!
Quindi andiamo subito al sodo saltando inutili convenevoli. Vi basti sapere che i Mesrine sono un quintetto proveniente dal Quebec, Canada.
Per quanto riguarda gli Sposa In Alto Mare, se dopo tutto il loro materiale passato da queste parti ancora non li conoscete, cliccate qui.
Il lato dei Mesrine ci propone un onesto deathgrind. Le tracce si susseguono veloci l'una dietro l'altra con estrema brutalita' e si digeriscono benone.
Non aspettatevi granche' dai riff, che sono si taglienti e serrati, ma che allo stesso tempo vi sembreranno simili a quelli di altre millemila bands.
Nonostante cio' vi assicuro che riusciranno a coinvolgervi, grazie all'alternanza di un cavernoso cantato growl ad uno scream e soprattutto ai loro testi malati. Infatti se, voi maledetti braccine corte, per una volta compraste il disco e vi metteste a leggere le liriche sul retro vi accorgereste sicuramente che, meta' delle loro tracce, parlano di assassini seriali e uccisioni di massa (lo stesso nome della band e' un riferimento ad un serial killer!), e un maledetto psicopatico appassionato di gore come me non puo' che esserne estremamente contento. +1 per il zozzissimo 4 corde in "Deadly Sinners"!
Per quanto riguarda il lato degli Sposa In Alto Mare, e' tutto un altro paio di maniche. Quest'ultimo infatti risulta essere ad altissimo dosaggio di cazzonaggine, ma in senso buono. Il genere proposto e' come al solito un parodico grindcore demenziale.
Nel complesso direi che non c'e' una traccia che mi sia piaciuta meno delle altre (la outro non conta). Si ok, non saranno truci e brutali come i Mesrine, ma riescono abbondantemente ad accattivarsi le mie simpatie, per merito di un sound cafone e hardcoreggiante, ma soprattutto grazie alle loro improbabili liriche che spesso e volentieri si rivelano veri e propri sfotto' a danno di luoghi comuni e stereotipi, enfatizzati da samples tratti ad esempio da sproloqui di Richard Benson ed altre amenita' che lascio scoprire a voi. Indubbiamente gli Sposa sono maestri dell'antica arte della presa per il culo e il video di "Black Metal Latin Lover" ce lo dimostra ampiamente, ma in realta' essi non sono solo idiozie e prese in giro.
Ottime le due cover rispettivamente degli Agathocles e dei Malignant Tumour, in ragion delle quali i miei timpani potrebbero implodere.
Voi che siete arrivati a leggere fin qui avrete sicuramente intuito che questo dischetto mi e' piaciuto alquanto, ed e' cosi'. Vi ricordo che il disco e' prodotto in tiratura limitata a sole 550 copie, pertanto, se vi ho convinto, accattatevill' e mettetelo tra le vostre altre rarities.
Garrett

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