Proveniente e' un parolone visto che su quattro elementi solo uno e' della citta' della Madunina, un altro ha origini da una ex provincia di Milano e gli ultimi due provengono dalle due maggiori isole del bel paese (l'isola di pastori e pecore e dal nord africa).
I ogni caso i Sentenza propongono un punk hardcore alla vecchia maniera bello tirato e rabbioso.
La band (Michele-voce, Lello-chitarra e cori, Fez-basso e Sabino-batteria) tira fuori questo Visione Distorta dopo circa 6 mesi dalla loro formazione il tutto registrato in presa diretta e, nonostante le poche pretese, il risultato e' piuttosto soddisfacente.
Nove brani brevi visto una durata media che non supera i due minuti e mezzo, connotati da testi sia in italiano sia in inglese dalla buona presa con personale preferenza per quelli in italiano per immediatezza. Tecnicamente le tracce risultano veloci e potenti regalando un ascolto globale senza sbavature, insomma saran giovani ma ben preparati non certo dei fenomeni ma nemmeno zappatori.
Dopo un breve intro tratto da Traispotting apre le danze "Regresso", i cambi di tempo ed i cori sostengono il rapidissimo urlato di Michele, a tratti difficile da seguire per la fin troppa eccessiva velocita' nel cantare che rimane pur sempre comprensibile. Ottima la coinvolgente parte strumentale con decisi riff di chitarra ed una sezione ritmica sostenuta.
Si prosegue con due pezzi in inglese ("Peace & Prosperity" e "We Don't Care"), leggermente meno veloci e piu' corali anche queste due tracce qualitativamente apprezzabili ma e' con le canzoni in lingua madre, come la successiva "Inganno Globale" (nda. anzi lingua mista), che i Sentenza mostrano il meglio delle loro capacita', risultando decisamente piu' di impatto.
Si prosegue con "Live Fast" piu' ritmato con qualche sprazzo sostenuto cui segue "Visione Distorta", altro lavoro dai pochi attimi di respiro con un testo carico di critica sociale e "60" Seconds", questo e' l'episodio piu' breve e furioso del disco.
Chiudono, proseguendo con lo stesso canovaccio, "Uguali In Tanti" e "Orwell" quest'ultimo attinge a piene mani dal romanzo 1984 di George Orwell attualizzato ad i nostri tempi e societa' non andando tanto lontano dalla realta' dei fatti.
Nel complesso questo disco per i Sentenza e' un esordio positivo, quel che colpisce e' l'elaborazione dei testi che unito ad ampi margini di crescita, su tutti gli altri fronti, figura prospettive decisamente solide per il futuro del gruppo.
Joel

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