"... Tu puoi scegliere, Vivere o Morire.
Ogni respiro e' una scelta. Ogni minuto e' una scelta, Essere o non Essere..."
L'emblema del vissuto di ogni essere umano, costretto a vivere in questa societa' frustrata, e' trovarsi a dover decidere di che morte deve morire - se schierarsi o lasciar decidere ai ratti in cravatta come costruire il proprio futuro.
Ogni cosa che ci attraversa nella vita poggia su una scelta - la nostra esistenza e' costernata di scelte sin dalla tenera eta'. Persino il bambino si trova prima o poi davanti ad un bivio - decidendo se appartenere ad un nucleo di persone, piuttosto che ad un altro, o restare in un angolo. Come da adulti, d'altronde scegliamo se vivere la vita a pieno regime o farsi distogliere dai collezionisti di illusioni evangeliche. I bagarini di deforestazioni quantiche che ti spiattellano sotto al naso mezze verita' servite su di un bellissimo piatto fumante di cazzate allo scoglio.
Nell'era della disillusione emotiva che accanna ogni respiro ed ogni persona fragile e sensibile - chi rischia, chi decide di schierarsi, di non essere indifferente - risultera' ora e sempre un uomo LIBERO. Liberta' concettuale ed idealistica, liberta' di esprimere il proprio parere alla faccia di tutto, liberta' di costruirsi da soli il proprio percorso. Liberi come gli Straight Opposition, che di libera espressione umana ed idealistica ne hanno fatto necessita' e virtu'. E sin dai loro vagiti iniziali da quel 2004 anno della loro epifania, hanno vagliato il confine, il lato della barricata dove stare, ed hanno setacciato il liquido amniotico dove misurarsi, ossia il punk hardcore, sia come culla del proprio progetto sia attitudinale.
Il loro marchio di fabbrica personalissimo e unico ha permesso ai nostri di distinguersi tra tante realta' nel variopinto ed istrionico circuito punk underground abruzzese, grazie ad un inebriante e fiera attitudine nel mettersi in gioco, sporcarsi le mani schierandosi politicamente in maniera molto libera e diretta. Cucendosi addosso un sound che proviene da quel circuito illibato e vibrante del punk hc old school - made in New York - dai Slapshot, ai Madball, ai Youth Of Today, Cro-Mags unendo al tutto quell'infuocata e decisa impronta dichiaratamente anticapitalista e antifascista. Hanno alimentato anno dopo anno quel fuoco che li contraddistingue da sempre, Step By Step come il primo disco della formazione abruzzese del 2006 sotto l'etichetta storica di Sulmona - Indelirium Records. Questa facocitante realta' di veterani guidata da seri valori e altrettanti ideali, nativi della citta' dei delfini, Pescara, dopo lo scioglimento avvenuto nel 2018 sono risorti dalle proprie ceneri, come l'archetipo dell'araba fenice in Belgio a Bruxelles.
Devo dire che questo anno ci sta riservando delle belle novita' ma una della cose piu' belle succedutesi e', sicuramente, veder tornare sulla tabella di marcia realta' come quella degli Straight Opposition. Sentore inconfutabile di come la massima necessita' di ogni artista e' quella di raccontare, di vomitare rabbia in faccia alla societa' del cazzo ed a quelle entita' che non fanno altro che farne panacea di cancri sociali.
A distanza di cinque anni dall'ultimo lavoro The Fury From The Coast, sempre per la Indelirium Records, sono tornati a chiarirci le idee col loro fare che ormai li contraddistingue da sempre, lo scorso 21 Marzo, accompagnati dalla Time To Kill Records ed il risultato e' Path Of Separation - un concentrato di puro ardecore aggressivo e tenebroso guidato da una certa impronta un po' noise anni '90 alla Unsane, distribuito dentro 13 tracce costruite dentro drumming diretto e compatto, pieno di riff circolari e la voce che come sempre ti spettina vomitando addosso tutta la rabbia possibile.
Anticipato dal video di "Workstation - Dead Box", traccia travolgente dove viaggiano all'unisono rancore e consapevolezza, questo brano mostra sfacciatamente come i nostri abbiano le idee chiare sul messaggio da dare e dove arrivare. Path Of Separation si dimena costruendo una serie di esempi che avvolgono, disturbano, comunicano e fanno riflettere chi ascolta.
Disseminando brani costruiti dentro intrecci sonori sincronici come in "The Next Revolution", brani che poggiano dentro un lavoro di riffing diretto e imponente come "Delusion Of Omnipotence" o come "Outsider By Choice" che senza mezze misure e giri di parole espone al cento per cento cosa sono gli Straight Opposition qualora ve ne foste dimenticati, un brano anthem che con fare imponente ed impetuoso vi travolge a piene mani dentro il loro battagliero sound.
Pertanto credo che il punto massimo di questo lavoro e' descritto da due esempi come "Persona" e "It's Killing Time" incentrati su dei vibranti cambiamenti sonori, poggiando su stop&go al cardiopalma e cambi di voce, seppur la mia preferita e' "From The Cradle To The Grave", di napalm deathiana memoria. Attingendo ad una tavolozza molto piu' ampia rispetto a molti lavori del passato, questo disco dimostra un'effettiva maturita' nella consapevolezza compositiva ed una duttilita' insana a creare ed a comunicare come pochi sanno realmente fare. Forte di una produzione piu' che magnetica che riesce a cucire addosso ai nostri una nuova luce. Il nostro caro circuito underground necessita di sonorita' simili guidate da urla e de core come gli Straight Opposition necessitano di urlare dentro un microfono il proprio dissenso.
E fino a che ci sara' qualcosa per cui urlare, noi che ci facciamo cullare da sonorita' estreme con cognizione concettuale di causa possiamo respirare tranquillamente. Bentornati.
Ms_Antrophy
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