Essere onesti con chi fruisce del punk in tutti i modi possibili (tanto spaccandocisi i timpani, quanto le ossa) e' necessario, altrimenti staremmo a discutere di canzoncine pop o altre cazzate simili.
Ed io voglio essere onesto con voi, cari lettori di P4F: a me 'sto disco non e' piaciuto proprio.
Non fraintendetemi, io amo l'Oi!, amo il modo in cui entra in ambienti in cui il punk non e' mai riuscto a penetrare completamente (pensate alle curve), amo il senso di appartenenza che ispira, l'attitudine stradaiola e ostinata.
Poche cazzate: l'Oi! e' la sottocultura punk che dalla merda ha fatto nascere alcuni dei fiori piu' belli.
Detto questo, l'esordio degli Spaccastronzi, formazione che arriva da Crema, nata due anni fa all'interno di una mobilitazione contro gli sfratti, colpisce piu' per la monotonia che per altro. I testi non trovano mai una vera e propria via d'uscita nella musica e alla lunga sembra di ascoltare sempre lo stesso pezzo.
Siamo ben lontano dai fasti dell'Oi! nostrano (Automatica Aggregazione e The 80's, giusto per citarne un paio) le due cover ("Barricate" dei Partizan Beograd e "Per Favore Sparate Sul Pianista" dei Magic Manlio Herbert) e l'ironica "Natale In Nord Corea" non bastano a tirare su il livello musicale piuttosto basso e ridondante. Non me ne vogliano gli Spaccastronzi, ma il passo tra una recensione e una marchetta e' tanto breve quanto letale.
E poi chi l'ha detto che dalla merda devono nascere per forza fiori?
P.S. necessario: scaricatelo lo stesso che magari vi piace e alla fine della storia non ci ho capito un cazzo. Il che e' probabile, eh.
Rossofuoco

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