E' un disco radicato nei suoni e nei testi in quello che questi ragazzi vivono ogni giorno e nel quale ci si rispecchia immediatamente o almeno si puo' parteggiare senza alcun dubbio ma che d'altra parte richiama tutti i cliche' che da un disco di questo genere musicale ci si potrebbe aspettare quindi antifascismo militante, amicizia nella lotta, uno stato sempre piu' simile alla dittatura, la creazione di spazi sociali e di socialita' (un gruppo musicale) per affermare la propria diversita'.
A far la differenza, a mio parere, tra il manierismo e la vera aderenza all'idea e' la motivazione e la sincerita' e in Grida Di Rivolta si respira proprio la fatica, la vita e gli sforzi che han portato i Kaosforcause a decidere di fondare la loro band e di registrare questo disco. Pezzi come e l'attacco alle ipocrisie di chi ci circonda (piu' o meno vicino) "Un Passo Per Non Morire" sono infatti resoconti vividi dell'essere giovani nel nostro tempo e nel nostro paese e fanno scattare in chi ascolta l'immedesimazione, mentre altri pezzi seppure piu' standard nello svolgimento dei temi (ad esempio "Crimine Di Stato" sulle efferatezze di Genova o "Working Class") risultano comunque apprezzabili perche' espressi con reale convinzione.
Cito poi "Renoize" dall'omonimo progetto di autoproduzione che nella semplicita' del testo esprime in maniera chiara l'intento che anima band e ragazzi della cerchia piu' allargata (invito ad andare sul sito per tutti dettagli e sostenere l'idea). Dal punto di vista musicale invece Grida Di Rivolta e' basato su tempi medio-veloci, in classico stile Los Fastidios, Senza Sicura, eccetera e procede sostenuto e spedito ma senza colpi di scena o varianti che accrescano l'attenzione dell'ascoltatore.
I pezzi del disco, a mio parere sebbene sempre potenti e ben suonati peccano di troppa omogeneita' e fedelta' agli stilemi di genere mentre qualche trovata come stacchi ragionati, cambi di tempo, li avrebbe resi piu' vari e piu' interessanti anche dopo molti ascolti (in passato gli Atarassia Grop hanno deciso di ampliare il loro combat punk iniziale con ottimi risultati).
Penso comunque che ai Kaosforcause si possano concedere le attenuanti del primo disco, tenuto comunque conto che i pezzi hanno comunque il loro perche' tanto su disco che, immagino, dal vivo.
Una buona partenza per i nostri ternani quindi e li attendo alla prossima prova, piu' convinti dei propri mezzi e sinceri che mai!
ilguardone

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