Se dal punto di vista della produzione e registrazione il paragone non e' nemmeno da abbozzare, dal punto di vista musicale la crescita si avverte pur mantenendo quel suono molto rockeggiante e accattivante.
Leggermente messa da parte quell'acidita' e schizofrenia puntano su una maggiore qualita' e pulizia. Il loro hardcore ne esce piu' sgraziato pur rimanendo coinvolgente grazie ad una migliore alternanza delle voci e una generale pulizia strumentale.
Le otto tracce, tra cui due cover, scorron via senza intoppi riuscendo a mantenere un buon piglio, non mancano riffoni e assoli che dan un tocco di tamarraggine che non guasta mai. Bene cosi'
I torinesi Mucopus, anche loro alla terza apparizione in questo sito dopo The Return Of Mucopus (2011) e La Scatola (2015), nelle sette tracce di Fine Delle Trasmissioni han un approccio all'hardcore piu' classico.
Suoni volutamente piu' brutti, sporchi e cattivi, sezione ritmica sempre in primo piano e cantato in evidenza perche' quello che conta e' il messaggio non i tecnicismi. Con questo non vuol dire che non sappian imbracciare gli strumenti, tutt'altro, ma la rabbia e l'impatto sonoro han la priorita' su tutto. Come negli episodi precedenti dimostrano di essere ottimi interpreti (ed eredi) di quell'hardcore alla vecchia maniera della scena torinese.
Tirando le somme uno split tra due band diverse ma entrambe meritevoli, non ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo o originale ma ad un album onesto e genuino. Ascoltare per credere!
Joel

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