Arrivano da Trento gli Inedya (da non confondere assolutamente con gli Inedia, con la I al posto della Y, mitica band screamo-hardcore bergamasca con all'attivo purtroppo un solo bellissimo demo datato 2002, ma dalle cui ceneri son poi nati i The Death Of Anna Karina...scusate se e' poco, e scusate pure per la divagazione sul nome ma era necessario fare questa premessa).
Allora da Trento dicevamo, posto molto prolifico per le hc band nostrane e su tutti ricordiamo i Grandine (R.I.P.), ma anche Congegno, Attrito e molti altri. A differenza del precedente album Crisi D'Identita' datato 2011, sempre recensito qui sul sito, notiamo 2 grosse sostanziali differenze: la prima e' che le tracce e il minutaggio son di molto inferiori, infatti su questo se si toglie la track 3 "Prologo" che dura 40 secondi ed e' una strumentale, ci troviamo con solo 7 song a differenza di 13; la seconda e' che se mentre prima c'era la mescolanza tra cantato in inglese e in italiano, su questo disco tutte le canzoni sono in italiano (partendo dall'album In Fede datato 2001 in cui le song eran quasi tutte in inglese, notiamo che la scelta di cantare in italiano sia diventata sempre piu' preponderante!).
Ma veniamo all'album in questione, cosa ci propone Il Ritorno Della Rondine? Ci troviamo di fronte ad un punk-hc melodico, un po' troppo melodico. Come genere, per farvi capire, assomigliano parecchio ai L'Invasione Degli Omini Verdi (i primi 2 album), ai Daffy Punk, ai Question Marks e agli Arsenico.
Le canzoni sono tutte accattivanti e frizzanti, con il ritornello che ti resta in testa per diverso tempo. Le qualita' del gruppo non si discutono (attivi dal '96 e quindi con esperienza musicale di 20 anni alle spalle) se la cavano davvero bene con la padronanza di tutti gli strumenti in maniera impeccabile, con i temi trattati che variano dalla vita di tutti i giorni, a temi riflessivi/introspettivi, a momenti piu' ironici vedi la track 4 "YouBorn" con chiara allusione a YouPorn. Sicuramente la song piu' bella e d'impatto dell'album e' la prima, che e' la traccia omonima "Il Ritorno Della Rondine", in cui sia con voce un poco piu' cattiva ed evocativa rispetto al resto dell'album, assieme a dei cori ben riusciti e ad una sezione ritmica davvero impeccabile con un mid-tempo accattivante.
Nonostante l'album non sia affatto male anzi, rispetto alla media di uscite punk-hc varie di questi anni, si attesta su livelli qualitativi piu' che dignitosi e finito l'ascolto ti fa venir voglia di ripetere l'esperienza. Ma dicevo che la nota stonata, oltre a una certa piatta somiglianza generale tra le varie canzoni del lotto, e' l'essere troppo melodici e anche se ad alcuni questa cosa piacera' parecchio, io ritengo che l'hc melodico, per quanto etichettato appunto melodico, non debba mai cadere sullo smielato - caramellato (melenso?) non so se ci siamo capiti.
Allora io mi son ascoltato tutta la loro discografia e tralasciando il primo album, il cui ovviamente e' la prova generale, se confrontiamo Crisi D'Identita' (2011) con questo Il Ritorno Della Rondine (2016) a parte le due differenze citate sopra (numero tracce e cantato inglese/italiano) non notiamo altre differenze. Peccato perche' dopo 5 anni con l'esperienza che hanno i nostri alle spalle ci si sarebbe aspettati un maggiore salto di qualita' a livello di sound e impatto.
La produzione resta comunque davvero ottima e in conclusione cosa mi sento di potervi dire? Avrei voluto maggiore cattiveria (presente la prima canzone?) e aggressivita' unita alla melodia, magari con una voce un po' piu' tagliente e rabbiosa in alcuni frangenti, ma magari la loro e' una scelta, uno stile da proseguire, un solco tracciato di pura melodia senza troppi fronzoli e forse a molti punkers piaceranno per cui non sparo sentenze, anche perche' piacciono relativamente pure a me.
Ascoltateli...e poi se avete voglia commentate qui sotto cosi' avrem modo di confrontarci! E poi ci ritroviamo al prossimo album in stile Inedya.
Nene

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