Gli 8 brani condensano una rabbia di quella giovanile, sincera e dura, l'odio contro tutto e tutti misto a disperazione.
L'ascolto diviene orgasmico se accompagnato dalla lettura della storia del gruppo stesa dal bassista-cantante Franz, entrato nel gruppo e fautore del cambiamento di nome da Sottocultura a Rappresaglia.
E' la storia di milanesi che abbandonano il grigiore della citta' per dirigersi verso la meta di allora, verso il sogno rappresentato da Bologna La Punk, mettendo successivamente su un gruppo che celebra la propria forza partecipando alla vita del centro cardine del fenomeno ottantino, il Virus, dividendo il palco con gruppi quali Indigesti, Wretched e compagnia varia.
Dal punto di vista musicale si oltrepassa assolutamente la media, vantando di un buon chitarrista come Ricio, gia' impegnato nei Sottocultura, da cui scaturisce la maggior parte della base ritmica, e dal basso di Franz che va fondendosi con il picchiare corposo e ripetitivo di Gigo dei ferraresi Impact.
Sono questi i testi che incrementano la rabbia e creano unione, quindi forza, quindi possibilita' di ribellarsi, narrare si lo schifo che circonda, ma cercare il modo di tramutarlo in qualcosa di positivo nonostante la nebbia che offusca la vista.
"Le catene che portiamo prima o poi le spezzeremo" e' un incoraggiamento a non sottostare, al non prendere parte al gioco del sistema che ti utilizza ai suoi fini, che ti rende "carne da macello", una vittima sacrificale.
Cd che ha permesso a questo gruppo, che pare abbia completamente cambiato genere musicale, di entrare a pieni meriti nell'albo del panorama punk hardcore nazionale.
8 brani + 16 pagine di Storia ed immagini, tirate un po' le dovute conclusioni.
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