Eh
Sono passati solo qualche mesi da quando ho abbandonato l'attivita' di pseudo recensore e gia' pare debba sforzarmi piu' del dovuto per ricercare parole che descrivino al meglio il disco in questione.
La perla di cui mi accingo a trattare compare sul podio degli split italiani degli anni che furono, figurando accanto a Mucchio Selvaggio di Negazione-Declino e lo split tra i milanesi Wretched e gli Indigesti.
Sto parlando nientepocodimenoche' della "...loro speculazione di morte" descritta alla perfezione dai ferraresi Impact e dagli udinesi/udinini/udensi/udenti/houdini' Eu's Arse.
Fatto sta che questa e' una perla che fotografa perfettamente lo stato di forma divina di entrambi i gruppi.
Il lato degli Impact e' brillantemente costruito su una base ritmica veloce, diretta, schietta e per nulla monotona e ripetitiva fusa con uno splendido cantato nasale forse voluto, forse congenito, ma impeccabile.
I testi degli Impact sono tutti inerenti all'odio versa la societa' e tutto cio' che la circonda e la alimenta, partendo dalla "Polizia" per giungere al "Governo", passando per le "Dolci Sensazioni", quelle sintetiche che annullano l'individuo rendendolo perennemente schiavo, anzi servo, del loro gioco.
La batteria filo-dischargiana che apre il primo pezzo e' gia' un'ottima sorta di preludio per un pezzo favoloso che con "Governo" rappresenta l'emblema di un disco da brivido.
La voce incalza incomprensibile accompagnata da chitarre quasi tamponate e graffianti con la batteria di Gigo quasi stantia che alterna le braccia con simpatici giochi di piatti.
I ferraresi non scadono in futili acrobazie liriche che limiterebbero l'assimilazione e la comprensione del messaggio dal pubblico, ma mirano alla concretezza raggiunta tramite semplici e corrette forme di periodo, senza avvalersi di termini da capogiro.
Questo non per denigrare la loro valenza di parolieri, ma per elogiare la scelta derivata dalla necessita' logorante di comunicazione, del bisogno di dire la propria mantenendo una certa coerenza, riuscendo, grazie alla musica, a trasmettere le proprie opinioni tentando di riscontrare la condivisione delle stesse da parte degli ascoltatori, mirando alla costruzione di un progetto che vada aldifuori della musica, di cui questa sia solo lo strumento di iniziazione.
I brani globalmente sono eccezionali: c'e' la denuncia verso la "Polizia" nella prima traccia omonima, quindi l'affronto al "Governo" e la sua speculazione, ancora le illusioni della droga in "Dolci Sensazioni" e cosi' via nella descrizione di un apocalittica realta' decadente ed ipocrita.
Una delle trovate degne di nota e' "La Lettera" con un testo impostato come tale e rivolto ai guerrafondai, che nel verso "A voi che decidete di combattere e poi inviate al fronte noi giovani armati..." sembra debitore alla saggia e celebre battuta del grande Toto' "Armiamoci e partite !".
Passiamo agli Eu's Arse.
Gia' recensiti in passato col il 7" del 1982, sono questi gli Eu's Arse che ho sempre preferito.
Dal punto di vista musicale il gruppo di Udine e' chiaramente influenzato dall'hardcore inglese dei Discharge, con chitarre cattive e basse ed una batteria epilettica, con un basso quasi inesistente.
I pochi accordi che costituiscono i pezzi sfociano in pseudo assoli poco orecchiabili che rispecchiano perfettamente il caos musicale, incrementato notevolmente da un cantato quasi inascoltabile, straziante e spesso stonato che ti invoglia ad abbassare il volume per la ruvidezza delle corde vocali, il che' pero' non implica assolutamente una negativa suggestivita', anzi, e' proprio questa voce angosciata e quasi ubriaca il pregio di questi "nuovi" Eu's Arse.
La musica con la voce diviene quasi insostenibile, con delle urla quasi insensate, assolutamente non ascoltabili, completamente pazze, da forte esaurimento nervoso, che si riassumono in poche parole con Spettacolari.
Il discorso fatto per i ferraresi per quanto riguarda i testi vale ugualmente per le liriche dei friuliani, ossia schiettezza.
Tra i pezzi migliori tra questi 5 (tutti di ottima fattura) merita una nota "E Noi?", con un testo quasi paranoico reso tale ancora una volta da un cantato disperato che denuncia le LORO amibizioni, i LORO interessi, il LORO potere.....e noi?
E' proprio questo che si chiedono gli Eu's Arse, accompagnati da appena due accordi trainati da una ritmica incisiva e nevrotica.
E c'e' ancora il rifiuto della vita militare in "Servitu' Militari" con la conseguente rivendicazione della liberta', della propria vita o ancora l'incoraggiamento all'azione in "Fino a Quando?", inneggiando a smettere di illudersi che loro possano cambiare.
Questo disco complessivamente e' una bomba, uno spettacolo.
Non ho alcunche' da aggiungere.
Anzi.
Su https://www.hellnation.it acquistate 80-87 antologia degli Impact in digi alla modica cifra di 12 euro e tenete d'occhio le vostre citta' che gli Eu's Arse pare stiamo continuando a suonare qua e la' e si potrebbe anche sperare in un nuovo progetto...digitale.
Sublime.
ZaZzOmArCoTaX

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