"A me m'infuocherebbe di brutto vedere...fatti la scena: c'e' 'sto punkettone settantasettone che c'ha avuto una giornata del cazzo, no? Tipo che gli e' finita la speed, o una cosa cosi', ok? Ed e' li' fermo, tipo che aspetta la corriera. Allora da dietro l'angolo arriva un christian punk col capello pettinato con la riga, il maglioncino a collo alto, i jeansini un po' sdruciti (solo un po', senno' si spala), gli scarponcini da montagna e i libri di scuola sotto il braccio. Allora spiegami come cazzo fa il christian a convincere l'altro che sono tutti e due ugualmente punk. Non puo' farcela, non puo'...".
Eh gia', non puo' mica. Questa e' stata l'ultima uscita del celeberrimo Sberla alla fine di un'accesa discussione sul christian punk, tenutasi in una fredda serata invernale su una panca in un parchetto per tossici della nostra ridente cittadina tra me e il suddetto. E che fare se non prendere atto dell'amara verita' che si cela dietro a queste parole? I cosidetti christian punks non possono dimostrarci la loro punkettudine, ne' a noi giovani HCM ne' tantomeno agli skins o ai punx classe '77. E se loro sono punk, allora non sono punk io.
Fatto sta che gli Slick Shoes, il cui disco mi appresto a recensire, fanno proprio parte di questo fantomatico movimento, insieme a gente tipo MxPx, Rufio e compagnia bella, e incidono per un'etichetta, la Tooth & Nail, che di 'sto movimento s'e' fatta portabandiera.
Il christian punk nasce nel Midwest a meta' dei '90 con gli MxPx, che iniziano a parlare di religione in qualche canzone; mille gruppi gli vanno dietro e ingigantiscono la cosa, affermando di volere combattere le ingiustizie della societa' a suon di salmi, ma sfociando spesso in un conformismo di chiaro stampo cristiano. Gli Slick Shoes appartengono proprio a quest'ultima categoria.
Rusty non e' uno dei loro ultimi lavori (anzi, ufficialmente e' il primo), ma rimane, per me, uno dei migliori (insieme a Wake Up Screaming, e all'omonimo), anzi, forse il migliore. Dunque, qui abbiamo 16 tracce 16 per un totale di 40 minuti scarsi di pure fuckin' HCM, molto M, HC quanto basta. Il lavoro dietro al mixer e' notevole; per essere un disco prodotto da un'etichetta con pochi mezzi (poca monnaia) come lo era la Tooth & Nail ai tempi (1997) si puo' proprio dire che la produzione e' ottima.
Gli Slick sono sempre loro e, come sempre, dimostrano di saper comporre pezzi eccellenti e di avere un gran senso della melodia e della velocita': vanno a tempo, sempre, dai 4/4 ai 300 km/h di "Feeble" (l'opening track) ai cambi di tempo e ai ritardi di "Walk Out" o "Cliche'", e le melodie sono diecimila, tutte nuove e diverse, come del resto le atmosfere: si passa da scariche di adrenalina tipo "Feeble", "Proved Me Wrong", "Walk Out" o "Represent", piene di virtuosismi e masturbazioni tecniche (a matter of style) a vaghe e romantiche malinconie simil-emo tipo "Losing Sight" o la title track; da pezzi robusti e incazzosi ("Father Son Pic-Nic", "Fall", "By What Right") a stacchi pop-core frizzanti come la coca (ina ovviamente, quando ti brucia nel naso) come "Bounce" o "Joe's Sick", il singolazzo tattico con tanto di video coi breakers che ballano mentre gli Slick suonano (!?). In generale, il gas e' tenuto spalancato sempre, senza decellerazioni, e chi apprezza la tecnica con 'sto dischetto avra' di che gioire.
Tutto perfetto, allora, le songs ci sono, i ragazzi ci vogliono far sapere che son bravi a suonare, e noi gli facciamo i complimenti e l'applauso tipo torneo di golf, perche' se lo meritano...ma i testi?
Ragazzi, gli Slick non parlano ne' dei piaceri della vita (drogarsi, fare l'amore, vomitare addosso a uno sbirro), ne' di distruggere il sistema, ma neanche di anarchia, di skate o di particolari stili di vita legati ai principi di qualcuno di noi (vegans, skinheads...)...questi parlano di Gesu' Cristo, hanno delle canzoni che praticamente sono delle preghiere...potrei citarvi "Fall", "Father Son Pic-Nic" e "By What's Right", contro l'aborto, ma in tutte i riferimenti si sprecano ("Cliche'", "Losing Sight", "Bounce", "What Happens Next" e "Joe's Sick")...e dal vivo, che si fa, la santa messa?
Regaz mi dispiace ma 'sta storia del punk bigotto non mi va giu', non potete sbandierare il fatto di essere cristiani e punk allo stesso tempo, non esiste, punk vuol dire un'altra cosa, state al vostro posto (in sacrestia)
Il disco quindi e' carino, pero' io agli Slick Shoes se un Sabato sera mi dovessero chiamare per chiedermi di uscire gli direi che c'ho da fare...figuriamoci, di Sabati ce n'e' uno ogni sette giorni e me lo vado a bruciare con 'sti chierichetti?
Meditate gente, meditate.
ginopino

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