Nonostante siano ormai sciolti da parecchio tempo il gruppo risulta accattivante, infatti questo Human Voice risulta un album che senza pretese si fa ascoltare con leggerezza mostrando anche una certa dose di originalita'.
Ma narriamo prima la storia di questo gruppo, che purtroppo non ha lasciato nessuna informazione utile in giro per la rete.
Attivi dal 1996 al 2004 i Troublewood, provenienti da Trieste, registrano questo album nell'ultimo anno di attivita', la line-up e' formata da Andra (voce e chitarra), Davide (basso) e Gianfranco (batteria).
Pur non avendo lasciato il segno nel panorama musicale indipendente, le 11 tracce che compongono questo Human Voice si connotano per una freschezza dei suoni e, come gia' detto, l'ottima performance della sezione ritmica, suoni punk rock che imperversano quasi in tutto l'album lasciandosi contaminare qui e la da un tentativo di ska punk ("Take it easy" e "Another day") ed un'episodio di ballata rock'n'roll ("Z.A.C. music S.P.A."), il tutto con liriche melodiche in inglese ed una buona registrazione, che non guasta mai
L'apertura e' affidata a Deathwish punk rock veloce, ritornello facile facile e gli ottimi giri di basso sono le caratteristiche di questo pezzo, ascoltabile anche se non il meglio che la band triestina riesce ad offrire.
La ritmata "Justice" si fa apprezzare maggiormente, rispetto al pezzo precendente, sia per le liriche che per il buon lavoro degli strumenti, che mostrano una superiore coesione ed armonicita' tra i vari assoli e giri.
Scivolano via con leggerezza anche le successive "Truth about the moon" e "Two weeks in Alaska", appare senza dubbio piu' gradevole la seconda per un suono allegro e scansonato.
La veloce titletrack e' un altra bella canzone, leggermente piu' accattivante dei precedenti pezzi, trova nell'assolo della chitarra e nel corposo basso i suoi punti di forza.
"Take it easy" sembra rappresentare un momento di pausa/riflessione del disco, suono ska puk senza nessuna lirica, trasmette una buona dose di allegria e leggerezza.
Si prosegue con altri tre pezzi ben strutturati, la veloce "Law and order", la ritmata e piu' potente "News" e "Another day", secondo pezzo che viene influenzato da un tentativo, stavolta meno riuscito, di ska punk.
"Zombie invasion" e' un'altra bella prova, sezione ritmica molto presente, assolini di chitarra riuscitissimi e improvvise accellerazioni sono le caratteristiche salienti.
L'album si chiude con il un'altra traccia solamente strumentale "Z.A.C. music S.P.A.", una riuscitissima ballata punk rock'n'roll.
Questo Human Voice" in definitiva risulta un disco piu' che soddisfacente, nonostante il gruppo sia svanito nel nulla e' riuscito a lasciare in qualche modo un segno.
Consigliato piu' agli amanti del genere, ma merita un ascolto da parte di tutti.
Joel
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