Scritto nel 1972, il libro narra di un gruppo di conigli, che sfugge dalla distruzione della loro conigliera e parte alla ricerca di un nuovo posto dove vivere, superando varie insidie e pericoli, tra cui la temibile conigliera chiamata Efrafa (da cui la band prende spunto per il nome). La favola, dedicata dallo scrittore alle sue due figlie, e' una lezione sul valore del coraggio e della speranza, ma per quanto riguarda le tematiche sulla vita e morte, nonostante sia una lettura per ragazzi, mostra un lato molto cupo e pesante. Il libro riscuote un grande successo, tant'e' che ne viene tratto un lungometraggio nel 1978 e nel 1996, Richard Adams scrive un seguito intitolato "Tales from Watership Down" ("La Collina dei Ricordi").

Oltre al nome "Fall of Efrafa", i testi delle canzoni sono una personale interpretazione atea ed animalista dell'opera originale, con l'utilizzo del lapino, la lingua madre dei conigli inventata dallo scrittore. Anche i nomi degli album sono in lapino e il meraviglioso artwork dallo stile dark e mortifero firmato Alex CF, completano un quadro, gia' di per se', perfetto.

Il primo capitolo della trilogia esce nel Settembre del 2006, col titolo di "Owsla" ("Guardiano"). L'album, in formato LP singolo, mostra un albero spoglio, interrato con cinque teschi di coniglio e una fila di proiettili (sostituiti da sette punte di freccia nella terza stampa). Il disco, come per l'intera trilogia, e' prodotto da Peter Miles e distribuito da molte case discografiche indipendenti, tra cui la Alerta Antifascista, Behind the Scenes, Fight for Your Mind, ed altre in Europa e dalla Halo of Flies in America. L'album e' caratterizzato da un crust-core grezzo con elementi post-hardcore veloci e potenti ("A Soul to Bear"), accompagnati dal violoncello, mostrano la loro vena artistica, donando sonorita' lente e malinconiche ("Pity the Weak" e "Last but not Least"), il tutto condito con intermezzi strumentali raffinati e decadenti ("Intro" e "Lament"). L'episodio migliore e' il brano omonimo "The Fall of Efrafa". L'inizio lento di chitarra e di violoncello a seguire, cattura l'attenzione, diventando piu' incalzante con l'aumentare del ritmo da parte della batteria e della metamorfosi elettrica della sei corde. Poi, le pelli della batteria, accompagnate da un soffuso noise di chitarra, caricano la melodia con un ritmo e un clima di guerra, deflagrando in una progressione crust-core accattivante, con l'aggiunta di un mesto violoncello e il portentoso screamo di Alex. Ed infine, lentamente, tutto rallenta, col suono della pioggia che cade, decretando la fine del disco. L'arrivo di "Owsla" non lascia indifferenti i cultori della scena underground, riscuotendo consensi positivi da pubblico e critica. Ancora oggi, molti fan lo definiscono come il miglior album della trilogia.

A inizio 2007 viene pubblicato, in sole 1000 copie, uno Split LP con la metal band spagnola Down to Agony. I nostri incidono dal loro lato "No Longer Human", una traccia crust/sludge, dai ritmi altalenanti e dall'atmosfera torbida. Il brano verra' poi inserito come bonus track nelle edizioni CD e MP3 di "Owsla".

Esattamente un anno dopo il primo album, la band inglese pubblica il suo secondo capitolo, intitolato "Elil" ("Nemico"), proponendo tre nuove tracce da oltre venti minuti l'una, distribuito in formato doppio LP. In copertina troviamo El Ahrairah (El-ahraira' nell'edizione italiana del libro), l'eroe protagonista delle novelle raccontate nell'opera letteraria, padre di tutti i conigli, il cui nome significa "Principe dai Mille Nemici" ("Elil-Hrair-Ra'"), in posizione simmetrica. Nella coppia di mani piu' bassa, tiene sospesi due conigli impiccati. Questa figura eroica, viene interpretata dalla band come la raffigurazione di Cristo. Musicalmente parlando, e' meno crust-core, favorendo melodie atmosferic black metal, a tratti sperimentale, con ritmi lenti e desolati. L'afflitta "Beyond the Veil" e la luttuosa "For El Ahrairah to Cry", sono due perfetti esempi di questa evoluzione stilistica, ma il quintetto non rinuncia a poderosi ed efficaci momenti post-hardcore, mantenendo il suo inconfondibile stile. Degna di nota, e' la traccia inserita tra i due brani precedentemente citati; "Dominion Theology". L'assolo di chitarre iniziale, pacifico e nostalgico, deflagra in una maestosa composizione crust dal ritmo mite, ma molto godibile e trascinante, seguito da uno screamo arrabbiato ed intenso. Nella seconda parte, la melodia si tranquillizza, col ritorno delle mansuete sei corde, che in un lento accrescere del tono, raggiunte poi da basso e batteria, concentrano l'energia per poi sprigionarla, con ritmi ancora piu' veementi e potenti. Infine, lentamente, tutto si calma, concludendo con le ultime percussioni delle pelli. Il cambio di stile in "Elil" e' notevole, ma resta un album straordinario che non delude le aspettative.

L'anno seguente, la Sound Devastation Records e la Tadpole Records, danno alle stampe un LP in edizione limitata da 300 pezzi (la versione CD, prodotta dalla At Home, uscira' l'anno dopo), l'EP intitolato "Tharn" ("Spavento"). Nel disco, troviamo una "Dominion Theology" reinterpretata dall'immaginario dei Paper Aeroplane. Cinque minuti piu' corta e meno possente del brano originale, ma l'aggiunta di violoncello e pianoforte, mostra un'anima completamente inedita della band; armoniosa, placida e malinconica nella prima meta', vigorosa, determinata ed entusiasmante nella seconda. Un brano raffinato da far venire la pelle d'oca!

Dopo ben due anni, il 20 Agosto 2009, arriva finalmente, il terzo ed ultimo capitolo della trilogia "The Warren of Snares": "Inle'" ("Morte"). Dalla copertina completamente nera, appare in color cartone (bianco nelle ristampe), terrificante e di forte impatto visivo, il volto di Inle'-Rah (il coniglio nero della morte), la personificazione del Sinistro Mietitore. L'artwork, anticipa attraverso la vista, le melodie e l'atmosfera contenute nell'album. Sempre piu' cupe, desolate e decadenti, sappiamo gia' dal solo ascolto, che si tratta di un lungo addio. La favolosa opening strumentale "Simulacrum", la sublime disperazione di "Fu Inle" e la lugubre potenza di "Republic of Heaven". Capiamo allo stesso tempo, che ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto. Andando avanti, l'"addio" si fa sempre piu' concreto con "The Burial", sicuramente uno dei brani piu' tristi e commoventi dell'intera discografia; l'atmosfera d'apertura e' la stessa che si prova in un grigio e doloroso funerale, l'avvio simultaneo del gruppo aggiunge solo un po' di vigore, con uno screamo ferito e d'umor nero. La seconda meta', un passaggio di chitarra e batteria semplice ed infelice, rende l'atmosfera sempre piu' tetra e palpabile, come fosse un momento di silenzio prima della sepoltura, e all'unisono, di nuovo, sfogano tutto il loro dolore e sconforto, creando un clima ancora piu' opprimente e pesante da far venire i brividi, finche' le sei corde elettriche e le percussioni, eseguono un'ultima e lunga esecuzione funebre, talmente meravigliosa da liberare le nostre angosce e le nostre lacrime.

Neanche il tempo di riprenderci, che il quintetto ritorna con la splendida "Woundwort" ("Vulneraria", il Generale capo della conigliera di Efrafa), la base ricorda un po' "The Burial", ma con un'aura plumbea e ritmi piu' rapidi. Dopo la corta, ma bellissima opening strumentale "The Sky Suspended", il gran finale arriva imperioso: "The Warren of Snares". Qui, i Fall of Efrafa tirano fuori il meglio di se', una prima parte travolgente, autorevole ed eccezionale, ma quando inizia la seconda, i toni, i ritmi e il clima, diventano torbidi e malinconici. Vogliono ricordarci che questa e' l'ultima traccia del disco, la conclusione della trilogia. L'addio. Il lentissimo crescere della melodia, non aiuta certo a trattenere la nostra tristezza, il nostro pianto e soprattutto, il nostro rifiuto di fronte all'imminente fine. Finalmente, arriva l'ultima strofa. Le potenti chitarre di Kingsbury e MacCusker, il rimbombo del basso di Douglas, la valorosa batteria di Miles e lo screamo deciso di Alex, fanno percepire la loro determinazione ad affrontare il loro triste destino. Commossi dalla loro audacia, li seguiamo fino al loro ultimo, emozionante noise di chitarra, accompagnato da un flebile violoncello; piu' che un "Addio", sembra ci dica "Grazie". Un disco praticamente perfetto, nonche' il mio preferito, per concludere uno dei progetti musicali piu' incredibili e sbalorditivi della musica underground.

In quasi 80 minuti di durata totale di "Inle'", erano decisamente troppi per l'edizione in doppio LP, e il brano sacrificato fu "The Burial". Cosi' la Tadpole Records e la Halo of Flies, stamparono il singolo in LP, con una tiratura limitatissima a 320 esemplari, ed usci' in occasione dell'evento piu' importante della storia della band.

Fin dall'inizio della loro carriera, il quintetto inglese ha offerto al pubblico grandiosi concerti, album scaricabili gratuitamente dal loro sito internet (oramai spirato) e soprattutto, la loro meravigliosa musica, con le radici ben salde nel genere indipendente, fregandosene del music business. Conclusa la trilogia "The Warren of Snares", il gruppo preparo' il suo "Farewell Show" ("Spettacolo d'Addio"). Organizzato in una grande sala pubblica di Brighton, il 5 Dicembre 2009, esattamente cinque anni fa, i Fall of Efrafa salutarono per l'ultima volta i fan, rendendo loro grazie per il successo ottenuto e per il supporto ricevuto in tutto questo tempo, con un ultimo, maestoso concerto, con un costo d'entrata di sole cinque sterline (poco piu' di sei euro), dischi e merchandise scontati e la possibilita' di portare alcolici da casa! In molti, provenienti dall'Europa e dagli Stati Uniti, vennero a rendere loro omaggio. Lo show inizia con l'opening "Simulacrum". Il gruppo, ad occhi chiusi, e' carico e concentrato. Alex segue la melodia come fosse ipnotizzato, quasi nervoso, per poi detonare, insieme al pubblico e ai suoi compagni, con la possente "Dominion Theology". In seguito eseguono la toccante "The Burial", la fantastica "Last but not Least" e la straordinaria "The Fall of Efrafa". Nel finale, le prime note di "The Sky Suspended", anticipa quello che sara' l'ultimo brano in scaletta, la conclusione dello spettacolo e il definitivo scioglimento; la meravigliosa "Warren of Snares". L'eccellente esecuzione della band e il delirio dei fan, creano un momento magico, pieno di emozioni incontenibili miste ad euforia anarchica e commozione. Una volta concluso, i cinque artisti salutano il loro pubblico entusiasta e si ritirano. L'epilogo dei Fall of Efrafa e' giunto, Inle'-Rah ha fatto il suo dovere. Un concerto assolutamente incredibile, difficile da spiegare a parole. Sicuramente, i fortunati che erano presenti quella sera, non dimenticheranno mai, cio' a cui hanno assistito.
"La Conigliera e' Vuota, ma i Nostri Cuori Rimangono Pieni"
Nel 2010, uscirono due ultime e imperdibili pubblicazioni del quintetto. La prima, e' "The Warren of Snares"; un mastodontico cofanetto, prodotto dalla Alerta Antifascista, Halo of Flies e Denovali Records, in edizione limitata, 420 copie (piu' altre 200, ristampate dalla Alerta Antifascista), contenente ben sei LP color grigio scuro (grigio con splatter nero nella ristampa) con la trilogia completa, l'EP "Tharn" e il singolo "The Burial", un emblema di metallo raffigurante Inle'-Rah, un booklet di 16 pagine, due stampe su cartoncino riciclato, due spille, un poster e una shop-bag di tela. La seconda, invece, e' "The Road"; un DVD prodotto dalla Halo of Flies e Denovali Records, in soli 500 pezzi, che contiene un mini film della band, girato durante il loro "US Tour 2009", mostrando alcune performance live e momenti della loro vita on the road. Nei contenuti speciali, troviamo una photo gallery e il "Farewell Show"; sfortunatamente l'audio e' di bassa qualita' e mancano alcune parti ("Last but not Least" e meta' "The Fall of Efrafa"), ma si tratta comunque di materiale video molto prezioso!

Dallo scioglimento fino ad adesso, Alex CF ha dedicato tempo ed energie alla sua passione, l'arte, attraverso la creazione del Merrylin Cryptid Museum (vedi articolo https://glispaccialezzioni.wordpress.com/2014/06/03/merrylin-cryptid-museum/). In piu' ha svolto lavori grafici su commissione per altre band, ha risposto alla richieste dei fan e quant'altro. Ma soprattutto, la creazione di nuovi progetti musicali; Light Bearer, Momentum (anch'essi sciolti e riformati col nome di Carnist), Anopheli ed Eleleth.

Se siete interessati alla discografia dei Fall of Efrafa, sappiate che e' un argomento abbastanza delicato, perche' ci sono vari modi per recuperarla. Iniziamo dalle strade piu' facili; la piu' economica e' quella di scaricarvela dal computer in digital MP3, dalle pagine Bandcamp della Alerta Antifascista e Halo of Flies, oppure, se non avete problemi a spendere qualcosa di piu', potrete andare sul sito della Doomrock Mailorder e regalarvi il cofanetto "The Warren of Snares". Potete anche acquistare gli album in LP, disponibili ancora oggi o in progetto di ristampa. Lo Split LP, l'EP "Tharn", il Singolo "The Burial" e il DVD "The Road", invece, sono sold out da tempo, a meno che non proviate a cercarli su siti di vendita dell'usato, o privati. Una volta trovati, non illudetevi che abbiano ancora il prezzo originario, costeranno minimo 70€ l'uno (e io ne so qualcosa...)! Per ultimo, se avete in mente di ritrovare le versioni CD, accettate un mio consiglio; LASCIATE PERDERE! Sono ancora piu' introvabili e certamente avranno prezzi impossibili... Oltre agli album, potrete trovare anche il loro merchandise ufficiale; t-shirt, felpe, poster, spille e shop bag. Nella sezione shop sul sito di Alex CF, sono disponibili le stampe dell'artwork originale del gruppo!

In cinque anni e soli tre album, i Fall of Efrafa sono stati piu' che una semplice band e hanno fatto molto piu' di qualsiasi altro! Nel loro breve periodo di attivita', sono stati un vero punto di riferimento nel circolo underground, lasciando un segno indelebile nella storia della musica indipendente, e guadagnandosi l'appellativo di "cult band". Questo segno indelebile, ha colpito specialmente i fan, provenienti da tutto il mondo e, ancora oggi, insinuato in ogni parte del corpo; sulla pelle, nei tatuaggi raffiguranti il loro artwork, negli occhi e nella mente, grazie ai loro concerti, nelle orecchie e nel cuore, con la loro musica. Ora che non ci sono piu', il segno e' diventato un gigantesco vuoto, quasi impossibile da colmare. La musica, i ricordi e le emozioni, sono cio' che ne rimane.

Per mia sfortuna, li ho scoperti due anni e mezzo dopo il loro addio. Mi e' bastato ascoltare un brano, "The Burial", un solo brano per capire, stupito e commosso, che questa non era una band straordinaria, ma LA band migliore che io abbia mai ascoltato in vita mia. Ora, a cinque anni dal loro "Farewell Show", non mi resta che dire una cosa, che sicuramente esprimeranno anche tutti gli altri fan:
"Grazie! Spero di (ri)vedervi nella prossima vita..."
Tamara Mussio

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Fonte: Fall Of Efrafa - Storia Di Una Band Dalla Sorte Predestinata. (di Gli Spaccia Lezioni)
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