Testi
Ofu - Rock Veloce Per Le Masse
01 - Una Volta Per Tutte
Vivere ora una volta per tutti e' l'odore acre che punge nel naso.
E' sangue e sperma che inonda il pianeta, e' gioia e speranza, e' amore e potenza.
E' luce che senti, fragore accecante. E' attesa ogni giorno di una risata.
Senza pretendere duri in eterno.
02 - Autunno
Maestro ti prego promettimi ancora che anche stasera io dormiro' al caldo,
la pelle che si stacca a tocchi dal gelo e' una sensazione che conosco bene.
Eppure la amo quando tramonta, cosciente che sempre io dovro' provarla
per provare ancora un po' del mio piacere. Maestro ti prego promettimi ancora
che questa e' la strada che prendero' sempre. Brucia e fa male, a volte e' morire,
e' miele e cianuro allo stesso tempo. E' il giro piu' lungo, godere e morire, ma e' la mia vita,
e' la mia scintilla, costretta a dormire raggiunta la fiamma, ed in questo modo lei brucia in eterno.
E penso: qualcosa che non va, e' questo il mio vissuto, del resto chi ha deciso nella mente il suo destino?
La mia condizione crea nel vento confusione! E' l'altalena eterna fra godere e morire.
Maestro ti vedo sorridere ancora sui miei pochi passi scolpiti nel vento, eterno bambino, felice scontento,
sorrido con gli occhi che piangono ancora. Felice scontento, lo so, mi diverto,
ma se lo ammettessi cadrebbe l'inganno che mi porta avanti da ormai troppo tempo,
ma preso un sentiero non si torna indietro. L'uomo da sempre vuole star bene
solo che a volte non gli conviene: non sempre la curva della sua gioia
lo portera' alle alte vette sperate. Ecco, io ateo ora ti prego!
Maestro ti chiamo che in dio non ci credo e devo inventarti per darmi un motivo,
per darmi un cammino, fra il dolce e l'amaro, sentire vibrare un altro respiro.
Svegliarsi al mattino, rugiada di rabbia, che bagna la foglia e ne ghiaccia la linfa,
cosi' come cade il mio cuore dal petto, e aspetta il suo turno per battere ancora.
Eterno bambino, felice scontento, e' il giro piu' lungo fra godere e morire.
Pregare stavolta non e' dovuto l'inferno l'ho visto e mi e' gia' bastato,
stammi lontano, non cerco un aiuto, chi uccide se stesso non va compatito.
03 - Fantasma Del Domani
No, non mi parlare piu' di quello che non sei. Non mi parlare piu' di cose che non sai.
Non trattenermi piu', convincermi non puoi, sprecare tempo e basta e' quello che farai!
Questo e' quel che sei fantasma del domani: perso nei cavilli di carta ed ideologia.
Orchestre di speranze inavverabili lo sai, dirette per sentirti diverso da chi o cosa?
Solo parole a nutrire il tuo ego, saziando la voglia di sentirti contro. E guarda cosa fai
quando fingi che non sei succube e conforme sul tavolo da gioco, pedina arrogante capace di
remare contro la corrente che mai ha cercato di evitare!
Mai realismo ed unita', soltanto compiacenza, che porta ad affermare un metro di coerenza.
Mai agire alla base, si rischia troppo impegno, splendidi rifugi i massimi sistemi!
Guarda dove sei, fantasma del domani, prima di morire pensero' a te, costretto a vagare
per l'eternita', senza aver capito che sei ancora vivo.
04 - La Memoria Del Pesce Rosso
La memoria del pesce rosso, io non io, scado nella retorica.
Non c'e' goccia del mio sangue che contenga piu' di quanto io ricordi.
Non c'e' cellula di me che sia sopravvissuta ai piu' dolci miei ricordi.
La memoria del pesce rosso, muto pelle, cambio corpo, perfetto inverso di essa.
Eppure se ci penso mi rivedo nella mia arbitrarieta' dei miei ricordi;
perdo ogni giorno il conforto di una pelle. Perdo il mio corpo ma non la mia mente?
No, perdo il mio essere sogni e merda.
05 - La Mia Fine
La fine arriva, e' sempre puntuale, non e' un'ingiustizia, o un punto di vista, o una disgrazia;
e' un calcolo esatto, un accordo fatto e tu sei in eccesso.
Mangia le fibre, vivi piu' a lungo, scommesse sleali e la posta e' ignota.
Dovrei forse passare ogni giorno pensando a quanto ancora sul serio mi resta?
Contando i giorni e' noia e non gioia che dilata i secondi, colora di grigio il tempo.
Allo stesso modo non riesco ad accettare la voce saccente di chi e' convinto
che vada accettata la fine come il maltempo.
So che sono sempre stato, poi non saro' piu', giuro,
non ci arrivo, lo sfioro ma mi sfugge. Baciami nulla.
Non riesco piu' a trovar conforto in qualunque culto della morte,
non trovo intelligenza nell'accettar la morte.
Voglio fissare ogni sola volta che mi sfioro e mi sfiori,
checche' se ne dica non ne rimarra' traccia.
Se ci penso troppo sento le tue mani che mi stringono il collo, baciami nulla.
Amo la mia pelle, amo il mio odore ed ogni mio difetto,
vorro' bene a tutti i vermi che mi mangeranno in terra:
e' la sola vita eterna, la mia fine.
06 - Corre
Esplode col battito di ieri la forza di un respiro che muove acqua e cielo.
Il tempo che passa, la prova che avanza: uno stimolo perpetuo a recitarmi eterno.
Mi sentiro' arrivato solo e solamente se alla fine dei miei giorni saro' esausto nel gioire,
meta che mi appare sempre piu' lontana mano a mano che mi scopro piccolo e invidioso
Mi schiaccia, mi graffia da dentro il conto di quanto non ho ma volevo. Corre:
forse sara' il mio motore, forse sara' il mio perire.
Libero di avermi perche' in grado di annientarmi, io romantico, robotico, nessuno.
La fame di sentire e' l'obbligo costante del mio essere veloce, gridare senza senso
e' quello che rimane a chi si sente senza voce.
07 - Ultimo Testamento
Impongono con forza peccati e redenzione
creati e sostenuti da credenze e da concetti a dir poco innaturali
ottengono potere, il bastone sulle greggi
pastori della morte, uccisori della vita
Vita, salute, autodeterminazione
questi i dettami che fanno un essere umano
la fede in un dio e' qualcosa di malato
delirio accettato che annienta la civilta'
Ed e' un perenne negare ogni voglia dell'uomo, voi dite peccato io dico natura,
si espande, convince, conquista le folle, sento odore di cristo da tutte le parti!
Si impone al mio naso il suo aroma di morte ma di amore e di vita da sempre straparla,
mi lascia inerme, incapace di agire come il vile assassinio di una farfalla
Fedele e sempre casto, pentimento, abnegazione
e' la religione e ci sara' sempre a spezzare la tua forza
rifiuto radicale per la loro vita eterna
glorifico me stesso accettando il mio finire, rifiutando i loro dogmi
Il tempo e' l'inganno che vende paura, lo pagherai in giorni della tua triste vita
strisciando la pancia sulla nuda terra che ancora tu pensi convenga lasciare
e non c'e' niente che ti possa mostrare per farti capire
che il punto del giorno in cui ci troviamo e' il buio tramonto della logica umana.
08 - Il Caso Kitty Genovese
Kitty si accascia per l'ultima volta, le gride angoscianti mute alle orecchie
di 38 persone affacciate a guardare un mordi e fuggi tra lama e follia.
In tutto questo prosegue costante il ciclo del muto consenso all'ignavia,
effetto seguente al quieto spartire di colpe e doveri in presenza altrui.
Trentotto e piu' volte indifferenza, il germoglio forte di un'egoista natura
che ci scagiona da colpe e processi morali, se non nelle liti presunte impegnate.
Il torace forato dal seno alle scapole, non da una lama o un colpo di colt ma
dal peso schiacciante della nostra vilta', incapace di attenzioni se non per divorarci.
09 - L'Uomo Caramella
Sogni, tracce di vita, scappano dalla mia mente,
Guardano, senza bussare, in tutto quello che non sai
E non ti aspettare carezze o arrivederci,
son pugni in piena pancia e piu non se ne andranno.
Stai fermo, non scappare, sono l'uomo caramella,
la violenza di un ricordo disperso nell'infanzia.
Non scappare, pensa piuttosto a cosa potrai dirmi.
Dirmi che sei cresciuto, adesso sei maturato
o forse non vuoi provare? La mia giostra e' la follia.
Dirmi che sei gia' certo, il grand'uomo non ha dubbio,
o forse e' solo un sogno? No, fa male.
Ora che a vent'anni il lenzuolo non e' piu' uno scudo, che cosa ti rimane per difenderti nel letto?
Ora che i giocattoli sono lapidi di ieri,
che cosa ti rimane delle tue risa di oggi?
Scappar via nel bosco, che porta in bocca al lupo,
scappar dai tuoi sogni, che loro gia' lo sanno.
Scappa via per mare, le onde aiuteranno,
scappa dai tuoi sogni, ti stanno gia' cercando!
E non voltarti piu' se non mi vuoi vedere,
perche' io ci saro', l'uomo caramella.
10 - Corpi
Controllo dei denti, reni perfetti metronomo nel petto, tanti interessi.
Clone designato, io come gli altri per un'altra babele, versione esselunga.
Mi trovo disperso, forse stregato, spirito del tempo che ancora non comprendo,
ma i corpi amici e quelli nemici mi portano nel gioco, e io mite acconsento
Tanti discorsi, per fingere ancora un vero risveglio.
Promesse a me stesso, corpo fra i corpi.
Concepire se stesso staccato dal corpo e' un modo per renderti corpo,
un corpo e' un oggetto ed in quanto tale non sente per forza mancanza di un sogno.
Vestito, nutrito e sessualizzato non presta l'appiglio se non ad un vuoto irrisolto:
talvolta basta il lavoro, a volte l'amore, quando e' profondo il dottore.
C'e' qualcosa di tremendo in un'uscita a coppie, c'e' qualcosa di tremendo in una birra con gli amici,
qualcosa di sinistro nel treno delle sette, un'ombra disperata fra i campari della sera.
Corpi, movenze, gadget e sogni.
L'aggettivo persona e non quello di corpo e' un grande regalo ma il merito e' incerto;
ti prego dammi la mano, fammi sentire che pulsa.
Il concetto persona e non quello di corpo comprende piu' cose di come viviamo ogni giorno,
cullati a vita nostro malgrado mentre scambiamo per gioia un coma profondo.
11 - In Vitro
C'e' chi ha provato, e forse e' riuscito, a mettere a tacere il mio sentimento
Resto deluso, non tutto ha rubato: la mia meta' oscura ormai rappresento.
Nel mare di chi sa gia' che un giorno salate le lacrime sue cadranno pesanti
scrivendo nella neve, un'altra cosa lui sa di sapere: che dopo un giorno la neve e' solo fango.
Si sporca la neve come la coscienza e resta amaro il solo pensare ai ricordi nella boccia di cristallo.
I ricordi... mi ricordi? Col mio sentimento bruceranno.
12 - Zeno
Chiedere scusa a se stessi e' piu' follia che modestia.
Nei chilometri percorsi ogni giorno, sinapsi bollenti, neuroni bruciati,
chiari sintomi di un malessere che non va confermato.
Giorni trascorsi piu' dentro che fuori, perso come sono
nella macrolandia delle mie fobie. Rancori, metastasi
confuse, assalgono il quadro dell’abitudine. Non e' per gioco e
non gioco e non gioco a giocare, scuse non ne ho e non ne posso dare.
E il caldo fittizio dell’estate mancata mi avvolge, sospeso nel
rimembrare fra ansia e euforia.
13 - Un'Altra Forma
Insegnami tutto cio' che non so, mortificami e stupiscimi
permettimi di attingere altra vita dai tuoi sensi, lascia che io graviti attratto dalla tua anima.
Guidami se ogni promessa e' debito, da solo tradisco e mi vesto d'infamia.
Voglio che sia tu pero' non so chi sei. Non so se esisti, non so che cosa sei.
Disegnami e dammi un'altra forma, volero' sopra all'inferno e saro' profeta per me stesso.
Trovami perche' e' troppo che ti cerco.
Vivere ora una volta per tutti e' l'odore acre che punge nel naso.
E' sangue e sperma che inonda il pianeta, e' gioia e speranza, e' amore e potenza.
E' luce che senti, fragore accecante. E' attesa ogni giorno di una risata.
Senza pretendere duri in eterno.
02 - Autunno
Maestro ti prego promettimi ancora che anche stasera io dormiro' al caldo,
la pelle che si stacca a tocchi dal gelo e' una sensazione che conosco bene.
Eppure la amo quando tramonta, cosciente che sempre io dovro' provarla
per provare ancora un po' del mio piacere. Maestro ti prego promettimi ancora
che questa e' la strada che prendero' sempre. Brucia e fa male, a volte e' morire,
e' miele e cianuro allo stesso tempo. E' il giro piu' lungo, godere e morire, ma e' la mia vita,
e' la mia scintilla, costretta a dormire raggiunta la fiamma, ed in questo modo lei brucia in eterno.
E penso: qualcosa che non va, e' questo il mio vissuto, del resto chi ha deciso nella mente il suo destino?
La mia condizione crea nel vento confusione! E' l'altalena eterna fra godere e morire.
Maestro ti vedo sorridere ancora sui miei pochi passi scolpiti nel vento, eterno bambino, felice scontento,
sorrido con gli occhi che piangono ancora. Felice scontento, lo so, mi diverto,
ma se lo ammettessi cadrebbe l'inganno che mi porta avanti da ormai troppo tempo,
ma preso un sentiero non si torna indietro. L'uomo da sempre vuole star bene
solo che a volte non gli conviene: non sempre la curva della sua gioia
lo portera' alle alte vette sperate. Ecco, io ateo ora ti prego!
Maestro ti chiamo che in dio non ci credo e devo inventarti per darmi un motivo,
per darmi un cammino, fra il dolce e l'amaro, sentire vibrare un altro respiro.
Svegliarsi al mattino, rugiada di rabbia, che bagna la foglia e ne ghiaccia la linfa,
cosi' come cade il mio cuore dal petto, e aspetta il suo turno per battere ancora.
Eterno bambino, felice scontento, e' il giro piu' lungo fra godere e morire.
Pregare stavolta non e' dovuto l'inferno l'ho visto e mi e' gia' bastato,
stammi lontano, non cerco un aiuto, chi uccide se stesso non va compatito.
03 - Fantasma Del Domani
No, non mi parlare piu' di quello che non sei. Non mi parlare piu' di cose che non sai.
Non trattenermi piu', convincermi non puoi, sprecare tempo e basta e' quello che farai!
Questo e' quel che sei fantasma del domani: perso nei cavilli di carta ed ideologia.
Orchestre di speranze inavverabili lo sai, dirette per sentirti diverso da chi o cosa?
Solo parole a nutrire il tuo ego, saziando la voglia di sentirti contro. E guarda cosa fai
quando fingi che non sei succube e conforme sul tavolo da gioco, pedina arrogante capace di
remare contro la corrente che mai ha cercato di evitare!
Mai realismo ed unita', soltanto compiacenza, che porta ad affermare un metro di coerenza.
Mai agire alla base, si rischia troppo impegno, splendidi rifugi i massimi sistemi!
Guarda dove sei, fantasma del domani, prima di morire pensero' a te, costretto a vagare
per l'eternita', senza aver capito che sei ancora vivo.
04 - La Memoria Del Pesce Rosso
La memoria del pesce rosso, io non io, scado nella retorica.
Non c'e' goccia del mio sangue che contenga piu' di quanto io ricordi.
Non c'e' cellula di me che sia sopravvissuta ai piu' dolci miei ricordi.
La memoria del pesce rosso, muto pelle, cambio corpo, perfetto inverso di essa.
Eppure se ci penso mi rivedo nella mia arbitrarieta' dei miei ricordi;
perdo ogni giorno il conforto di una pelle. Perdo il mio corpo ma non la mia mente?
No, perdo il mio essere sogni e merda.
05 - La Mia Fine
La fine arriva, e' sempre puntuale, non e' un'ingiustizia, o un punto di vista, o una disgrazia;
e' un calcolo esatto, un accordo fatto e tu sei in eccesso.
Mangia le fibre, vivi piu' a lungo, scommesse sleali e la posta e' ignota.
Dovrei forse passare ogni giorno pensando a quanto ancora sul serio mi resta?
Contando i giorni e' noia e non gioia che dilata i secondi, colora di grigio il tempo.
Allo stesso modo non riesco ad accettare la voce saccente di chi e' convinto
che vada accettata la fine come il maltempo.
So che sono sempre stato, poi non saro' piu', giuro,
non ci arrivo, lo sfioro ma mi sfugge. Baciami nulla.
Non riesco piu' a trovar conforto in qualunque culto della morte,
non trovo intelligenza nell'accettar la morte.
Voglio fissare ogni sola volta che mi sfioro e mi sfiori,
checche' se ne dica non ne rimarra' traccia.
Se ci penso troppo sento le tue mani che mi stringono il collo, baciami nulla.
Amo la mia pelle, amo il mio odore ed ogni mio difetto,
vorro' bene a tutti i vermi che mi mangeranno in terra:
e' la sola vita eterna, la mia fine.
06 - Corre
Esplode col battito di ieri la forza di un respiro che muove acqua e cielo.
Il tempo che passa, la prova che avanza: uno stimolo perpetuo a recitarmi eterno.
Mi sentiro' arrivato solo e solamente se alla fine dei miei giorni saro' esausto nel gioire,
meta che mi appare sempre piu' lontana mano a mano che mi scopro piccolo e invidioso
Mi schiaccia, mi graffia da dentro il conto di quanto non ho ma volevo. Corre:
forse sara' il mio motore, forse sara' il mio perire.
Libero di avermi perche' in grado di annientarmi, io romantico, robotico, nessuno.
La fame di sentire e' l'obbligo costante del mio essere veloce, gridare senza senso
e' quello che rimane a chi si sente senza voce.
07 - Ultimo Testamento
Impongono con forza peccati e redenzione
creati e sostenuti da credenze e da concetti a dir poco innaturali
ottengono potere, il bastone sulle greggi
pastori della morte, uccisori della vita
Vita, salute, autodeterminazione
questi i dettami che fanno un essere umano
la fede in un dio e' qualcosa di malato
delirio accettato che annienta la civilta'
Ed e' un perenne negare ogni voglia dell'uomo, voi dite peccato io dico natura,
si espande, convince, conquista le folle, sento odore di cristo da tutte le parti!
Si impone al mio naso il suo aroma di morte ma di amore e di vita da sempre straparla,
mi lascia inerme, incapace di agire come il vile assassinio di una farfalla
Fedele e sempre casto, pentimento, abnegazione
e' la religione e ci sara' sempre a spezzare la tua forza
rifiuto radicale per la loro vita eterna
glorifico me stesso accettando il mio finire, rifiutando i loro dogmi
Il tempo e' l'inganno che vende paura, lo pagherai in giorni della tua triste vita
strisciando la pancia sulla nuda terra che ancora tu pensi convenga lasciare
e non c'e' niente che ti possa mostrare per farti capire
che il punto del giorno in cui ci troviamo e' il buio tramonto della logica umana.
08 - Il Caso Kitty Genovese
Kitty si accascia per l'ultima volta, le gride angoscianti mute alle orecchie
di 38 persone affacciate a guardare un mordi e fuggi tra lama e follia.
In tutto questo prosegue costante il ciclo del muto consenso all'ignavia,
effetto seguente al quieto spartire di colpe e doveri in presenza altrui.
Trentotto e piu' volte indifferenza, il germoglio forte di un'egoista natura
che ci scagiona da colpe e processi morali, se non nelle liti presunte impegnate.
Il torace forato dal seno alle scapole, non da una lama o un colpo di colt ma
dal peso schiacciante della nostra vilta', incapace di attenzioni se non per divorarci.
09 - L'Uomo Caramella
Sogni, tracce di vita, scappano dalla mia mente,
Guardano, senza bussare, in tutto quello che non sai
E non ti aspettare carezze o arrivederci,
son pugni in piena pancia e piu non se ne andranno.
Stai fermo, non scappare, sono l'uomo caramella,
la violenza di un ricordo disperso nell'infanzia.
Non scappare, pensa piuttosto a cosa potrai dirmi.
Dirmi che sei cresciuto, adesso sei maturato
o forse non vuoi provare? La mia giostra e' la follia.
Dirmi che sei gia' certo, il grand'uomo non ha dubbio,
o forse e' solo un sogno? No, fa male.
Ora che a vent'anni il lenzuolo non e' piu' uno scudo, che cosa ti rimane per difenderti nel letto?
Ora che i giocattoli sono lapidi di ieri,
che cosa ti rimane delle tue risa di oggi?
Scappar via nel bosco, che porta in bocca al lupo,
scappar dai tuoi sogni, che loro gia' lo sanno.
Scappa via per mare, le onde aiuteranno,
scappa dai tuoi sogni, ti stanno gia' cercando!
E non voltarti piu' se non mi vuoi vedere,
perche' io ci saro', l'uomo caramella.
10 - Corpi
Controllo dei denti, reni perfetti metronomo nel petto, tanti interessi.
Clone designato, io come gli altri per un'altra babele, versione esselunga.
Mi trovo disperso, forse stregato, spirito del tempo che ancora non comprendo,
ma i corpi amici e quelli nemici mi portano nel gioco, e io mite acconsento
Tanti discorsi, per fingere ancora un vero risveglio.
Promesse a me stesso, corpo fra i corpi.
Concepire se stesso staccato dal corpo e' un modo per renderti corpo,
un corpo e' un oggetto ed in quanto tale non sente per forza mancanza di un sogno.
Vestito, nutrito e sessualizzato non presta l'appiglio se non ad un vuoto irrisolto:
talvolta basta il lavoro, a volte l'amore, quando e' profondo il dottore.
C'e' qualcosa di tremendo in un'uscita a coppie, c'e' qualcosa di tremendo in una birra con gli amici,
qualcosa di sinistro nel treno delle sette, un'ombra disperata fra i campari della sera.
Corpi, movenze, gadget e sogni.
L'aggettivo persona e non quello di corpo e' un grande regalo ma il merito e' incerto;
ti prego dammi la mano, fammi sentire che pulsa.
Il concetto persona e non quello di corpo comprende piu' cose di come viviamo ogni giorno,
cullati a vita nostro malgrado mentre scambiamo per gioia un coma profondo.
11 - In Vitro
C'e' chi ha provato, e forse e' riuscito, a mettere a tacere il mio sentimento
Resto deluso, non tutto ha rubato: la mia meta' oscura ormai rappresento.
Nel mare di chi sa gia' che un giorno salate le lacrime sue cadranno pesanti
scrivendo nella neve, un'altra cosa lui sa di sapere: che dopo un giorno la neve e' solo fango.
Si sporca la neve come la coscienza e resta amaro il solo pensare ai ricordi nella boccia di cristallo.
I ricordi... mi ricordi? Col mio sentimento bruceranno.
12 - Zeno
Chiedere scusa a se stessi e' piu' follia che modestia.
Nei chilometri percorsi ogni giorno, sinapsi bollenti, neuroni bruciati,
chiari sintomi di un malessere che non va confermato.
Giorni trascorsi piu' dentro che fuori, perso come sono
nella macrolandia delle mie fobie. Rancori, metastasi
confuse, assalgono il quadro dell’abitudine. Non e' per gioco e
non gioco e non gioco a giocare, scuse non ne ho e non ne posso dare.
E il caldo fittizio dell’estate mancata mi avvolge, sospeso nel
rimembrare fra ansia e euforia.
13 - Un'Altra Forma
Insegnami tutto cio' che non so, mortificami e stupiscimi
permettimi di attingere altra vita dai tuoi sensi, lascia che io graviti attratto dalla tua anima.
Guidami se ogni promessa e' debito, da solo tradisco e mi vesto d'infamia.
Voglio che sia tu pero' non so chi sei. Non so se esisti, non so che cosa sei.
Disegnami e dammi un'altra forma, volero' sopra all'inferno e saro' profeta per me stesso.
Trovami perche' e' troppo che ti cerco.