La cronaca e' lucida e, per quanto possibile, oggettiva; Cremagnani e Deaglio hanno girato questo film quando le ridicole sentenze sui fatti di Genova erano gia' state proferite e quindi hanno potuto tentare di creare un documento che tirasse i fili conclusivi di tutto cio' che e' stato.
Il film sostiene l'ipotesi che lo Stato Italiano, nelle vesti del Governo Berlusconi II, abbia architettato e programmato, per quanto possibile, la repressione, il terrore ed il sangue a cui abbiamo assistito, con il preciso scopo di sconvolgere pesantemente gli appartenenti ad una o piu' culture antagoniste, criminalizzarli e negargli i piu' elementari diritti al dissenso ed alla manifestazione, per convincerli con la paura a non intralciare, in futuro, i piani dei potenti e ad abbandonare, il piu' a lungo possibile, le piazze.
Per dare credito a questa visione d'insieme, bisogna dipingere il quadro generale partendo da alcune settimane prima di quel maledetto 19 luglio 2001, in cui tutto ebbe inizio, cominciando dalla strana tensione che si respirava negli ambienti istituzionali, anche per via del recente cambio di governo, e dai toni esagerati della stampa, che continuava a pubblicare articoli allarmistici su improbabili attacchi con sangue infetto, raccolto da gruppi organizzati di medici e veterinari, ai danni delle forze dell'ordine, piuttosto che su arance armate di lamette o mini elicotteri bombaroli. Tutto questo sulla base dei rapporti del Sismi, del Sisde e degli altri servizi segreti, col chiaro intento di scaldare gli animi ai poliziotti ed all'opinione pubblica e giustificare uno schieramento di forze senza precedenti nella storia italiana: 20.000 uomini, armati di manganelli americani di ultima generazione, acquistati per l'occasione (i gia' citati Tonfa), e di lacrimogeni con Gas CS tossico, usato nella guerra del Vietnam. Oltre a questo, furono in parte svuotati, preventivamente, alcuni carceri locali, per far posto agli arrestati previsti (tra i 3000 ed i 5000), furono preparate centinaia di body bags per contenere i cadaveri e si studiarono leggi speciali che impedissero agli incarcerati i colloqui con i propri avvocati difensivi.
Nonostante tutto questo il primo giorno, giovedi' 19 luglio, scorre via in un clima festoso e nella pace piu' totale, senza nessun incidente: 200.000 o 300.000 manifestanti di ogni ispirazione, dall'estrema sinistra anarchica e comunista fino ai gruppi cattolici, mai cosi' numerosi.
I cori fascisti che si alzano dalle caserme dei reparti della Celere, chiamati dal Lazio e da altre parti d'Italia, sono pero' un presagio di quel che iniziera' ad accadere venerdi' 20 luglio: le forze dell'ordine lasciano indisturbati i piccoli gruppi di Black Bloc, che come da loro modus operandi attaccano e vandalizzano i simboli del capitalismo, ma caricano violentemente ed indistintamente tutti gli altri manifestanti, compreso un corteo autorizzato dei Disobbedienti, guidato da Luca Casarini, dando vita ad alcune ore di cruenta guerriglia urbana che culmineranno con l'omicidio di Carlo Giuliani, ucciso alle 17.27 in piazza Alimonda, per mano (a quanto e' dato di sapere) del carabiniere ausiliario Mario Placanica (poi, ovviamente, prosciolto per legittima difesa, come chiunque indossi una divisa).
Ma questi sono fatti gia' noti e gia' trattati abbondantemente, anche se Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio, questa volta, ci raccontano che il tribunale di Genova ha definito "giustificata" la reazione dei manifestanti all'inaudita macelleria messicana messa in campo dalle forze dell'ordine, che hanno agito autonomamente, illegittimamente ed in maniera sproporzionata.
Cio' che invece non e' stato sufficientemente approfondito dai documenti precedenti a questo G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca e' l'inusuale presenza, per tutto sabato 21 luglio, del vice-presidente del Consiglio Gianfranco Fini nel comando provinciale dei Carabinieri a Forte San Giuliano: l'allora ministro dell'interno, Claudio Scajola (piu' volte intervistato nel corso della pellicola) ed altri esponenti delle istituzioni, sostengono che Fini abbia semplicemente voluto porgere i propri saluti e le proprie congratulazioni alle forze dell'ordine per aver svolto, con cosi' grande senso di responsabilita', il proprio alto dovere e che si sia poi visto costretto a rimanere barricato nella caserma per via di un assalto da parte dei manifestanti. Assalto, pero', che dati alla mano non e' mai avvenuto; cio' che si e' realmente verificata, invece, e' l'inedita permanenza, durante un'avvenimento cosi' eccezionale, di uno dei quattro maggiori esponenti di governo in quello che e', senza badare alle fregnacce che ci vogliono raccontare, il piu' strategico ed importante nodo di coordinamento, di raccolta capillare d'informazioni e di controllo dell'azione dei Carabinieri. Questa stranezza ed unicita' di comportamento ci viene raccontata nientemeno che dal Generale Nicolo' Bozzo, allora Comandante della Polizia Municipale, a scanso d'ogni accusa di faziosita'.
Che cos'ha fatto Gianfranco Fini, tutto il giorno, nella centrale operativa dei Carabinieri? Ha avuto delle responsabilita' in quel che e' successo? E soprattutto, come puo' il Governo continuare ad affermare di non essere stato a conoscenza di cio' che stava succedendo, quando il suo piu' alto rappresentante (dato che Berlusconi era impegnato nel meeting) si trovava nella stanza dei bottoni?
Perche', se e' vero che l'omicidio di Giuliani, cosi' come l'inizio della mattanza generalizzata, e' avvenuto venerdi 20 luglio, cioe' prima dell'arrivo di Fini a Genova, va ricordato che la carneficina bestiale della scuola Diaz e' avvenuta attorno alla mezzanotte tra sabato 21 e domenica 22.
Com'e' ovvio che sia, il documentario si sofferma anche su questa tragedia, sull'incredibile violenza, sui feriti, sul sangue ovunque, sulle botte e sul rischio di un secondo morto, il giornalista inglese Mark Covell, di cui raramente si parla, lasciato in fin di vita nel cortile esterno alla scuola perche' ha avuto l'imperdonabile colpa di essere stato il primo a finire nelle fauci fameliche dei Celerini. Il poveraccio, a pestaggio terminato, presentava la perforazione del polmone, varie costole fratturate ed un trauma cranico, oltre alla perdita di 10 denti.
Con l'intervista a Covell il documentario sfocia in un tunnel di testimonianze incredibili e molto spesso insostenibili, tremende, di giovani pestati, umiliati, insultati, trascinati per terra, rapiti, privati di ogni diritto, con le ossa rotte, i pensieri appannati dalle manganellate, le mutande sporche del proprio piscio e delle proprie feci, i piercing strappati, vittime impreparate della violenza di chi vuole annullare totalmente la volonta' di un altro essere umano attraverso la forza e la paura. Tutte cose, anche queste, che sappiamo gia' da 8 anni e che gia' abbiamo visto e rivisto centinaia di volte, ma che i due autori del film riescono a proporre con un taglio ancora piu' toccante e terrificante, facendoci sbattere tra le registrazioni delle urla mostruose dei giovani, i piccoli scorci della battaglia che s'intravedono dalle finestre della Diaz ed i racconti insopportabili di chi, tutte quelle botte, se le e' prese veramente e se ricordera' per tutta la vita, giorno e notte; come Lena Zulke, studentessa tedesca, brevemente intervistata, che ha subito una catena di umiliazioni e sottomissioni veramente schifose, vigliacche e bestiali.
Insomma, questo G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca di Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio e' uno dei documenti piu' belli e meglio realizzati che io abbia visto sui fatti del G8 di Genova 2001, grazie al taglio molto personale, all'attenzione posta sui sentimenti e sul dramma dei protagonisti (manifestanti massacrati e politici di sinistra inermi), ed all'inevitabile alone di tragedia, di tensione e di complotto che riesce a trasmettere. Perche', lo ricordo, lo scopo della pellicola e' suggerire che la sospensione della democrazia che si e' vista a Genova sia stata premeditata e programmata con la stessa precisione con cui si e' poi tentato di nasconderla; il tutto per attaccare i membri di ogni sottocultura antagonista, non solo di sinistra, ed incutergli un profondo senso di terrore, per dissuaderli, anche in futuro, dal portare avanti le loro azioni e proteste.
Voglio concludere con una cosa che non ho mai trovato il coraggio di esternare: grazie Fini, grazie De Gennaro, Berlusconi e Mario Placanica!.
Grazie, perche' siete stati voi ad avermi rovinato e ad avermi fatto diventare la testa di cazzo che sono; e' stato a partire dal G8 di Genova che ho iniziato ad interessarmi di politica, a cercare di capire come gira il mondo, a tentare di darmi una spiegazione per cio' che era accaduto e decidere da che parte stare.
Prima ero soltanto un ragazzino tutto videogiochi, sport e fumetti...e vivevo sinceramente meglio...
Quindi grazie ancora, commendatori carissimi, di essere le merde che siete, perche' e' tutto merito vostro se io sono qui, oggi, a fare quel che faccio e scrivere cio' che scrivo.
Vergogna! Terrorista e' lo Stato!
sberla54
.NOTA.
Sta per uscire il seguito di Fare Un Golpe e dovrebbe parlare sia di Genova che dei giorni nostri. Al momento non si sa molto altro, ma e' da qualche mese che i due autori, aiutati sempre da Mario Portanova, raccolgono segnalazioni di violenza istituzionale e di prepotenze da parte delle forze dell'ordine, in una sorta di archivio della vergogna.
Se siete interessati tenete d'occhio il sito della Luben Production o entrate nel gruppo di Facebook di G8 2001 Fare Un Golpe E Farla Franca.
.VIDEO.
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca - Trailer (L'Unita' Video)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca - Interviste Integrali Ai Protagonisti (Luben Production)
Esclusiva L'Unita': l'inferno della Diaz (L'Unita' Video)
L'inferno della Diaz (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Trailer) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 01) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 02) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 03) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 04) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 05) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 06) (YouTube)
G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca (Parte 07) (YouTube)
Beppe Cremagnani: Presentazione Del Film Per l'Associazione Culturale Don Chisciotte
.PER L'ACQUISTO.
E' possibile scaricare a pagamento il film, (inizialmente uscito come dvd allegato all'Unita') presso la sezione Luben Production di FilmIsNow
In alternativa si puo' ordinare una copia in dvd dallo shop di Picomax.it
Prezzo (in entrambi i casi): 5 euro
.PER IL DOWNLOAD.
Emule ed2k link:
G8.2001_Fare.Un.Golpe.E.Farla.Franca_Cremagnani.Deaglio.Portanova+[www.angelmule.com]
BitTorrent Torrent:
Genova G8 2001 - Fare un golpe e farla franca (ThePirateBay)
.RASSEGNA STAMPA.
Rassegna Stampa sul sito della Luben Production
Genova, quelli che l'hanno fatta franca (L'Unita')
Genova G8 2001 - Fare un golpe e farla franca (VoglioScendere)
G8 2001 Fare un golpe e farla franca di Beppe Cremagnani, Enrico Deaglio e Mario Portanova! (Reset Italia)
Genova, "Fare un golpe e farla franca": un film (Articolo 21)
.LINKS.
Home Page Luben Production: https://www.lubenproduction.com/
Facebook Beppe Cremagnani https://www.facebook.com/people/Beppe-Cremagnani/1622208431
Wikipedia Enrico Deaglio https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Deaglio
Facebook G8 2001 Fare Un Golpe E Farla Franca: https://www.facebook.com/group.php?gid=50304676254
Wikipedia Fatti Del G8 Di Geniva 2001: https://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova
Wikipedia Fatti Della Scuol Diaz: https://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_della_scuola_Diaz
Wikipedia Processi E Decisioni Giudiziarie Sul G8 Di Genova: https://it.wikipedia.org/wiki/Processi_e_decisioni_giudiziarie_sul_G8_di_Genova
PuNk4free Sentenza Scuola Diaz G8 Di Genova: https://www.punk4free.org/articoli/16-repressione/853-la-ridicola-sentenza-sulla-scuola-diaz-al-g8-di-genova-2001.html
G8 2001 Fare Un Golpe E Farla Franca - [2008] Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio
Cani! Bastardi! Figli di puttana! Bestie!
Sono i piccoli gesti a fare la storia, non i grandi piani e le grandi macchinazioni; e' la decisione di prendere a bastonate un altro uomo, un proprio simile, per un qualsiasi motivo, a cambiare il corso degli eventi. E' tutto qui, da sempre. Prima c'erano le clave, ora c'e' il manganello Tonfa di fabbricazione americana. Tutto cio' che ci sta dietro viene dopo ed ha una responsabilita' diversa; chi comanda e da gli ordini, le belle chiacchiere per motivare quel che si vuole fare o si e' fatto, la politica, gli ideali e le divise non sarebbero sufficienti se non ci fossero degli uomini disposti a massacrare altri uomini. E' tutto in quella semplice decisione.
Questo G8 2001 - Fare Un Golpe E Farla Franca e' l'ultima fatica di Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio, di cui ho gia' recensito Quando C'Era Silvio e Uccidete La Democrazia, mentre non ho avuto modo di parlare di Gli Imbroglioni e L'Ultima Crociata, usciti poco dopo. Il documentario crea un quadro chiaro, postumo (finalmente?) e preciso dei fatti di Genova 2001, portandoci all'interno di una tragica spirale negativa che comincia con gli allarmismi dei giorni precedenti il G8 e poi, poco a poco, si inoltra sempre di piu' nello scenario drammatico che tutti abbiamo visto.