"Humus e' la condizione di vita a cui e' ridotto o e' stato condotto l'uomo oggi. Cioe' di un essere passivo al suo freddo destino, privo di una propria liberta' d'azione, capace solo di farsi consumare, sfruttare, sottomettere e sprecare. Un individuo che vive nella continua illusione di essere felice in una realta' basata sulla falsita' e l'egoismo. La societa' moderna ne e' il suo cancro parassita. Noi dedichiamo tutto questo a chi come noi cerca di cambiare la sua condizione e si ostina ancora a lottare ignorando le imposizioni e gli schemi del sistema."
Queste sono le parole che risaltano nel myspace del gruppo, parole che racchiudono i contenuti della loro musica, un hardcore che segue la tradizione della scuola italiana '80 dai suoni cupi, veloci e violenti osteggiando la passivita' che attanaglia ogni individuo di questo paese.
Gli Humus nascono nella provincia di Ancona, dalle ceneri dei CNC, nel 2005 grazie a Giordi (voce), Giulio (chitarra), Nicola (basso) e l'ultimo arrivato Fazi (batteria).
Tanta attivita' live a livello locale li porta a registrare una prima demo-tape che alterna cover di storici gruppi hc (Eu's Arse, Impact, Wretched, Discharge, Varukers) ai primi pezzi propri.
Nel Dicembre 2007 registrano il loro primo vero demo cd dal titolo Controllo Di Massa che li spinge a suonare maggiormente dal vivo portandoli anche in giro per l'Europa (Francia, Spagna e Svizzera) e registrare una seconda tape di 6 pezzi dal titolo Fuck Your Prejudices, Fuck You Violence.
Il demo-cd e' composto da 12 pezzi per una durata complessiva di 23 minuti, connotati da quella matrice punk hc italiana mista a certi elementi provenienti da scuole straniere.
Il suono appare volontariamente cupo e nichilista arricchito da liriche in italiano aggressive, di denuncia sociale e critica verso la passivita' verso la propria esistenza.
I pezzi si susseguono senza pause e senza mai scricchiolii nella qualita', facendo di questo Controllo Di Massa un album pressocche' perfetto.
Dopo un breve intro affidato a La Marsigliese, si parte con l'eslosivita' della titletrack, pezzo violentissimo che racchiude nel testo l'Humus pensiero, ovvero avversione verso l'apatia dell'individuo controllato ad arte da quello che offrono i mass media.
Si susseguono in maniera sempre piu' rabbiosa le tracce tra cui spiccano: "Gioventu' bruciata", dalla sezione ritmica che lascia senza fiato; "Massacro di cervelli" e "Non mi avrete mai" connotate da un'esplosivita' e violenza sbalorditiva.
Convincono ancora di piu' "Senza coscienza" e soprattutto la successiva "Schiavo", in cui si impongono in maniera determinante le liriche, per nulla scontate e cariche di significato.
"Malattia: la vosta vita" e' un altra canzone che vi fara' scuotere dalla sedia grazie alla sua carica ed intensita' di ira deflagrante, a cui fa seguito, con il medesimo vigore, "Un coltello nella schiena".
Si chiude il tutto con "Distrutto dal mio odio" il pezzo piu' nichilista dell'intero album arricchito dall'ottimo e potente coro.
Questo album e' un pugno nello stomaco che vi rivoltera' le viscere e contorcere le budella; se cercate qualcosa da ascoltare per il puro e semplice spirito di divertimento allora lasciate perdere, se invece cercate qualcosa di piu' intenso avete scelto il gruppo giusto.
Gli Humus e questo disco sono portatori di un messaggio di denuncia mirato ed esplicito contro l'annientamento dell'individualita' e della liberta' umana, imposto dal sistema sociale che l'uomo stesso si e' creato, e nel contempo, di sostegno e di incitamento per chi combatte con ogni mezzo contro questo sistema sociale.
In attesa della prossima uscita degli Humus, uno split 7'' con i foggiani NIS, gustiamoci questo esordio.
Joel

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