Al loro passaggio risvegliano fobie, morbosita' assopite, istinti repressi: scricchiolano atterrite le certezze sotto i loro passi spettrali, si dissolve d'incanto, difronte la loro ascesa, il piccolo guscio d'illusoria sicurezza in cui abbiamo cercato di riparci, cullando fragili speranze.
Se queste sensazioni non vi sono nuove, ma anzi vi trovate a vostro agio, mentre pervasi da una lucida follia guardate sprezzanti il carrozzone, colmo di luccicanti mercanzie, che imperterrito vi passa davanti, assistendo increduli alle turpi logiche che fan girare la giostra su cui siete forzatamente seduti, beh allora, non costringetevi a fare un altro giro, tracannate un bel sorso di "vita" e date un ascolto ai Perfidia!
Odi Profanum Vulgus Et Arceo (odio la massa ignorante e me ne tengo lontano) questa e' l'oraziano motto che deve essere scandito perche' l'orrenda creatura al suo interno si risvegli bramosa di sangue, quattro maledizioni spietate ne fuoriescono, inutile e' la fuga, la furia iconoclasta racchiusa vi divorera' dall'interno, dilaniando a morsi il filo d'umanita' che ancora era rimasto vivo in voi.
Spendiamo ora due parole, prima di proseguire lungo il macabro sentiero intrapreso, sui sanguinosi fautori che si nascondono nell'ombra di questo progetto, il quale puo' essere annoverato sicuramente, per la particolarita' espressiva, tra le realta' di cui andar fieri nell'italico panorama panc.
Nati nel 2000 dalle ceneri dei Veleno sociale e Sick Riot, in una quieta cittadina del reggiano, i Perfidia, termine latino che significa malafede, schierano Mallo alla voce, Mase al basso, Pinga alla chitarra ed Andre' alla batteria dimostrando, in questa demo completamente autoprodotta, un'attitudine bastarda non facilmente riscontrabile nei comuni mortali.
Cani randagi rabbiosi, fanno trasparire giustamente un disprezzo per tutta la politica di partito che imperversa, spesso e volentieri anche nell'ambiente panc peninsulare con tutti gli stereotipi, modi d'essere a cui si e' assoggettati per essere parte del "giro". Questa loro insofferenza e distacco hanno creato non pochi problemi, scaturiti anche da una certa invidia e infamia altrui, venendo addirittura additati come "ambigui" e filo nazi da persone di dubbio coraggio personale. Beh cari cuor di leone, un consiglio personale: vedete un po' di andare a fare in culo, astiosi del porcoddio.
Dopo questa piccola digressione che mi sembrava doveroso fare, riaddentriamoci nelle tenebre e negli arcani luoghi lasciati poco fa, orientandoci per mezzo della plumbea luce che ci e' concessa.
Figli disagiati della corrotta societa' odierna, i Perfidia hanno tratto la loro forza e rabbia dalle vagonate di merda che diligentemente e puntualmente ci vengono scaricati addosso, la feccia e l'ipocrisia imperversano al giorno d'oggi, quale miglior terreno, dunque, dove far crescere rigoglioso il proprio odio e disprezzo? Le liriche urlate tenacemente da Mallo e rafforzate da Mase, sono veri e propri colpi di falce, conati di vomito su tutti i benpensanti che ostinatamente vivono le loro esistenze nell'indifferenza piu' totale verso cio' che li circonda, intimoriti dai mass media, buttano la vita nel cesso, credendosi arrivati o realizzati per il contentino di possedere beni materiali comunemente reputati soddisfacenti, nella ricerca di un continuo e programmato desiderio insaziabile.
Particolare e' la proposta di contenuti, violentati ulteriormente dall'insita blasfemia dei messaggi, popolati da oniriche figure d'ispirazione lovecraftiana, presantano nerorgasmiche venature: grotteschi spettri volteggiano nell'aria putrida, resa insopportabile dal tanfo dei corpi in decomposizione delle vittime destinatarie, morti inconsapevoli che camminano.
Musicalmente, il lavoro proposto si fa apprezzare facilmente, un episodio migliore dell'altro, tutti riconducibili alla matrice punk hc italica, traggono si ispirazione dalle vecchie glorie degli anni ottanta, ma ripropongono un suono maggiormente maturo ed attuale, grezzo e sporco al midollo: dolciastri sentori di bacco infondono una facile ebrezza, veloci riffs delle chitarre facilitano l'adrenalina, il basso maciulla note, cosi' come la potente sezione ritmica frantuma le poveri pelli della batteria.
In un paesaggio di lurida decadenza i nostri sono spettatori lucidi e sprezzanti: scenari apocalittici vengono dipinti abilmente, niente di fantasioso pero', riflesso cinico dello specchio della vita, visto solamente dalla prospettiva di chi si sente chiuso in gabbia e cova vendetta mentre pazientemente lima le sbarre che lo recludono.
A breve dovrebbe essere pronto un lavoro completo, composto da ben 11 tracce, sette delle quali saranno inedite creature partorite dalle schizzofreniche menti degli autori, io ho avuto un assaggio e vi posso garantire che l'attesa ne e' valsa la pena.
Attingete intanto la linfa vitale che potete succhiare da qui e ritenetevi sazi, non passera' molto che potrete colmare le vostre bramosie sanguinarie.
Pierkna

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