Un indizio sulla posizione anarchica dei Garrotta che trova conferma nella musica e nei testi del gruppo stesso e che, dal mio punto di vista, gli fa guadagnare parecchi punti nella valutazione finale.
Altro particolare positivo e' il fatto che sono consapevoli di cosa sia myspace e del modo in cui lo utilizzano, infatti tengono a precisare che "...siamo contro il Sg. Murdoch e vediamo Internet come mezzo per diffondere le autoproduzioni come la nostra."
Ma quello che piu' mi e' piaciuto di questa demo e' la buona proposta musicale del quintetto, il genere proposto e' infatti un D-beat/Crust che trae spirito dalle radici tradizionali di questa scuola (cantato a due voci, ritmi duri ed aggressivi, liriche esplicitamente anarco punk) ma, nel contempo, si evolve verso sonorita' piu' tipicamente thrashcore, il tutto e' possibile grazie alla buona tecnica e competenza individuale accumulata nelle esperienze pregresse dei soggetti coinvolti nel progetto.
I Garrotta nascono a Cagliari nel 2009 con la line-up a cinque elementi, Luca e Menfis (ex Spiturro, Ejaculazione HC) alla voce, Nano (ex Spiturro, Ejaculazione HC, Violenza Carnale) e Piske son le due chitarre, Manu (ex Sezione Ribalta) basso e voce ed infine, per brevissimo tempo Federico (Disfunzione), Gabry (Media Black Out) alla batteria.
Attivi fin da subito registrano, in poco tempo, questa demo e suonano con svariati gruppi della scena sarda (4° Potere, Dissidenza, Speranza Morta, Trimuligia, Ejaculazione HC e Violenza Carnale).
L'album si affida ad un'ottima registrazione per quattro pezzi racchiusi in appena 10', liriche in italiano affidate ad una voce raschiata (piu' tipica del grindcore) ed una seconda urlata e rabbiosa, sezione ritmica corposa e la presenza di due chitarre che permettono una buona varieta' di assoli e riff, in modo da rendere il suono meno scontato.
Il disco si apre con "Vergona", pezzo contro lo sfruttamento animale, e da subito si evidenziano tutte le caratteristiche descritte del gruppo ai quali si aggiungono un alto dosaggio di velocita' ed i cori.
Lesti si prosegue con "Mercato delle idee", pezzo ancor piu' rabbioso e dalle liriche pressocche' perfette come l'alternanza delle due voci; segue "Non c'e' nulla di cui sorridere" a mio parere anche la canzone piu' convincente tra le quattro poposte, il tema trattato e' la guerra e gli ingredienti son i soliti: rabbia, velocita' e sprazzi di tecnica sopraffina.
Si chiude con la traccia apparentemente piu' lunga "Dietro le sbarre" e, come si iuntuisce dal titolo, viene trattato l'argomento delle carceri.
Questa demo dei Garrotta e' un disco consigliato a chi ama il crust, i testi impegnati, la musica che schiuma rabbia dalla bocca, a chi cerca qualcosa di nuovo e per nulla scontato.
Davvero un debutto positivo per questi cinque ragazzi cagliaritani che spero, nel breve brevissimo tempo, faccian uscire qualcosa di piu' consistente senza pero' allontanarsi dai suoni proposti in questi quattro concisi quanto intensi pezzi.
Joel
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