Il nome del gruppo, Opencast, vuol dire "a cielo aperto". Ed e' un po' il significato che i ragazzi danno all'hardcore punk, ossia la scelta di non nascondersi dietro qualcosa che non si e', o di dover sistematicamente appartenere a qualcosa di gia' prestabilito. A questo proposito, i quattro componenti del gruppo sostengono: "Avendo sempre dato spazio a tutti, secondo noi l'hardcore nel 2009 risulta uno dei pochi generi musicali (e sociali) che ancora e' vivo, perche' ha la possibilita' di cambiare, evolversi, di mischiarsi, di confrontarsi non avendo regole precise (come dice il testo di My Hive: no precise ordinate = nessuna coordinata precisa). Come band riteniamo che piu' si pongono dei paletti, piu' si creano mode a discapito delle passioni vere".
Ma saltiamo per un momento e veniamo ad un po' di sana biografia su questo gruppo emergente, che mi sembra d'obbligo.
Gli Opencast sono attivi da un anno (si sono formati appunto nel Gennaio del 2009) ed erano inizialmente tre membri: Lele alla chitarra, Stud al basso e Roby alla batteria. Poco tempo dopo i ragazzi sono andati alla ricerca di una voce ed hanno di conseguenza reclutato Quass.
L'intento dei ragazzi era ed e' tuttora quello di essere un gruppo che facesse riferimento all'hardcore americano degli anni '80, anzi, per meglio dire, che partisse da questo genere, per poi virare ovviamente verso le influenze personali che aveva ciascuno dei componenti della band: sulle influenze principali del gruppo non vi sono dubbi, sono chiaramente da ricondursi alla prima ondata hardcore americana, soprattutto quella californiana (Circle Jerks, Black Flag, Adolescents, R.K.L., Good Riddance, eccetera).
Per quanto mi riguarda, io mi sono accorta al primo ascolto di questi riferimenti e sinceramente devo dire che non mi dispiacciono affatto considerando che ascolto ben volentieri le band sopracitate.
Completamente autoprodotto, questo Ep contenente sei tracce cantate in inglese, e' stato registrato interamente nell'arco di un week-end all'interno della sala prove situata nel cortile del Spa Eterotopia di San Giuliano Milanese, sotto la guida del fonico e loro amico Tripudio e successivamente mixato a casa di quest'ultimo. Devo fare i miei complimenti ai ragazzi a questo punto perche' l'album, oltre ad essere ben suonato, ben ritmato e cazzi vari, e' anche ben registrato: ascoltare musica che si rifa' a quella di trent'anni or sono ma caratterizzata da riff di chitarra totalmente moderni e da una bella registrazione pulita e' cosa buona e giusta gente, ve l'assicuro.
A parte la musica, sono stata anche piacevolmente colpita dai testi, scritti senz'altro con criterio e privi di qualsiasi banalita' (testi incentrati su tematiche quali l'eccessiva eccentricita' di gente che alla fin fine risulta vuota di sogni e passioni, la fiducia in se stessi, il coraggio di fare le proprie scelte e intraprendere la propria strada senza paure, la protesta a chi limita la liberta' ai centri sociali, l'hardcore inteso come passione e vita e non come un semplice hobby, ed ovviamente rifiuti generali verso tutto cio' che nella vita quotidiana risulti ingiusto): a questo proposito, invito chi ascoltera' When Everything Falls Apart a leggerli ovviamente, se non altro per poter apprezzare totalmente il lavoro del gruppo.
Un altro appello della band che mi sento di mandare a tutti voi e' il seguente: "Usufruiamo della saletta prove all'interno dell'Spa Eterotopia, un centro sociale di San Giuliano Milanese. Chiediamo un caloroso aiuto a tutti coloro che, come noi, vogliono partecipare alla riattivazione di questo luogo che da qualche mese rimane chiuso. Che sia la musica, la pittura, il teatro o qualsiasi altra forma d'arte, qui avrai spazio per divertirti e dire la tua. In un periodo storico in cui i posti autogestiti/occupati stanno scomparendo, Spa Eterotopia potrebbe risultare una grande risorsa per Milano e non solo. Per qualsiasi informazione contattate all'email
Per quanto riguarda il download del cd, per risparmiarvi le mie menate vi cito direttamente le parole di lele e compagnia: "Inizialmente non eravamo cosi' d'accordo nel lasciare totalmente scaricabile il disco, ma successivamente la voglia d trasmettere i nostri punti di vista e di poter condividere il nostro lavoro anche con chi difficilmente potra' conoscerci di persona ci ha portato alla decisione di lasciarlo libero al download. Speriamo solamente che chi faccia uso degli mp3, si soffermi comunque a guardare almeno per un istante le grafiche e dia un occhio ai testi, perche' il lavoro, sebbene limitato, di una band underground e' molto piu' profondo del suono di un mp3. Buon download a tutti".
Oltre ai ragazzi, vi auguro anch'io buon download e soprattutto buon ascolto. Inutile dirvi che spero che v'intrattenga perche' di sicuro sara' cosi', o almeno per me lo e' stato.
Da scaricare.
REN
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