Dopo un lungo periodo di continui cambi di line-up dovuti a guai giudiziari, nel 2006 i due teppistelli riescono a radunare intorno a loro una bella cerchia di teste matte che ben si adatta allo stile di vita dei bassifondi e consente di dar via a un progetto musicalmente stabile.
In questo periodo nascono le prime canzoni targate Acid Eaters, definite dai cinque ragazzi di strada come "sputi in faccia di ordinaria follia."
Gli Acid Eaters si definiscono "un frullato di punk, powerpop, garage, glam, rockabilly, sputi, teppisti e vita da strada da buttare in faccia ai bravi ragazzi di oggi". Nel Settembre 2009 esce il primo Ep autoprodotto: sei tracce veloci e belle cariche registrate all'Outside Inside Studio di Montebelluna (TV).
Dopo questa breve parentesi dedicata alla bio del gruppo, passiamo a cose di gran lunga piu' serie.
Allora, come cazzo e' sto disco? Vi starete chiedendo.
Ebbene, saro' breve e concisa: questo Ep e' rientrato immediatamente nelle mie simpatie, a partire dal primo minuto di ascolto. Non si tratta di una tecnica chissa' quanto elaborata, ma si sa: non e' questo cio' che deve attrarre in certi generi musicali. Devono attrarre i testi, deve attrarre la capacita' di intrattenimento, qualita' di cui a mio avviso gli Acid Eaters sono dotati.
I ragazzi vogliono parlare della loro vita, della vita di strada in generale, e lo fanno servendosi di una buona dose d'ironia, che in una band punk garage secondo me rappresenta, se non l'unica, una delle carte vincenti.
Sei pezzi da ascoltare con orecchio attento, ma anche rilassato: sei tracce di cui godere, insomma.
Dedicato si' a tutti, ma soprattutto ai nostalgici come me che ogni tanto aggiungono dischi punk garage alla loro amata collezione.
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REN
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