Ancora vivo e' il ricordo di gruppi purtroppo ormai estinti come Semprefreski o LxExAxRxNx, per citare le due band piu' internazionali.
Ben poco offre la scena attuale a parte qualche sporadico caso di realta' longeve come F.U.G. e Feccia Tricolore affiancati da qualche gruppo che piano piano si e' ritagliato un po' di spazio come Shock Troopers, Elopram (nda. R.I.P.?) e Soviet Nuns, oltre questo il nulla o quasi. Qualche band in giro si trova, ma definirli gruppi di merda e' un eufemismo, se non un vero e proprio complimento.
Un barlume di luce si e' per fortuna intravista quando son apparsi i The Regular Opponent ma con un semplice difetto, proprio nel mese d'Ottobre han deciso di abbandonare le scene e farsi seppellire nel loro maestoso mausoleo, della seria la fortuna e' cieca ma la sfiga ci vede benissimo.
Pem! Tralasciando le lamentele da vecchio rimbambito colpito da demenza senile precoce, che non ha di meglio da fare che ricordare sbiaditi eventi di epoche pre-napoleoniche, passiamo a parlare dei The Regular Opponent.
Bene il gruppo nasce, per chi non l'avesse ancora capito e per isola piu' a sud abbia pensato Lampedusa, a Palermo poco piu' di un anno fa (per la precisione Settembre 2009) grazie a quattro giovani picciotti: Toto'-voce, Guglie'-chitarra, Ciccio-basso e voce, Manfredi-batteria. Da subito propongono un punk hardcore veloce al limite con il thrashcore, nel Luglio del 2010 registrano il loro primo demo, dal titolo Honoris Causa, a cui fa seguito ad Ottobre Marinella Hardcore, album in cui vengon registrati nuovamente i pezzi dell'ep ed aggiunti due nuovi pezzi ("Coward" e "Fastcore") ed una collaborazione con Pietro Guastella una sorta di crossover tra hc e rap, non a caso il pezzo si chiama Crosscore".
Tornando ad Honoris Causa l'album si compone di sei pezzi con liriche in inglese dalla registrazione piu' che degna, grafiche semplici ma molto efficaci soprattutto per quanti riguarda la copertina (nda. geniale il samurai che affonda la piovra) e il disco presenta anche un ospite nel pezzo "The Bunny" ovvero Toto' Thrasher vocalist degli Elopram.
Geniali risultano gli intermezzi tra un pezzo e l'altro, si passa da Al Capone de Gli Intoccabili e Chi Ha Incastrato Roger Rabbit a citazioni e personaggi locali presi da Mary Per Sempre e creazioni di Cipri' e Maresco.
Musicalmente i The Regular Opponent ci donano sei pezzi tiratissimi, la velocita' e' sempre alta gran merito va dato alla sezione ritmica sparata a mille, anche la chitarra riesce a ritagliarsi un suo spazio grazie a taglienti riff ed una presenza marcata cosi' come la voce, un concentrato di urla che trapanano i timpani in modo permanente.
Tra le tracce risultano maggiormente coinvolgenti "Face The Negative" con quei repentini stop'n'go, parti velocissime che han come contraltare parti piu' corpose e ruvide; "Change The Run" che inganna con una partenza soft per poi avere un'impennata al fulmicotone spiazzante; "The Bunny" con la partecipazione del gia' citato Toto' Thrasher e per certi versi la traccia ricorda parecchio gli Elopram, risultando forse la piu' orientata verso il thrashcore e anche la piu' riuscita con il furioso, esplosivo e brevissimo pezzo di chiusura "Regular Opponent".
Honoris Causa e' un disco che puo' soltanto riscuotere consensi grazie alle buone capacita' dei The Regular Opponent sia strumentali che di idee, anche dal vivo il quartetto riesce ad esprimere la potenza contenuta in questo ep, anzi riusciva visto che purtroppo al momento si son fermati.
I The Regular Opponent nella loro breve vita son riusciti ad esprimere ottime cose e questo disco ne e' testimonianza.
Joel

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