Appropriata anche la scelta dell'intro che introduce la demo, tratto dal monologo iniziale di Basta Che Funzioni, cosi' come la denominazione delle tracce in cui si ritrova un incipit comune.
Psycho schitarrate alternano momenti di rabbia viva ad altri piu' introspettivi e cupi, a cui si intrecciano egregiamente le due voci maschili, una urlata e una maggiormente melodica, sorrette dalla batteria e dal basso che fortificano l'impatto sonoro. Discreta la registrazione, la quale si fa apprezzare piu' per l'urto comunicativo ed emozionale insito, che per la perfezione dei vari suoni e volumi, rimandando ad una tradizione e attitudine lontana, purtroppo sempre piu' dimenticata.
Ottimo l'intreccio musica/contenuti, riffs accattivanti, sorretti da una buona velocita' compositiva si uniscono piacevolmente alle melodie tessute dalle voci che dalla loro, oltre all'orecchiabilita' musicale, hanno una valida proposta di tematiche.
La finta esteriorita' e incapacita' d'accetare se stessi, il ruolo ormai dogmatico delle forze di controllo sociale e la loro immunita' di fronte alla leggi di cui si fanno tutori, difficolta' di definire il reale, l'importanza di tacere dinanzi alle sorti altrui rispettandone le scelte personali: queste sono alcuni degli aspetti del nostro vivere affrontati dai Beata Ignoranza.
Quattro episodi in cui la qualita' rimane alta; personalemente a me piace soprattutto "Quella Del Silenzio", ma vien voglia di riascoltare il tutto senza esclusioni di sorta. Una ventata d'aria fresca in un genere musicale (divenuto ormai tale) dove sta prevalendo l'omologazione sonora e di contenuti.
Sperando in un proseguo, non lasciateveli scappare da sott'occhio, ci conto.
Pierkna
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