Ma, essi' per essere su sto sito il ma era d'obbligo, dietro le sonorita' appena citate ci sta altro, ben esplicato dalla band stessa nella bio: "L'idea del quintetto appare gia' chiara: proporre un thrash metal diretto e senza fronzoli contaminato da riff speed ed influenze hardcore", ebbene si proprio queste influenze hardcore rendono il disco gradevole anche a chi mastica poco o nulla di thrash metal!
Dopo vari cambi di formazione la band si stabilizza definitivamente nel Dicembre 2009 con Matteo "Neckbreaker" alla voce, Luca "Cama" e Emilio "Fat Commando" alle chitarre, Jacopo al basso e Fabio "Lumberjack" alla batteria. Tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011 la band entra in sala di registrazione presso il 7Studio dove vengono registrati i pezzi e nel Marzo esce questo primo demo/Ep.
Caratteristica che cotraddistingue i Collapse e' il viscerale amore per i polizieschi all'italiana che si evince gia' dalla cover dell'album ispirata da Milano Violenta. Questo attributo in campo hc l'abbiam gia' trovato negli Ugo Piazza mentre nel metal credo sia un inedito.
Tornando al disco la registrazione risulta ben curata ed i pezzi veloci e violentissimi son connotati da un perfetto equilibrio tra inglese e italiano.
Si inizia con le ritmiche lente rielaborate dalla colonna sonora del film Terminator per poi esplodere nell'omonima canzone, un pezzone thrash con riffacci di chitarra violenti e coroni potenti che accompagnano il cantato in italiano, non male anche gli assoloni di chitarra e le parte piu' cadenzate. Il tema della canzone e' talmente idiota che puo' solo farci amare di piu' il gruppo.
Si prosegue con i due pezzi in inglese "Speed Metal From The Grave" e "The Band Of Mexcal" piu' tamarre ed orientate verso uno speed metal di scuola teutonica, nella mia ignoranza in materia (nda. percio' potrei dire boiate pazzesce) soprattutto in "Speed Metal From The Grave" mi risaltano alla mente i Tankard. In ogni caso due canzoni strapiene di tecnica e sonorita' thrash metal, certamente ben suonate ma meno vicine ad i gusti di chi ascolta hardcore.
La chiusura e' affidata alla titletrack con un ovvio intro targato Thomas Milian in Roma A Mano Armata, qui ritorna l'idioma italico ma soprattutto sonorita' piu' contaminate dal thrashcore. Pezzo serratissimo dall'incredibile muro sonoro creato dalle chitarre, veloce quanto basta ed incazzatissima sicuramente il pezzo piu' riuscito dell'ep tallonato da vicino dall'opener "Terminator".
Riassumendo un buon ep di debutto che spero venga confermato presto con un album piu' consistente e preferibilmente cantato in italiano che, quando utilizzato, senza dubbio ha suscitato migliori impressioni.
I Collapse non sono certamente un gruppo adatto a tutti percio' se cercate un disco piu' morbido evitateli se, invece, il thrash non vi dispiace questo quintetto fa per voi!
Joel

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