Il genere suonato del gruppo e' difficile da definire, un miscuglio di punk, hc e hc melodico, espresso in un cd grezzo ma anche sperimentale in alcuni frangenti.
La scaletta del disco presenta 16 pezzi, forse un po' troppi come gia' sottolineato nei cd precedenti, e non ce ne sono di particolarmente rilevanti nonstante la varieta' musicale.
Si parte con "Atrocity": i primi 10 secondi del disco lasciano presagire una produzione davvero penosa. Per fortuna e' solo l'intro, e subito esplode la canzone vera e propria, un tipico pezzo punk hc, che pero' rappresenta uno dei momenti migliori dell'album.
Il secondo pezzo, intitolato "Danger of death" sembra essere una versione Hc dei Metallica di "Ride the lightning", con pezzi di chitarra davvero molto simili a quelli del quartetto metal.
Si prosegue poi con la title-track "Vengeance" e la potente "Asas da Vinganca", espressioni di classico hc old school.
La quinta traccia, "The snobbed wolf", rappresenta il primo flop del disco: un pezzo di hc melodico scontato, gia' sentito molte volte altrove, e sinceramente poco consono a cio' che fino ad ora aveva portato avanti il disco. Peccato, anche perche' il gruppo presenta un'innegabile esperienza.
Segue "If my mother had the bird she would be my father", un pezzo punk-hc dal titolo divertente condito con voci "effettate".
Procedendo ancora avanti troviamo la brevissima "My life", forse un po' inutile, e "Claustrophobia", il primo pezzo del cd cantato in italiano.
Senza andare oltre esaminando ogni singolo pezzo, le canzoni degne di nota sono "Death race", "Distruttore" e "Rain of terror", a mio avviso il miglior pezzo dell'intero album per la sua violenza e immediatezza.
Si conclude con "I want to die", pezzo particolare rispetto al resto delle canzoni, acustico, con tamburi e fisarmonica di sottofondo. In complesso il disco non apporta novita' sotto l'aspetto musicale, e' simile a molti altri dischi hc usciti in questi anni. Si potrebbe migliorare molti aspetti, soprattutto a livello di suoni (in particolare la chitarra).
Qualche parola va anche ai testi, soprattutto cantanti in inglese e poco comprensibili. Quelli cantati in italiano, vale a dire "Claustrophobia" e "Distruttore", presentano le solite accuse contro quel gruppo di persone chiamato "Voi", tanto utilizzate e abusate ormai da un mare di gruppi. E' sempre brutto giudicare negativamente il lavoro di un gruppo, che magari ha posto molto impegno e attitudine nella produzione del proprio disco, ma al giorno d"oggi sembra l'attitudine non basti per fare un gruppo hc.
E questo cd probabilmente non rimarra' particolarmente impresso nella storia di questo genere.
Moka
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