Beh, i Get The Knife navigano su lunghezze d'onda molto simili a quelle dei due gruppi appena citati.
Tamarri giusto un filino ( e non sono ironica!), questi ragazzi hanno grinta da vendere anche se dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla loro identita', invece di scimmiottare gruppi esteri. Lasciamoci, pero', alle spalle questa critica e iniziamo con i complimenti!
Il disco, intitolato Our Tomorrow Never Comes, ci preannuncia quanta fiducia sul futuro abbiano i cinque giovini di Sassari, impressione ampiamente confermata dal titolo del brano numero tre "Youth Of (No) Tomorrow". E come dargli torto? Questa pero' e' un'altra storia...
Bando alle ciance adesso, premo play e si parte.
Se siete deboli di cuore abbassate il volume, o la potenza del suono vi fara' restare stecchiti. Sonorita' forti, le due chitarra si alternano in giochi melodici, il ritmo non e' concitatissimo. Definirei la voce tremante, ma non in senso spregiativo. Il cantato non ha una forma ben definita, e' sempre sospeso tra lo sporco e il pulito, tra la rabbia e la calma.
Il disco si apre con "Antigone", pezzo davvero niente male dotato di un alinea melodica che ho apprezzato molto. Belli gli stacchi dove entrano in scena i cori: cadenze decise sottolineate dal suono feroce delle chitarre.
Nel bel mezzo di "Fast Forward", invece, lo scorrere naturale del brano e' bloccato da vari stacchi che si alternano ad arpeggi dal suono pulito, per poi sfociare in pesanti cadenze dal lontano richiamo metalluso; il brano continua e si conclude su questa strada, seppur resa piu' agevole dagli interventi melodici. A parte "Youth Of (No) Tomorrow", il pezzo migliore di Our Tomorrow Never Comes e' senza dubbio "Ruins": una piccola intro che si trasforma subito nel ritmo incalzante delle note. Buoni i riff che mantengono alta l'attenzione richiamandola alla linea melodica, anche se ho trovato esagerato l'uso del doppio pedale nella parte finale del brano.
Io non ho altro da aggiungere e poi non ho piu' voglia di scrivere. La finisco qui!
Nel complesso direi che i Get The Knife si sono meritati un gran bel pollice in su.
Quanto a voi, puzzolenti lettori e lettrici, puntatevi il ventilatore in faccia e godetevi l'ascolto. Abbracci umidi dall'odiato litorale pescarese.
Nana
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