Rispetto al primo disco, Anche Oggi Con Un Nuovo Colore presenta meno pezzi ma sicuramente una potenza e un'incisivita' maggiore e cio' lo si nota gia' al primo ascolto. Si parte subito forte con
"E un'altra volta aprendo la finestra non ho visto che tristezza colorata, anche oggi con un nuovo colore ma il grigio sotto permane, il grigio sotto permane, il grigio che rallenta il cuore". La quiete dopo la tempesta? Assolutamente no.
Infatti, dopo un breve intro di chitarra, ecco una bella sfuriata hardcore da un minuto esatto. Ancora un ottimo lavoro di Leo alla batteria per un pezzo diretto, potente e senza fronzoli di sorta. E' la consapevolezza de "La Nostra Sconfitta". Infatti, rispetto ai brani del primo album, mi sembra evidente come sia molto migliorato il suond e l'incisivita' delle chitarre. Un'ottima conferma e' la successiva "Scie Nel Vento", un pezzo molto particolare e dal sapore piu' melodico dove vengono alternati riff di chitarra piu' cadenzati e potenti ad altri piu' dinamici che si fondono perfettamente con le voci di Andrea e Rupert. Un pezzo che rallenta e riparte continuamente con un bellissimo intermezzo in cui il basso detta le linee guida.
Lo strumento a quattro corde apre poi il quarto e penultimo brano, "Chiuso Davanti". Questo e' il pezzo che piu' mi ha colpito e convinto, anche qui le voci si rincorrono all'interno di una soluzione sonora molto variegata e ben strutturata. Precisa e violenta la batteria sul cui tempo fanno irruzione dei bei riff di chitarra, ruvidi ed energici. "Lo sguardo fisso, i nervi saldi e un ultimo perche', forse un nome che scorre in mente o forse niente" urla piu' volte Rupert. E un altro aspetto da considerare e' proprio quelle delle liriche, che segnano un netto passo in avanti rispetto ai testi del precedente lavoro e sono un po' la forza del gruppo, poiche' si stagliano perfettamente all'interno del impianto musicale proposto del gruppo. Hardcore melodico, post hardcore e punk hardcore della cara vecchia scuola, tutto confluisce in una miscela davvero bene congeniata, ma a parte le indicazioni sul genere proposto il sound e' molto personale e comunque abbastanza originale.
Si arriva quindi all'ultimo pezzo dell'album e siamo di fronte ad un altro bel pugno in pieno volto; la chitarra esce fuori con forza e decisione sorretta dall'incedere tempestoso della batteria. "Non Esisto" rappresenta un'altra vetta all'interno del disco, una canzone rabbiosa e soprattutto coinvolgente con una parte finale davvero molto bella. Non c'e' spazio per le illusioni, per le ipocrisie, gli Incline sono consapevoli della realta' in cui vivono e di tutto cio' che gli gira intorno, e lo spiegano anche in questo brano: "Il pensiero di un mondo stretto e caotico. Io non esisto. Passioni senza significato e forma, tante parole per stare a sognare una luce che e' spenta". Poi fara' la sua parte anche il tempo che uccide e "senza parole io ho capito che non esisto".
Se poi mettiamo pure che la registrazione e' davvero ottima non vi resta che ascoltare, scaricare e comprare questo piccolo gioiello poiche' a breve, alias in Agosto, saranno stampate tante, tante belle copie. Il 22 Settembre sara' poi presentato in quel di Trento in occasione del Laterraurla Fest Vol.4.
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