Introduzione in crescere per "Confession" costituita da rullate marziali ed accordi tetri a vuoto, poi la canzone spicchera' il volo ma non mancheranno le parti annichilenti, fatte da bruschi e pesanti (nei suoni) rallentamenti, dando la sensazione di dover portare un fardello pesante sulle spalle a vita.
"Unknown" parte sparata e cerca di mietere piu' vittime possibili, riprende anche il discorso fatto per l'opener. Di buono possiede anche una chitarra che produce suoni dissonanti e caotici, ma che non stonano con il resto della composizione. Ed infine "Stillborns" con un intro soft per niente punk ma che riesce ad attirare l'attenzione, il tutto sfocera' nella distruzione con parti schizzate e veloci alternate a parti cupe e deprimenti.
Cosa altro dire, un lavoro breve ed intenso che fara' piacere agli amanti di quel punk-crust impegnato a tinte darkeggianti che da un po' di anni sta prendendo sempre piu' piede nei circuiti alternativi.
chrisplakkaggiohc

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