"The Deads Come From The Grave" rompe il ghiaccio e non solo quello: una mazzata hardcore tra i denti dall'attitudine perfino metalcore (verso la meta' del brano si sente molto questa loro venatura) che il gruppo sprigiona in questa traccia inaugura il disco, dove la voce e' un ottimo screaming assassino.
Si continua allora con "Crocodile Tears", traccia che apre bene con la sua incalzante percussivita' che sfocia poi in un complesso giro con doppio pedale annesso. Qui si trova anche la seconda voce, molto adolescenziale in verita' e nella quale non ritrovo tanta astuzia nel suo uso. Infatti alle volte sembra di trovarsi in faccia qualche band screamo-emo, quale questa non e'. Comunque sia aiuta sicuramente la melodicita' caratteristica dell'hardcore del gruppo, e non smorza troppo i toni come sembra fare.
Ottima la chitarra, possente con la sua bellissima distorsione a tratti melodica ed abbastanza metal direi, come si puo' ben sentire in "Gravedigger". Nota dolente e' "MS. Bright", una mezza serenata con chitarra pulita in evidenza mista di voce americana non azzeccata al resto del disco.
Nulla da togliere poi all'ottima registrazione ed alla perfetta precisione all'esecuzione dietro gli strumenti da parte dei ragazzi. Non prediligo sicuramente l'hardcore nuova scuola melodico come questo, ma di certo c'e' che i pesaresi sanno quel che vogliono, ovvero divertirsi e suonare, e non avendo inventato niente rimanendo nei canoni nulla da togliere e criticare.
Il disco e' da ascoltare miei cari, queste perle gia' citate mi hanno davvero colpito, ma ce ne sono altre stipate nel nove tracce da ricordare come "In Cold Blood" e "Perfect Mating". Quindi non aspettate popolo hardcore new school. Questi Edward In Venice sono fatti apposta per voi! Oi!
fabio HC
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