Il quartetto, formato da Valentino-voce, Giovanni-chitarra, Federico-basso e Daniele-batteria, in questo full length prosegue la strada intrapresa con il precedente split a tre gruppi, da cui recupera ben sei brani dei nove totali proposti!
Beh lo ammetto il paragone con la band americana mi e' servito per attirare la vostra attenzione; i sardi infatti, nonostante sian pur sempre influenzati dai Tragedy, ricordan molto piu' da vicino i nostrani Nagasaki Nightmare per via delle parti parlate e riflessive, alternate a canzoni dal cantato urlato e violento.
Proprio la voce e' in certi momenti il punto nolente dei Diffuse Present's Scintilla come nei pezzi dove l'urlato si fa piu' confuso ed incomprensibile (chiaro esempio ne e' "Progresso") tanto da andare ad inficiare i testi, questi ultimi risultano particolari e originalissimi quanto oscuri e intricati.
Il suono alterna parti incalzanti e cupe ad altre melodiose e lancinanti, non appare del tutto coeso e pulito ma pur sempre accettabile anche se con ampi margini di miglioramento e crescita.
Struggente l'apertuna dell'intro che lascia spazio a "Progresso" che musicalmente prosegue sulla falsa riga anche se, come detto, la voce ne limita non poco l'ascolto; "Campi/Fields" e' un lento necrologio parlato, un momento riflessivo ma non per questo meno intenso e suggestivo.
"Semiramide" e "Il Canto Del Sole" un po' come "Progresso" soffrono per un cantanto sporchissimo, anche se leggermente piu' comprensibile, delle due svetta "Semiramide" dal suono piu' squillante, immagino dovuto ad una migliore registrazione.
"Tutto" pur essendo un pezzo lunghissimo e' anche quello piu' accattivante: un crescendo di emozioni che travolgono l'ascoltatore, melodie che si alternano a stacchi violenti pur soffrendo di una cantato praticamente inesistente. Lo spartito non muta nemmeno nell'episodio successivo ed in quello finale ma finalmente il cantato si fa gradevole in "I Padroni Del Tempo", tutto un altro sapore!
Riassumendo c'e' da migliorare musicalmente in ogni aspetto quindi sia strumentale che del cantato, su cui c'e' tanto da lavorare, ma anche nella produzione, indubbiamente non pulitissima, nonostante i vari difetti pero' questa mezz'ora di ascolto lascia una buona impressione (nda. soprattutto avendo i testi per le mani) rendendo La Gioia Del Crollo un disco godibilissimo. Considerando i margini di crescita dei Diffuse Present's Scintilla ci si puo' attendere un seguito piu' maturo. Rimandati!
Joel

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