I Vivere merda si son formati all'inizio del 2006 dall'idea di quattro giovani provenienti da Trieste ed Udine, ovvero Nichole (voce), Gigi (batteria, ex Piscia Korsakov), Ciro (chitarra) e Sebi (basso, ex Piscia Korsakov), ben presto il gruppo vede la dipartita di Ciro e Sebi sostituiti rispettivamente da UomoDonna e Jubbi (ex Cimex).
Lo stesso anno il gruppo registra questa demo formata da 6 pezzi di hardcore vecchia scuola italiana, grezzo quanto politicizzato, con testi in italiano ed una voce femminile di impatto e potenza devastanti.
A dire il vero il gruppo oltre al batterista ha in comune con i Piscia, sia le sonorita' che ben due dei pezzi di questa demo, per questo motivo li attendevo da molto tempo, il risultato finale non mi ha convinto del tutto, non perche' la demo in se stessa non risulta pregevole, ma bensi' perche' speravo in un album con un maggiore numero di pezzi e forse una qualita' di ascolto superiore.
Proprio la qualita' della registrazione e' la nota dolente della demo, fin troppo sporca e dai volumi bassi, ma dalla loro sta il fatto che difficilmente un gruppo che suona questo genere presenta registrazioni pulite, anche se tale tipo di suono non permette di godere sufficientemente il suono espresso dal gruppo.
La demo si apre con "Vivere merda" (prima traccia in comune con i Piscia Korsakov), classico testo anarcopunx, con lirica che attacca, in modo chiaro e diretto la societa' moderna ed il modo in cui portiamo avanti le nostre vite, senza usare mezze parole, spicca positivamente la performance della vocalist di sicura presa, musicalmente velocissima e furiosa, ineccepibile.
Si continua con il primo pezzo inedito "Religione", critico ed aspro attacco diretto a qualsiasi religione, solita rabbia incondizionata sia al livello del contenuto del testo (ancora una volta perfetto), sia a livello musicale (pregevole la martellante batteria e l'assolo di chitarra), in poche parole 1'30" di pura furia esplosiva.
Terzo pezzo "Blog punx" dove si notano sonorita' ben piu' pulite, che evidenziano le capacita' esecutive del gruppo, ma nel contempo, non intacca la rabbia del pezzo.
Tutto quello detto finora puo' essere ripetuto per ogni singolo pezzo e non fa eccezione "Kriesti rvota" che presenta un testo critico verso l'utopia del potere democratico.
Gli ultimi due pezzi della demo sono "Nazionalitarismo", dove gia' il titolo rende chiaro il tema trattato, ed il secondo ed ultimo pezzo in comune con i Piscia Korsakov, un ormai classico inno punk, "A tutti i punx", questa volta in versione live, tiratissima canzone che fa soltanto venir voglia di ascoltare il gruppo dal vivo, un'autentica perla.
Nel complesso, apparte qualche piccola sbavatura, la demo risulta un buon lavoro, quel che lascia l'amaro in bocca e' indubbiamente l'esiguita' dei pezzi, la mia unica speranza e' di assaporare un full lenght del gruppo, sperando che non finiscano nell'oblio come tanti gruppi del panorama italiano.
Joel

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