Nati solo nel 2013 dalle costole dei piu' noti gruppi tarantini Hobophobic, SxFxCx e La Maledizione Del Benessere, il quartetto formato da Luigi (voce), Giggomma (chitarra), Ignis (basso) e Davide (batteria) nel Dicembre dello stesso anno rilascia ...Citta' Deserte che racchiude in appena dodici intensi minuti un concentrato di rabbia punk hardcore.
Le ottimistiche premesse e garanzie, riconducibili al fatto di esser nati all'interno della Masseria Foresta, indubbiamente tra le migliori realta' autogestite, e l'essersi affidati all'HC Lab per la registrazione e mixing del disco, tutte le uscite di questo laboratorio punk hardcore sono di qualita' eccellenti, vengono suffragate dai fatti. ...Citta' Deserte pur essendo solo la prima uscita dei SudDisorder e' un disco maturo, completo ed efficace fin da subito; se ad i primi, distratti, ascolti puo' ricordare parecchio lo stile degli Hobophobic con il passare del tempo il distacco da questi e' netto, certo la matrice e' quella ma i SudDisorder hanno una loro fortissima personalita', non semplicemente riconducibile ad altri gruppi.
Dopo l'intro ed il gia' citato "Alla Deriva" si parte subito in maniera perfetta con "Citta' Deserte", una sfuriata hardcore velocissima ed incazzata dalla sezione ritmica che lascia senza fiato ed una coralita' perfetta, anche le tematiche di critica e disprezzo verso le condraddizioni della societa' e delle citta' in generale (e di Taranto nel particolare) sono scagliate con efficacia e colpiscono nel segno.
Il tempo di riprendere fiato e si passa alla piu' ritmata "Nel Cuore", i tempi saran piu' smorzati ma l'impatto del pezzo non e' inferiore al precedente episodio; "U 'Nfame" e' una breve sfuriata in idioma tarantino (che tra virgolette assomiglia perecchio al napoletano).
Spazio a "Territori Occupati" evidenti le tematiche dell'occupazione per un'altra bellissima canzone seguita da "DoItYourSelf", argomento caldo in ambito punk hardcore affrontato egregiamente dai SudDisorder tant'e' che ogni singola parola del testo risulta pienamente condivisibile.
Prima di chiudere con l'outro dedicato alle parole e speranze degli operai, credo riconducibili agli anni della creazione dell'industria siderurgica a Taranto, spazio a "A 'Munnezz" pezzo che alterna il dialetto tarantino all'italiano e che tratta la drammatica situazione di quelle terre e di quell'aria devastate e contaminata dal corrotto sistema industriale.
Poco da aggiungere un plauso ai SudDisorder, unico consiglio scaricate, condividete e sostenete questa nuova e ottima cospirazione D.I.Y.!
Joel
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