Il quartetto (GD-voce, CV-chitarra, AP-basso e WZ-batteria) pur essendo di recente formazione, in questi 18 minuti scarsi, presenta un'ottima tecnica dovuta anche al fatto che non sono proprio alle prime armi visto esperienze il diverse band: Denny Trejo, Step On Memories, Innervacuum, Undisputed Attitude, Hatred Progeny. Anche la produzione e' di estrema qualita' regalandoci un suono corposo e senza passaggi a vuoto.
Piccola parentesi anche per le grafiche curate da Officina Infernale che, al primo sguardo, ci annunciano cosa ci aspetta ascoltando il disco.
Le otto tracce risultano oscure e cariche di angoscia ma scorrono con gran piacere grazie ad ottime intuizioni e cambi di ritmiche da parte dei Discomfort; si caratterizzano per la voce urlata e sofferente, la chitarra sempre precisissima che qui e la' ("Out Of Step", "Dirt") aggiunge qualche breve assolo dall'eco black metal mai troppo invasivi, una batteria che detta i tempi in maniera perfetta sia nelle veloci sfuriate sia nella parti piu' riflessive.
Nell'insieme tutte i pezzi lasciano una buona impressione, con vette toccate nelle tracce piu' brevi o veloci come "Sink" ed il muro di suono che si porta appresso, "Dirt" dalle improvvise accelerazioni o "Nations" che racchiude entrambi gli elementi.
Poco da aggiungere questo disco dei vicentini Dismorfic rappresenta piu' di un ottimo esordio, non a caso in cosi' breve vita han gia' suonato in lungo e largo per l'Europa ed avendo un ottimo seguito. Un disco da avere a tutti i costi, soprattutto se prediligente generi piu' estremi!
Joel
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