Thrashcore come DIOcomanda. Dalle ceneri dei Madido Respiro. Direttamente da Alessandria... Ecco a voi i Deep Throat!
Nel Leggi Tutto una splendida recensione a cura di El Mau dei Deprogrammazione
Gli appassionati del cinema piu' colto e genuino avranno fin da subito colto la citazione nascosta nel nome di questi Deep Throat di Alessandria.
Infatti Deep Throat, per chi non lo sapesse, e' un film che narra la vicenda di una simpatica ragazza (Linda Lovelance) alle prese con le piu' svariate avventure proprie della sua giovane eta'. A suo tempo campione d'incassi in u.s.a. e' un film che consiglio di vedere in famiglia (magari la sera di natale). Se il film dovesse piacere consiglio caldamente la visione di qualche documentario sull'immacolata attrice contemporanea Heather Brooke
Ma veniamo al gruppo!
Questi Deep Throat (2/4 dei Madido Respiro) sono tra quei gruppi che non vogliono inventare nulla di nuovo ma fa fanno quel che fanno in maniera impeccabile e sincera, il genere che propongono e' purissimo thrashcore ultra '80izzato.
Snoccioliamo subito le similitudini con altri gruppi: su tutti i mitici S.O.D. (anche nell'attitudine caciarona) ed i resuscitati Municipal Waste.
Diamo inizio alle danze con "Mosh to the Masses" un proclama thrashcore con un ritornello azzeccatissimo che e' impossibile dimenticare, se fossimo negli '80 il voto sarebbe 10 e lode.
E’ il turno della prima delle tre ballad (piccola parentesi per miscredenti: le ballad sono delle canzoncine inventate dai S.O.D. dedicate a cantanti piu' o meno famosi morti, con alla fine un coro che dice: "you are dead"!!!). "Ballad of Sid Barret" e' dedicata appunto all'ex primo cantante dei Pink Floyd, ex grande estimatore dell'LSD.
La terza canzone e' "R.I.P.", anche qui vagonate di mosh; subito dopo c'e' "Ballad of James Brown", a seguire "Pointing your finger to us" un pezzo con classico ritornello corale molto fingerpointabile (qui i neologismi si sprecano). "Ballad of Mario Merola" invece e' dedicata al devastante e soporifero marione (u' zappatore per quanto mi riguarda rimane uno ottimo film/tortura). "One nation under the army of fools" ribadisce l'amore per le sonorita' thrashcore dei quattro.
Chiude "The Human Race" un pezzo con intro tratto da un particolarmente penoso discorso di berlusconi: non vedo l'ora che lui crepi cosi' potrete fare una ballad (anche se non e' un cantante) dedicata a lui.
Il disco e' registrato bene e scorre piacevolmente quindi: scaricatevelo!
Infine immagino che il gruppo dal vivo sia molto divertente, se vi capita, andateveli a vedere cosi' potrete urlare a squarciagola...
Mosh to the masses!!!
Recensione a cura di El Mau (dei Deprogrammazione).

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