Tra piccioni e gondole sbucano fuori dall'umida Venezia i Danny Trejo, che con un nome ispirato dal piu' grande attore di origine messicana di tutti i tempi, non potevano esimersi dall'affettare a colpi di machete i vostri timpani con una dose di ignoranza e tamarraggine senza limiti di sorta.
Il sestetto nato nel 2011 (Netti-voce, Dema, Scrutinio e Lippo alle chitarre, Ale-basso, Buraz-batteria) con un ottimo bagaglio tecnico frutto delle numerose esperienze di ogni singolo elemento (nda. le band di provenienza scovatevele da voi) suona un robusto hardcore connotato da sonorita' fast/thrashcore.
Prima di arrivare a questa nuova fatica si fan le ossa attraverso tour nazionali ed europei e dal rilascio di un omonimo disco (2012); album che fa intuire le potenzialita' dei Danny Trejo, un lavoro probabilmente acerbo al cospetto di Human Extinction ma che si difende bene con pezzi come "Get Drunk With Danny Trejo"; da cui tiran fuori dal cilindro questo bel video video.
Gia' dalla grafica (a cura di Officina Infernale), in cui capeggia una sottospecie di Predator che a colpi di machete dissemina teste in lungo e largo, si intuisce il contenuto altamente violento di questo vinilone (uscito per la verita' anche in una limitata edizione in cassettina). Ottima e curatissima la fase di produzione di questa ventina di minuti effettuata presso l'Hate Recording Studio.
I 13 pezzi, 11 escludendo gli strumentali intro e outro, scorron via veloci pur trapanando e demolendo il sistema uditivo dell'ascoltatore. Non mancano virtuosismi e riff delle chitarre nonche' il tupatupa hardcoreggiante della batteria; quello che si ama o si odia e' la voce di Netti, a primo acchitto ricorda un po' quella degli Antisexy di La Vita Fa Schifo Poi Muori, caratterizzata da un acuto urlato che tira stilettate coinvolgenti.
Pezzi come "Breaking Point" e "The Calm Before The Storm" racchiudono tutto le caratteristiche del suono dei Danny Trejo come velocita' di esecuzione elevatissime senza far mancare improvvise fermate e successive ripartenze esplosive, rabbia e ignoranza che trasuda ad ogni passaggio e nota, potenti cori: il tutto racchiuso in tracce che raramente superano i 2'.
Degne di nota un po' tutte le canzoni con particolare risalto che spetta a "Memories Vs Goals", "Still Searching", "No Thanks" e "Another Trejo's Night", oltre alle due gia' citate precedentemente, ma nel complesso i veneti non sparano un colpo a salve, pezzi fluenti e ben riusciti senza sbavature o passaggi a vuoto. Human Extinction tralasciando se il genere piace o meno rasenta davvero la perfezione, 13 schiaffoni che non lasciano indifferente e curati anche nel supporto fisico, superfluo dirlo, da avere ad ogni costo.
Joel

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